venerdì 24 gennaio 2014

ANSIA SEDEVACANTISTA - I

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Numero CCCXLI (341)
25 gennaio 2014

ANSIA SEDEVACANTISTA - I
Le parole e le azioni di Papa Francesco, fin dalla sua elezione ai primi dell’anno scorso, sono state così poco cattoliche e così scandalose che l’idea che i papi recenti non siano realmente Papi (“sedevacantismo”) ha ricevuto una nuova prospettiva vitale. Si noti che Papa Francesco presenta semplicemente in modo più sfacciato dei suoi predecessori la follia del Vaticano II. Resta da sapere se uno qualsiasi dei sei Papi conciliari (con la possibile eccezione di Giovanni Paolo I) possa realmente essere stato Vicario di Cristo.
La questione non è di primaria importanza. Se essi non sono stati Papi, la Fede e la morale cattoliche con le quali io devo “attendere alla mia salvezza con timore e tremore” (Cfr. Fil. II, 12), non cambiano di uno iota. E se essi sono stati Papi, non posso obbedire a loro ogni volta che si sono allontanati da questa Fede e da questa morale, perché “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” (Atti, V, 29). Tuttavia, io penso di offrire delle risposte ad alcuni degli argomenti dei sedevacantisti, alcuni dei quali sembra che vogliano fare della sede vacante di Roma un dogma acui i cattolici non possono non credere. A mio parere le cose non stanno così. “Nelle cose dubbie, libertà” (Sant’Agostino).
Io penso che la chiave del problema, di cui il sedevantismo è semplicemente una delle espressioni, sta nel fatto che il Vaticano II è stato un disastro senza precedenti in tutta la storia della Chiesa di Gesù Cristo, e al tempo stesso è stato la logica conclusione di una lunga decadenza degli uomini di Chiesa cattolici, decadenza che risale al tardo Medioevo. Da un lato, la natura divina della Chiesa cattolica e dei principii che governano ognuna delle sue crisi, compresa la crisi conciliare, non può cambiare. Dall’altro, l’applicazione di questi principii deve tenere conto delle mutevoli circostanze umane entro le quali tali principii operano. Oggi, il grado di corruzione umana è senza precedenti.
Ora, due dei principii immutabili sono che, per un verso la Chiesa è indefettibile perché Nostro Signore ha promesso che le porte dell’Inferno non prevarranno contro di essa (Mt. XVI, 18); e per l’altro verso Nostro Signore ha chiesto se alla Sua seconda venuta ci sarebbe stata ancora la fede sulla terra (Lc. XVIII, 8), annotazione importante che suggerisce chiaramente che la Chiesa, alla fine del mondo, sarà quasi completamente abbandonata, proprio come sembra quasi completamente abbandonata nel 2014. In effetti, se noi oggi non stiamo vivendo la fine del mondo, sicuramente stiamo vivendo la prova generale di questa fine del mondo, come suggerito dalla Madonna de La Salette, dal Venerabile Holzhauser e dal Cardinale Billot.
Pertanto, oggi, come alla fine del mondo, la defezione può spingersi molto avanti. Essa non può spingersi oltre il volere di Dio Onnipotente che garantisce che mai la Sua Chiesa sparirà del tutto o verrà meno, ma può spingersi fino a dove Dio lo permette. In altre parole, nulla impedisce che la Sua Chiesa venga meno quasi completamente. E fino a che punto arriva questo “quasi completamente”? Dio solo lo sa, e così solo il tempo può dirlo, perché nessuno di noi uomini è nella mente di Dio, e solo i fatti possono rivelarci a posteriori ciò che sta nella mente di Dio. Ma Dio rivela in parte il suo volere nella Scrittura.
Ora, come pensano molti interpreti del capitolo XIII, 11-17 dell’Apocalisse, alla fine del mondo, la Seconda Bestia simile all’agnello che servirà l’Anticristo, sarà costituita dalle autorità della Chiesa, perché se queste autorità resistessero all’Anticristo esso non potrebbe prevalere, come secondo la Scrittura prevarrà. Quindi, è così straordinario che nella prova generale della fine del mondo i Vicarii di Cristo parlino e si comportino come nemici di Cristo? Sulla base di questo necessario contesto, il “Commento” della prossima settimana proporrà delle risposte ad alcuni dei principali argomenti dei sedevacantisti.
Kyrie eleison.

























