venerdì 28 febbraio 2014

PRIMA LA VERITA’

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Numero CCCXLVI (346)
 
1 marzo 2014

PRIMA LA VERITA’
Ci devono essere molte obiezioni all’argomento dei recenti numeri di questi “Commenti”: che essendo la divina verità prioritaria rispetto agli insegnanti umani, l’infallibilità dei Papi non è necessario che ci tocchi più di tanto, perché dietro, al di là e al di sopra di loro, sta la vera Fede. Ma ecco un’obiezione classica: la Verità in sé può essere al di sopra di loro, ma a noi esseri umani essa giunge solo attraverso di loro – “la fede viene dall’ascolto” (Rom.X, 17).Perciò Nostro Signore ha affidato a Pietro (cioè ai Papi), il compito di confermare i suoi fratelli nella fede (Lc.XXII,31-32). Così, per noi cattolici gli insegnanti precedono la Verità che non possiamo ricevere senza di loro. Inoltre lo Spirito Santo li guida (Gv.XVI, 13), quindi come posso dire io in qua lche modo se o quando Egli non lo stia facendo?
Anche la risposta si trova nella Scrittura. San Paolo scrive a un gregge che ha istruito nella Fede:“Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!” E il punto è così importante che San Paolo ripete immediatamente: “L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal.I ,8-9).
Ma, un Galato avrebbe potuto obiettare: perché dovremmo credere al Vangelo della tua prima visita in Galazia e non ad un altro eventualmente diverso, della tua seconda? San Paolo dà subito una prima ragione:“Il vangelo da me annunziato non è modellato sull’uomo; infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.”(Gal. I, 1-12). E San Paolo conferma questo narrando quanto poco contatto egli avesse avuto con coloro che avrebbero potuto istruirlo, gli altri Apostoli, prima che cominciasse a predicare (I, 15-19), un fatto ovviamente verificabile da loro, e egli giura ai Galati che non sta mentendo (I, 20). Una seconda ragione che dà un po’ dopo, sono i miracoli e l’esperienza dello Spirito Santo (III, 2-5) che gli stessi Galati avevano sperimentato come diretto risultato della predicazione fatta da Paolo nella prima visita.
Così Paolo dimostra che Dio ha istruito lui e ha confermato i Galati, sul Vangelo di quella prima visita, e la contraddizione tra esso e qualsiasi altro Vangelo, i Galati sarebbero non solo in grado, ma anche obbligati a coglierla da loro stessi, se volevano salvare le loro anime. E non importa se (I, 8), il predicatore del diverso Vangelo fosse un angelo o Paolo stesso - o un Papa! – i Galati avrebbero sempre il dovere assoluto di attenersi al primo Vangelo di Paolo. La verità che era stata loro rappresentata (III, 1), i Galatil’aveva riconosciuta e accettata (III, 3), così come si riconosce che 2 più 2 fa 4, quindi essa doveva avere la priorità su qualsiasi altro insegnante che la contraddicesse, a prescindere dall’autorità che potesse sembrare avere per insegnare (I, 9).
Così Mons. Lefebvre usava dire che per i 19 secoli trascorsi da San Paolo al Vaticano II, la Chiesa aveva predicato esattamente lo stesso Vangelo, che viene da Dio e da Lui è sempre e nuovamente confermato. Quel Vangelo, in quanto rivelato da Dio è la Rivelazione; in quanto tramandato dagli uomini di Chiesa è la Tradizione; in quanto insegnato con autorità dalla Chiesa è il suo Magistero Ordinario e Straordinario. Tra quel Vangelo e il Vaticano II la contraddizione è evidente, quindi dobbiamo accettare e credere alla Tradizione, se vogliamo salvare le nostre anime, quali che siano le apparenti autorità della Chiesa Conciliare che possano dire il contrario. Così Dio ci aiuti. Come può allora, proprio la Fraternità San Pio X di Monsignore Lefebvre, essere ufficialmente alla ricerca di una sottomissione alle autorità del Vaticano II?

sabato 22 febbraio 2014

UMANIZZAZIONE FATALE

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Numero CCCXLV (345)
22 febbraio 2014

