giovedì 29 settembre 2011

INCONTRO CON IL VESCOVO

Qualcuno, tra i pochi che avranno letto questi post, ricorderà la lettera che inviai al vescovo della mia diocesi.
Ebbene ero in vacanza quando fui avvisato da casa che sua eccellenza, Mons. Romano Rossi, mi aveva scritto una lettera in cui esprimeva il desiderio di incontrarmi.
Tornato dalla vacanza, il lunedì successivo, con un po’ di apprensione, chiamai la curia e direttamente il vescovo mi convocò per le ore 16:00.
Naturalmente i pensieri andavano tutti sul possibile argomento, a dire il vero già da parecchi giorni la mia mente era volta a quell’incontro.
Ho pensato: vorrà parlare della mia proposta (Vedi qui) oppure vorrà vedere chi è questo strano individuo che così a cuore ha le sorti della Chiesa?
Come diceva un comico:La seconda che hai detto!
Infatti del furto sacrilego e della mia proposta, peraltro non mia ma sancita dalla Chiesa, di ripristinare la comunione sulla mano non gliene importava nulla, anzi queste le sue parole a riguardo: “Quello di Fabrica sono persuaso che sia una vera e propria profanazione”.
Ah, meno male che è persuaso, perché c’erano dubbi?
Subito dopo aggiunse: “non credo che il tema della comunione in mano sia strettamente legato, oggettivamente” al furto (interpretazione mia)  “poi uno vuol dire quello che vuole le cose però vanno viste e vanno controllate” “anche perché non ci vuole nulla per toglierla dalla punta della lingua”.
Mi sembra una ragione in più per non facilitare la cosa ai satanisti!
Quindi mi ha rivelò di aver avuto “un pesante battibecco con il demonio, durante un esorcismo, su questo argomento” ma la cosa che mi  sconvolse è che si rivolse a satana dicendo “hai visto quanti ho portato alla Messa di  riparazione?” e satana gli rispose “tu non sai quanti vengono da me”.
Incredibile!
Non è un buon motivo, questo, per evitare sacrilegi ed esercitare la virtù della prudenza?
Non so, vogliamo consegnargliele direttamente?
Continuiamo così, tanto oggettivamente questo atto non è legato al sacrilegio!
Quindi pur sapendo quanti vanno da satana il mio Vescovo non ritiene importante ripristinare la comunione sulla lingua, come legalmente dovrebbe essere fatto!
Liquidato in fretta il discorso riguardante la comunione sulla mano e l’atto sacrilego, a lui interessava solo conoscermi e “vedere in faccia chi fossi”, ha iniziato a tessere le mie lodi fino a quando ebbe un cambiamento repentino alla domanda su dove andassi a messa. Risposi:”alla messa tridentina” celebrata dai sacerdoti della Fraternità San Pio X.
“Sono separati da Roma, sono scismatici, non riconoscono il papa” ,subito rispose, ma senza raccogliere la provocazione, benché gli abbia risposto che non era vero, cominciai a spiegare i motivi di quella scelta mettendo in risalto tutti gli obbrobri che tuttora avvengono ogni domenica nella messa moderna e nella setta carismatica che frequentavo.
Dopo aver ascoltato il paragone tra il Sacrificio e messa secondista, insieme alle altre mie “ragioni” mi disse: “Cerchi di non scambiare l’essenziale con l’accessorio!”
Accessorio?
Inginocchiarsi davanti al Re è un accessorio?
“Non si spaventi con una forma o un’altra, un linguaggio o un altro”
Il Latino è accessorio? Ma come, eccellenza, lei dice: ”non condivido affatto tutte le critiche ai nuovi canoni del Vaticano II”, “stia tranquillo abbiamo un sacco di libri di teologia” e poi non li rispetta!
Ma non li avete letti eccellenza, tutti questi libri?
Eppure la “Sacrosantum Concilium” all’art. 36 non riteneva “accessorio” il latino, come mai non segue i canoni del Concilio vaticano II?
Solo la Fraternità deve obbedienza?
Toccare il corpo di Cristo con mani empie è un accessorio?
Cantare in stile pop, rock o raggae invece che gregoriano è un accessorio?
Il concilio di Trento definì dogmaticamente solo accessori?
Dopo tutto questo parlare egli mi disse questa frase incredibile:”Mi permetta una battuta. Le ragioni giuste di chi io penso possa anche avere torto”.
Che frase!
Che ermeneutica di grande spessore!
Pensare di prendere in giro i fedeli, quale illusione e quale superbia!
Ma come si fa a dire queste cose!
Unire in una sola frase così tanti errori è un record!
Non so se sia stata un’occasione mancata, è pur sempre un vescovo di Santa Romana Chiesa e per questo comunque gli si deve rispetto, il colloquio è durato una quarantina di minuti ed altra cose sono dette di cui però mi sembra inutile parlarne.
Ma forse una cosa gliela devo concedere aveva ragione quando mi disse:”se lei mi ritiene il suo Vescovo!”

Stefano Gavazzi

Nessun commento:

Posta un commento