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mercoledì 22 gennaio 2014

Catto comunisti, catto satanisti.

Legge sull'omofobia, è caos

IL CASO/


La legge persegue chi è palesemente ostile o lede “l’incolumità, la dignità e il decoro delle persone che manifestino anche solo apparentemente orientamenti omosessuali, bisessuali, eterosessuali, pedofili”. Proprio così, pedofili. Lo si legge in uno degli emendamenti al disegno di legge sull’omofobia esaminata dalla Commissione Giustizia del Senato. Chi è gay viene equiparato a chi molesta minori. Firmatari dell’emendamento cinque senatori del Nuovo Centrodestra. Uno di loro, Carlo Giovanardi, si scusa: “Si tratta di un refuso, la mia intenzione era di scrivere pedofobia, che è l’ostilità verso la pedofilia”. Ma le perplessità rimangono e c’è chi insorge: “Nelle massime istituzione c’è una lobby che cerca di normalizzare la pedofilia e renderla un semplice orientamento sessuale…”
LA LEGGE - La Commissione Giustizia del Senato ha esaminato 390 emendamenti al disegno di legge sull’omofobia già approvato alla Camera. Il provvedimento sull’omofobia non è una legge ad hoc, ma un allargamento della legge Mancino - che punisce chi diffonde idee discriminatorie per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi - all’universo omosessuale o, per essere più precisi, al mondo Lgbtqi (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersexual).
L’EMENDAMENTO – Ma c’è chi segnala, tra i tanti emendamenti, una serie di pasticci. In particolare in quello a firma Giovanardi (in passato spesso nell’occhio del ciclone per le sue esternazioni non proprio concilianti verso gli omosessuali), D’Ascola, Torrisi, Bianconi e Chiavaroli. Ecco che cosa si legge nel testo dell’emendamento:

Sostituire l'articolo 1, con il seguente:
«Art. 1.
(Disposizioni in materia di contrasto a varie forme di discriminazione)
1. All'articolo 3 della legge 19 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, alle lettere a) e b) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ''o fondate sull'odio ovvero disprezzo o comunque palese ostilità tesa concretamente a ledere l'incolumità, la dignità e il decoro delle persone che manifestino anche solo apparentemente, ancorché non apertamente, orientamenti omosessuali, bisessuali, eterosessuali, pedofili, se tali condotte discriminatorie siano poste in essere a motivo del loro orientamento sessuale e siano espressione di violenza o ostilità verso la persona e non di pensiero verso l'orientamento sessuale e lo stile di vita in sé'';
        b) al comma 3, primo periodo, dopo le parole: ''o religiosi'',  sono aggiunte, in fine, le seguenti: ''o fondate sull'odio ovvero disprezzo o comunque palese ostilità tesa concretamente a ledere l'incolumità, la dignità e il decoro delle persone che manifestino anche solo apparentemente, ancorché non apertamente, orientamenti omosessuali bisessuali, eterosessuali, pedofili, se tali condotte siano poste in essere a motivo del loro orientamento sessuale e siano espressione di violenza o ostilità e non di pensiero verso l'orientamento sessuale e lo stile di vita in sé''.
LA PROTESTA – Alla lettura degli emendamenti c’è chi è insorto. È il caso dell’estrema destra e in particolare di Forza Nuova che in un comunicato stampa scrive di prendere “atto che all'interno delle massime istituzioni ci sia una vera e propria lobby  che mette sullo stesso piano un omosessuale o un eterosessuale e un pedofilo facendo evidentemente propria la tesi dell'associazione psichiatri americana i quali hanno deciso che i pazienti che molestano i bambini non devono più essere definiti "pedofili" a meno che non si sentano dispiaciuti o angosciati per quello che hanno fatto. Il Senato quindi si sta facendo carico di normalizzare la pedofilia, di sdoganarla e renderla un semplice orientamento sessuale”.
LA DIFESA – Insomma, la nuova legge dovrebbe comprendere nuove forme di sessualità non comprese nella legge precedente. Il problema è che si è forse andati oltre comprendendo una categoria, quella dei pedofili, che non ha niente a che fare con le altre. Carlo Giovanardi, intervistato da Libero, ha ammesso l’errore: “Si tratta di un refuso, l’intenzione era di scrivere pedofobia, concetto peraltro presente in un altro emendamento, che è l’ostilità verso la pedofilia”. Sostanzialmente l’intenzione era quella di difendere chi è ostile ai pedofili nel caso in cui in futuro la pedofilia venga accettata ed equiparata all’omosessualità. Resta il pasticcio, innegabile, e le perplessità sull’equiparare i pedofili o chi li odia agli omosessuali o ai bisessuali. Forse ai nostri deputati e senatori servirebbe un pizzico di attenzione in più quando si trattano temi così delicati e per i quali loro, evidentemente, dimostrano di non avere particolare sensibilità.