UMANIZZAZIONE FATALE
Alcuni cattolici che ritengono che la Sede Apostolica sia vacante hanno fortemente protestato contro le recenti problematiche affrontate da questi “Commenti”, che sembrano mettere sullo stesso piano l’eresia universale del liberalismo e l’opinione particolare del sedevacantismo. Ma mentre questi “Commenti” hanno costantemente criticato con forza la peste del liberalismo, hanno fatto di più recentemente che sostenere che nessuno è obbligato a essere sedevacantista ? Considerando infatti come il sedevacantismo si dimostri essere in certi casi una trappola sterilizzante, non è esso una posizione alquanto moderata da assumere ?
Tuttavia, i “Commenti” sostengono che il sedevacantismo, pur ammirevole come sforzo per combattere il liberalismo nella Chiesa, è nel migliore dei casi un mezzo inadeguato per farlo, perché condivide con i liberali uno dei loro errori di base, vale a dire l’esagerazione dell’infallibilità pontificia. In tutta la sua profondità, questo errore ci porta al cuore dell’odierna crisi senza precedenti della Chiesa, ed è questo il motivo per cui i “Commenti” insisteranno sulla questione, mentre chiedono il perdono di tutti i lettori indebitamente stufi o offesi. È in gioco l’intera Chiesa, non solo la sensibilità di questi o quelli dei suoi membri.

sabato 15 febbraio 2014

INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA - II

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Numero CCCXLIV (344)
 
15 febbraio 2014

INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA - II
Molto deve essere detto sull’infallibilità della Chiesa, soprattutto per correggere le illusioni derivate (per errore) dalla definizione dell’infallibilità papale nel 1870. Oggi, per esempio, sedevacantisti e liberali pensano che le loro posizioni siano totalmente opposte; ma si soffermano a considerare,anche solo un momento, che in realtà la pensano allo stesso modo? Proposizione principale: i Papi sono infallibili. Proposizione secondaria: i Papi conciliari sono liberali. Conclusione liberale: dobbiamo diventare liberali. Conclusione sedevacantista: non possono essere Papi. L’errore non sta né nella logica, né nella proposizione secondaria.Si può trattare solo di un malinteso di entrambe le parti sull’infallibilità espressa nella proposizione principale. Ancora una volta, gli uomini moderni pongono l’autorità al di sopra della verità.
L’Eterno Iddio è la Verità stessa, assolutamente infallibile. Nel tempo creato, attraverso il Suo Figlio Incarnato, ha istituito la Sua Chiesa con una dottrina per la salvezza delle anime umane. Provenendo da Lui, tale dottrina può essere solo infallibile, ma per mantenerla libera dagli errori degli umani uomini di Chiesa a cui Egli l’ha affidata, il Suo Figlio ha loro promesso che lo “spirito di verità” li avrebbe guidati “per sempre” (Gv XIV, 16). In effetti, senza una tale garanzia, Dio come potrebbe esigere dagli uomini, pena la dannazione eterna, che credano in Suo Figlio, nella Sua dottrina e nella Sua Chiesa (Mc. XVI, 16) ?
Eppure, neanche agli uomini di Chiesa Dio toglierà la libera volontà di errare su ciò che ha loro affidato. Ed Egli permetterà che essi spingano la loro libertà fin dove vogliono, eccetto che permettere che rendano la sua Verità inaccessibile agli uomini. Questa permissione si spinge lontano e comprende un certo numero di Papi altamente manchevoli, ma la portata di Dio va ancora più in là, nonostante la malvagità degli uomini (Isaia LIX, 1,2). Al Vaticano II, per esempio, l’errore della Chiesa si è spinto ben oltre, senza però che Dio permettesse alla sua Chiesa di essere totalmente defettibile nel presentare agli uomini la Verità infallibile proveniente dalla Sua propria infallibilità. Anche i Papi conciliari hanno espresso molte verità cattoliche accanto ai loro errori conciliari.
Ma allora, io anima semplice, come posso distinguere tra le loro verità ei loro errori? In primo luogo, se sto davvero cercando Dio con cuore retto, Egli mi guiderà a Lui, come dice la Bibbia in molti passi. E in secondo luogo, essendo la dottrina di Dio immutabile come Dio stesso, essa dev’essere quella dottrina che trovo essere stata insegnata e tramandata da (quasi) tutti i suoi uomini di Chiesa in (quasi) tutti i luoghi e in (quasi) tutti i tempi, dottrina conosciuta cosí come la Tradizione. Fin dall’inizio della Chiesa, ciò che è stato tramandato è il testo più certo di ciò che ha insegnato Nostro Signore stesso. Nel corso dei secoli è stato il lavoro di milioni di uomini di Chiesa a tramandare la Tradizione senza errori. Si è trattato di ciò di cui Dio ha dotato la sua Chiesa nel suo insieme, e non solo nei Papi, sotto la guida dell’infallibile Spir ito Santo.
È questa, per così dire, la torta dell’infallibilità della Chiesa, sulla quale le solenni definizioni dei Papi sono solo la ciliegina, preziosa e necessaria, la cima dell’infallibilità della Chiesa, ma non il corpo della sua montagna. Si noti innanzi tutto che le definizioni del Magistero Straordinario dei Papi sono esistite non solo dal 1870, ma dall’inizio della Chiesa, e sono esistite non per rendere vera la Tradizione, ma solo per rendere certo che cosa appartenesse alla Tradizione e cosa no, e questo ogni volta che l’errare degli uomini lo aveva reso incerto. Intuendo la verità, Mons. Lefebvre ha giustamente preferito l’infallibile Tradizione ai Papi gravemente erranti. Non avendolo mai compreso, come tutti i liberali moderni che non percepiscono sufficientemente la verità, i suoi successori sono in procinto di preferire i Papi erranti all’infallibile Tradizione. Sottovalutando la verit&agr ave; e sopravvalutando i Papi, i sedevacantisti ripudiano interamente i Papi erranti e possono essere tentati di abbandonare del tutto la Chiesa. Signore, abbi pietà!
Kyrie eleison.
Sommario – Il Magistero Ordinario è davvero infallibile, ma la sua infallibilità viene da Dio e non dal Magistero Straordinario.