Fonte:  http://www.affaritaliani.it/cronache/legge-sull-omofobia-caos.html

venerdì 17 gennaio 2014

La malizia di papa Bergoglio



di Giacomo Devoto




Il 12 gennaio, nella Cappella Sistina, papa Bergoglio ha amministrato per la prima volta pubblicamente il Battesimo.
La notizia è rimbalzata per tutti i mezzi di informazione, com’è logico e ormai di prassi, soprattutto perché essa conteneva un’altra notizia, per il mondo laico e anche cattolico, ancora più importante dell’amministrazione del battesimo a 32 bambini.

Tutti gli organi di informazione vaticani hanno precisato che tra i battezzandi c’era anche una bambina figlia di due militari, un uomo e una donna, che invece di sposarsi col sacramento del matrimonio, e quindi davanti a Dio, si sono sposati solo davanti agli uomini, col cosiddetto “rito civile”.
Questi due “militari” avevano presentato al Papa, in piazza San Pietro, la richiesta relativa, e papa Bergoglio si è premurato di farli invitare per questa cerimonia pubblica in Vaticano.

Cosa c’è di strano?
Nulla, tenuto conto che la Chiesa ha messo al sicuro la salvezza di un’altra anima.
Sia lode a Dio.

E allora?
Allora c’è che in questi ultimi mesi si è moltiplicata la pruderia di giustificare i tanti gesti inconsulti di papa Bergoglio, adducendo soprattutto la giustificazione della “strumentalizzazione” dei “media”. Come se papa Bergoglio agisse su suggerimento dei “media”.
Le parole, i gesti, le azioni di papa Bergoglio sono tutti farina del suo sacco e se poi Tizio o Caio pensa di scriverci su un pezzo “a modo suo”, non vediamo dove stia l’anomalia.
Forse che papa Bergoglio non sa che esistono i “media” e che, del tutto coerentemente, scrivono quello che più aggrada loro e lo scrivono per sottolineare positivamente una cosa a loro gradita o per stigmatizzare una cosa a loro sgradita?
Forse che papa Bergoglio viene da un altro mondo?
E a chi avanzasse l’appunto che i mezzi di comunicazione hanno il “dovere etico” di “informare obiettivamente”, rispondiamo due cose.
Primo, che, in quanto a informare, informano e informano molto bene, informando a modo loro.
Secondo, che, in quanto a obiettivamente, chi ancora riesce a pensare che questa leggenda sia vera, che Dio lo conservi, perché l’ingenuità è un bene da conservare, fintanto che è possibile. Sempre che, nei fatti, non si sia già trasformata in colpevole complicità e in veicolo di mala educazione… degli ingenui.

In pratica, sarebbe da persone senza cervello, pensare che papa Bergoglio parli e agisca senza mettere in conto quello che diranno i “media”, sia quelli addomesticati del Vaticano e dintorni, sia, e soprattutto, quelli ostici del mondo.
Lo sa, e come! Ed è proprio perché lo sa che, da uomo navigato e da gesuita istruito, dice quello che dice e fa quello che fa.
Non intendiamo attribuire a papa Bergoglio qualità e capacità di cui non siamo a conoscenza, ma se proprio non si potrà dire che egli “usi” i mezzi di informazione, di certo si può dire che, prevedendo benissimo quello che scriveranno e come lo scriveranno, egli decida di dire così e di fare cosà perché in qualche modo passino i messaggi che vuole lanciare al mondo, al mondo laico, ma soprattutto al mondo cattolico.

Il Papa battezza 32 bambini! Che bello!
Che bello soprattutto per le mamme e i papà che hanno avuto il privilegio e il piacere e l’emozione di vedere i loro bambini battezzati dal Papa, in Vaticano, nella Cappella Sistina, con Michelangelo sul capo e un nugolo di prelati intorno!

Ma questo momento così bello e irripetibile, non è  stato un atto privato, è stato un atto pubblico, con tanto di fotografi e di cineasti, un momento di una cerimonia che facilmente scivola sempre in spettacolo.
Certo, lo spettacolo del Battesimo. Ma uno spettacolo. Uno spettacolo che, in questo mondo fatto di immagini spettacolari, veicolerà anche l’idea della salvezza delle anime dei nuovi nati, e l’invito a tanti di fare lo stesso con i proprii figli e perfino con se stessi, ma veicolerà pure tutti gli altri messaggi contenuti nello spettacolo stesso, compresa la supposta bellezza umana e terrena della Cappella Sistina, per esempio.

E papa Bergoglio tutto questo lo sa, se non altro perché non è nato ieri, e in quanto a dimestichezza con i “media” non è poco il pelo che ha sullo stomaco.
Ergo?
Approfitta di questo evento spettacolare, predispone tutti gli scenarii, rende note le informazioni opportune e… invita in Vaticano, nella Cappella Sistina, per l’amministrazione del sacramento dell’iniziazione cristiana… una coppia che ha scelto di non andare in chiesa e di andare in municipio, di non far benedire le proprie nozze, di non presentarsi davanti a Dio, ma davanti ad un ufficiale dell’anagrafe; una coppia che però ha chiesto al Papa di battezzare la propria figlia e a cui il Papa non ha chiesto di sposarsi in chiesa.
Perché un tale pasticcio?
Perché papa Bergoglio si presta a spettacoli come questi, magari pretendendo di non essere “strumentalizzato”?
Perché papa Bergoglio vuole lanciare il messaggio che essere sposati in chiesa, davanti a Dio, è cosa del tutto equivalente all’essere sposati in municipio, davanti agli uomini.
Quello che conta è l’amooore, la tenereza, la gioia reciproca di un uomo e di una donna… e Dio, che è misericordioso e perdona tutto e non condanna nessuno, non fa caso alla quisquilia dei due che non hanno voluto rivolgersi a Lui per santificare questa loro gioia, questa loro tenereza, questo loro amooore.

E il messaggio è lanciato ed ha raggiunto tutte le parti del mondo, ha raggiunto i laici, che da oggi possono contare sull’aiuto di papa Bergoglio per tralasciare Dio; ha raggiunto i cattolici, che da oggi possono contare sull’insegnamento di papa Bergoglio per disertare la chiesa ed essere accolti in Vaticano; ha raggiunto i miscredenti, che da oggi possono contare sull’aiuto di papa Bergoglio per avere conferma che il cattolicesimo è una burla; ha raggiunto i nemici di Dio, che da oggi possono contare sull’aiuto di papa Bergoglio per portare avanti la loro battaglia per la perdizione delle anime.