venerdì 14 febbraio 2014

NEI RINGRAZIAMENTI HANNO DIMENTICATO SATANA!


Ho pubblicato in fondo anche le pagg. 38 e 39, affinchè ci si renda conto del livello di bestialità e inidignità raggiunta da questi seguaci del demonio.
Che Dio abbi pietà di loro e di tutti noi!

 

d. Curzio Nitoglia

Sì in Italia la situazione è molto peggiore di quella di Sodoma poiché siamo arrivati all’anti-Decalogo! Infatti giunge or ora anche dall’EU in Italia un manuale di educazione (o meglio di perversione) sessuale a partire dall’asilo, ossia dai 4 (quattroanni. In breve è la pedofilia resa obbligatoria per legge nelle scuole a partire dall’asilo infantile. 

Il documento per «l’Educazione Sessuale in Europa» è stato redatto durante tutto il corso del 2010. Esso consta di una cinquantina di pagine, è stato realizzato dal «Centro Federale per l’Educazione alla Salute» di Colonia in Germania e diretto dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) a cura di una ventina di esperti.
Dopo quattro anni a partire dalla stesura il manuale inizia purtroppo ad essere diffuso in 53 Paesi. L’edizione italiana è stata finanziata dalla «Federazione Italiana di Sessuologia Clinica». Il testo integrale può essere scaricato sul sito webwww.fissonline.it/pdf/STANDAROMS.pdf

mercoledì 12 febbraio 2014

INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA- I

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Numero CCCXLIII (343)
8 febbraio 2014

INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA- I
Probabilmente il problema principale dei sedevacantisti è l’infallibilità della Chiesa (i Papi conciliari sono terribilmente fallibili, quindi come possono essere Papi?). Tuttavia, l’infallibilità merita di essere esaminata come qualcosa di più dalla semplice panacea del sedevacantismo. Il moderno problema di preferire l’autorità alla verità è vasto.

mercoledì 5 febbraio 2014

Controrivoluzione liturgica – Il caso “silenziato” di Padre Calmel

Caldeggio l'acquisto di un suo libretto: "Breve Apologia della Chiesa di Sempre"

Il P. Calmel espone una posizione data dalla Fede e dalla retta ragione.