Missione compiuta.
Che è cosa malvagia se è stata fatta in piena coscienza e cosa cattiva, diabolica e deflagrante se è stata fatta in piena incoscienza.

Oh Dio! Nella tua infinita misericordia, abbi pietà delle nostre anime, dacci la forza di rimanere sempre fedeli ai tuoi insegnamenti, non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

lunedì 13 gennaio 2014

Dichiarazione di Don Martin Fuchs, FSSPX

Pubblico da UNAVOX
sulle motivazioni che l'hanno indotto ad abbandonare
la Fraternità San Pio X




Pubblicata in tedesco nel sito POSCHENKER
in inglese su diversi siti della Resistenza Cattolica, vedi The Recusant
in francese da diversi siti
della Resistenza Cattolica, vedi Avec l'Immaculée
in spagnolo da diversi siti della Resistenza Cattolica, vedi Non possumus


Don Martin Fuchs esercita il suo ministero in Austria, ad Aigen, vicino Salisburgo, dove è rimasto, seguito da quasi tutti i suoi fedeli



impaginazione e neretti sono nostri




È col cuore affranto che il 30 dicembre ho comunicato al Superiore Generale le mie dimissioni dalla Fraternità San Pio X. Per tutta l’eternità sarò riconoscente a Mons. Lefebvre per la fede cattolica e per il sacerdozio! Tuttavia, con dispiacere ho dovuto rendermi conto che nel corso degli ultimi anni la Fraternità, a poco a poco, ha deviato dalla via che lui aveva tracciata.

1- Il “Te Deum” in ringraziamento per il Motu Proprio nel quale si legava intimamente la Messa tridentina con la Messa di Paolo VI e nel quale era richiesta l’accettazione del concilio Vaticano II.
Ancora recentemente si poteva leggere su Internet che al Priorato San Pio X di Monaco la “Santa Messa” era offerta “nella forma straordinaria”. In seminario, io ho appreso che noi diciamo la Messa nel rito tridentino, non c’è rito ordinario o straordinario, questa è una fabbricazione completamente infondata di Benedetto XVI. Chi parla di rito straordinario deve avere in mente e deve accettare un rito ordinario, la nuova Messa.

2 - La gratitudine per la remissione della scomunica dei quattro vescovi. Mons. Lefebvre, in una conferenza stampa nel 1988, disse: “Allora saremo scomunicati da dei modernisti, da della gente che è stata condannata dai papi precedenti. Allora, cosa potrà mai fare una cosa così? Noi siamo condannati da della gente che è condannata e dovrebbe essere condannata pubblicamente. La cosa ci lascia indifferenti. In tutta evidenza la cosa non ha valore.” Mons. Lefebvre ha sempre considerato la scomunica come nulla e non avvenuta. Ma ciò che è nullo e non avvenuto non ha bisogno di essere rimesso. Per di più, l’ingiustizia perpetrata contro Mons. Lefebvre e Mons. de Castro Mayer continua a rimanere in vigore.

3 - La volontà di negoziare con Roma, nonostante Mons. Lefebvre avesse già enunciato chiaramente e inequivocabilmente a quali condizioni questo avrebbe potuto farsi in futuro: «Supponendo che ad un certo momento Roma faccia un appello, che ci voglia ricevere, riprendere a parlare, a quel punto sarò io a porre le condizioni. Non accetterò più di trovarmi nella situazione in cui ci siamo trovati al momento dei colloqui. È finita! Io porrò la questione sul piano dottrinale: “Siete d’accordo con le grandi encicliche di tutti i papi che vi hanno preceduto? Siete d’accordo con Quanta Cura di Pio IX, Immortale Dei e Libertas di Leone XIII, Pascendi di Pio X, Quas Primas di Pio XI, Humani generis di Pio XII? Siete in piena comunione con questi papi e con le loro affermazioni? Accettate ancora il giuramento antimodernista? Siete per il Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo? Se voi non accettate la dottrina dei vostri predecessori, è inutile parlare. Fino a quando non avrete accettato di riformare il Concilio, considerando la dottrina di questi papi che vi hanno preceduto, non v’è dialogo possibile. È inutile.» (Fideliter n° 66, settembre-ottobre 1988).

4 - Il perseguimento di un accordo pratico senza una pulizia dottrinale delle eresie del concilio Vaticano II. In una conferenza spirituale, il 21 dicembre 1984, Mons. Lefebvre disse: «Allora la questione canonica, puramente esteriore, pubblica nella Chiesa, è secondaria. Quello che è importante è restare nella Chiesa… nella Chiesa, cioè nella fede cattolica di sempre e nel vero sacerdozio, e nella vera Messa, e nei veri sacramenti, nel catechismo di sempre, con la Bibbia di sempre. È questo che ci interessa. È questo che è la Chiesa. Essere riconosciuti pubblicamente è secondario.» (Conferenza spirituale a Ecône).

5 - Più e più volte, ho dovuto rendermi conto che non si usava più alcun linguaggio chiaro. Così, la seconda intenzione della crociata del Rosario è: “Per il ritorno della Tradizione nella Chiesa”. Cosa s’intende per “la Chiesa”? La Chiesa cattolica fondata da Gesù Cristo o la Chiesa post-conciliare? Se s’intende la Chiesa cattolica, allora non è possibile alcun ritorno, perché la Tradizione fa parte integrante della Chiesa cattolica; se invece s’intende la Chiesa post-conciliare, allora è essa che ha lasciato la Tradizione, quindi è essa che deve tornare alla Tradizione e non la Tradizione nella Chiesa.

Sono queste le ragioni principali che mi hanno portato a questa decisione. Nonostante gli avvertimenti dei tre vescovi: Mons. Williamson, Mons. Tissier de Mallerais e Mons. de Galarreta, nonostante le avvisaglie venienti dall’Istituto del Buon Pastore, nonostante la conoscenza delle attitudini di Benedetto XVI, per il quale non era possibile andare avanti senza l’accettazione del concilio Vaticano II, i colloquii e le trattative andarono avanti.

Qualcuno potrebbe dire: “il nostro Superiore non ha firmato alcunché”. Ma sarebbe stato pronto per un accordo, senza aver prima risolto le differenze dottrinali, come prova la sua lettera del 17 giugno 2012. Essi erano pronti per il peggio, ma è Roma che non ha voluto. La fiducia nei Superiori è oggi in qualche modo scossa, è distrutta.

A questo punto, miei cari fedeli, vi ringrazio con tutto il cuore per tutte le vostre preghiere e i sacrifici con i quali avete sostenuto il mio ministero sacerdotale.
Volentieri mi affido anche in futuro alle vostre preghiere.


Jaidhof, 5. Januar 2014

venerdì 10 gennaio 2014

Il fumo di Satana nella Chiesa … quale fumo?

Il fumo di Satana nella Chiesa
… quale fumo?


di Giovanni Servodio


Invitiamo tutti nostri lettori a pregare per l'amico Mario Palmaro,
da pochi mesi colpito da una gravissima malattia







Dopo aver letto lo scambio di lettere tra Mario Palmaro e Riccardo Cascioli, quest’ultimo Direttore del giornale “on line” La Bussola Quotidiana, dove le lettere sono state pubblicate, abbiamo subito deciso di riprenderle sul nostro sito per presentarle ai nostri lettori.

domenica 5 gennaio 2014

BILLOT III


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Numero CCCXXXVIII (338)
 