(di Cristiana de Magistris, dal sito Conciliovaticanosecondo
Religioso domenicano e teologo tomista di non comune spessore, direttore di anime apprezzato e ricercato su tutto il suolo francese, scrittore cattolico d’una logica stringente e d’una chiarezza inequivocabile, padre Roger-Thomas Calmel (1914-1975) negli anni ruggenti del Concilio e del post-concilio si distinse per la sua azione controrivoluzionaria esercitata – attraverso la predicazione, gli scritti e soprattutto l’esempio –  sia sul piano dottrinale sia su quello liturgico.

sabato 1 febbraio 2014

ANSIA SEDEVACANTISTA - II

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Numero CCCXLII (342)
 
1 febbraio 2014

ANSIA SEDEVACANTISTA - II
1 O si riconoscono in toto i Papi conciliari (come lo fanno i liberali - Dio non voglia!), o li si rifiutain toto (come lo fanno i sedevacantisti ). Riconoscerli in parte sì e in parte no, significa cogliere e scegliere ciò che si intende riconosce, come fece Lutero, e come fanno tutti gli eretici (in greco: “persone che scelgono”). Questo è vero se si coglie e sceglie secondo la propria scelta personale, ma non è vero se, come Mons. Lefebvre, si giudica secondo la Tradizione cattolica, che si coglie nel valore dei documenti di 2000 anni della Chiesa. In questo caso si sta giudicando insieme a 260 Papi contro solo sei, cosa che però non prova l’invalidità di questi sei.
2 Ma i Papi conciliari hanno avvelenato la Fede e messo in pericolo la salvezza eterna di milioni e milioni di cattolici. Questo è contrario alla indefettibilità della Chiesa. Nella crisi ariana del IV secolo, Papa Liberio mise in pericolo la fede condannando Sant’Atanasio e sostenendo i vescovi ariani in Oriente. Per poco tempo l’indefettibilità della Chiesa non passò per il Papa, ma per il suo apparente avversario. Tuttavia, questo non significa che Liberio non fosse Papa, né che fosse Papa, Atanasio. Allo stesso modo, oggi l’indefettibilità della Chiesa passa per i fedeli seguaci della linea adottata da Mons. Lefebvre, senza che necessariamente debba significare che Paolo VI non è stato Papa.
3 Ciò che insegnano i vescovi del mondo, in unione con il Papa, è Magistero Ordinario Universale della Chiesa, che è infallibile. Ora, negli ultimi 50 anni i vescovi del mondo in unione con i Papi conciliari, hanno insegnato le sciocchezze conciliari. Pertanto, questi Papi non possono essere stati veri Papi. Se il Magistero Ordinario della Chiesa dovesse divergere dalla Tradizione, non sarebbe più “Ordinario”, ma molto straordinario, perché la dottrina della Chiesa non ammette novità, l’“Universale” " attiene al tempo e allo spazio. Ora, la dottrina conciliare va ben al di fuori della Tradizione (ad esempio la libertà religiosa e l’ecumenismo). Pertanto la dottrina propria del Consiglio non rientra nel Magistero Ordinario Universale, e non può servire a dimostrare che i Papi conciliari non siano stati Papi.
4 Il modernismo è “la sintesi di tutte le eresie” (San Pio X). Ma i Papi conciliari sono stati tutti modernisti “pubblici e manifesti”, cioè eretici di una natura tale che, come affermato da san Roberto Bellarmino, non possono essere membri della Chiesa, figuriamoci a capo di essa. Si veda il “Commento” della scorsa settimana. Al tempo di Bellarmino le cose erano molto più chiare, o “pubbliche e manifeste”, da quello che sono in mezzo all’odierna confusione delle menti e dei cuori. L'oggettiva eresia dei Papi Conciliari (cioè quello che dicono) è pubblica e manifesta, ma non la loro eresia soggettiva o formale (cioè la loro cosciente e decisa intenzione di negare ciò che sanno essere immutabile dogma cattolico). E dimostrare la loro eresia formale si potrebbe fare solo con un confronto con l’autorità dottrinale della Chiesa, ad esempio , l’Inquisizione o il Sant’Uffizio, la si chiami come si vuole (“Una rosa con qualsiasi nome avrà sempre il suo dolce profumo”, dice Shakespeare). Ma il Papa è sempre lui stesso la massima autorità dottrinale della Chiesa, sopra e dietro l’attuale Congregazione per la Dottrina della Fede. Come si può quindi dimostrare che egli è quel tipo di eretico impossibilitato ad essere il capo della Chiesa?
5 Ma in questo caso la Chiesa è in un pasticcio senza speranza! Anche qui, si veda il “Commento”della settimana scorsa. Oggi, le menti degli uomini sono così universalmente disordinate che solo Dio può raddrizzare il disordine. Ma questa obiezione può provare che egli deve intervenire (e presto!) piuttosto che i Papi pasticcioni non siano Papi. Pazienza. Dio ci sta mettendo alla prova, come ha tutto il diritto di fare.
Kyrie eleison.