4 gen 2014

BILLOT -- III
Gli attuali dirigenti della Fraternità San Pio X stanno costantemente e astutamente lavorando per inserirla nel contesto della Chiesa ufficiale, che costantemente e astutamente porta avanti gli ideali rivoluzionari e conciliari di libertà (libertà religiosa), uguaglianza (collegialità) e fraternità (ecumenismo). Eppure questi dirigenti prenderanno sicuramente sul serio il Cardinale Billot. Dovrebbero dunque meditare sulle sue riflessioni sulla nostra Quinta Età della Chiesa, che, nell’Epilogo al primo volume del suo celebre Trattato della Chiesa di Cristo, seguono la sua esposizione delle Sette Età. Ecco alcune di queste riflessioni, liberamente tradotte e adattate dal latino: -
La nostra età sarebbe quindi la Quinta Età, l’Età della defezione, dell’apostasia e del liberalismo, posta tra la fine del Sacro Romano Impero e quello che San Paolo chiama “risurrezione dai morti(Rm. XI, 15). Così sia! Essa dà a tutti noi, in mezzo alle nostre così tante e così grandi tribolazioni odierne (il Cardinale scriveva nel 1927 – cosa avrebbe scritto nel 2013?), la speranza di una futura restaurazione e – si perdoni l’espressione – contro-rivoluzione. Già oggi molti eminenti scienziati, politici ed economisti, riconoscono e ammettono liberamente quanto fossero avvelenati i frutti della Rivoluzione Francese del 1789, che proclamò che la sola e unica fonte di tutti i mali del mondo fosse il disprezzo per i “diritti dell’uomo”. Che leggerezza ! Che sciocchezza!
La libertà dei Rivoluzionari si è rivelata una tirannia del più forte sul più debole; la loro uguaglianza si è tradotta in pochi milionarii che signoreggiano sempre più sul popolo (si pensi a Wall Street 2013!); la loro fraternità ha generato lotte intestine o odio inespiabile di classe.Alcune persone colgono questo, mentre molti non vedono il carattere essenzialmente satanico della Rivoluzione. Tuttavia, coloro che non si fermano alla superficie, vedono che la questione religiosa sta alla base di tutte le altre questioni che affliggono presentemente l’umanità: che la peste del liberalismo politico ed economico scaturisce dal liberalismo ateo e anticristiano di cui sopra; che l’ordine sociale non può in alcun modo essere restaurato se non quando i principi della Chiesa dirigeranno nuovamente la vita pubblica.
Vorrei che questo riconoscimento della teoria potesse portare frutti pratici! Chiediamo una tale restaurazione con tutto il nostro cuore, sapendo che le leggi pagane sotto le quali viviamo adesso possono ancora permettere alle persone di essere cristiane (nel 2013, per quanto tempo ancora?), ma rendono del tutto impossibile la società cristiana. Quindi cerchiamo soprattutto il Regno di Dio e la sua giustizia, senza disdegnare il resto che ci verrà dato in aggiunta (cfr. Mt .VI , 33).Come dice San Paolo della pietà, che ‘è utile a tutto’, così è anche per l’influenza della Chiesa, ‘portando con sé la promessa della vita presente come di quella futura’ (Cfr. I Tim. IV, 8)”.
Non è difficile vedere qui, come il Cardinale non fosse una delle tante anime che lui dice non vedono oltre il fascino ingannevole del mondo moderno. Al contrario, la sua ferma padronanza della dottrina cattolica gli permetteva di descrivere i nostri tempi con quasi un secolo di anticipo.
Quartier generale della FSSPX, svegliati dal tuo folle sogno di convertire i liberali che oggi controllano la Chiesa, e smetti di pretendere, con un fiume di ambigue Dichiarazioni, che stai ancora difendendo la Tradizione. Le tue azioni provano il contrario, e i fatti parlano più forte di una serie di Dichiarazioni! Tu hai nome di vivo e sei morto!Sii vigilante e rafforza quel resto che stava per morire.Ricordati cos’hai ricevuto e udito da Mons. Lefebvre: méttila in pratica e ravvéditi’.
Kyrie eleison.