venerdì 28 ottobre 2011

CHE VE NE PARE DI QUESTI, CHE HANNO OCCUPATO IL MIO CASTELLO?

All’indomani dell’infausta giornata d’Assisi, reiterazione dello scandalo delle due precedenti manifestazioni,  pubblico le parole del nostro amatissimo redentore Gesù a Santa Brigida.

Queste parole sono di un attualità incredibile e sono un monito per tutti quelli che continuano a sfidare nostro Signore, unico e solo padrone e re del cielo e della terra.
Per quanto tempo la Santa Madre Maria intercederà per noi?
Quanto a lungo il Signore avrà pietà di noi per intercessione della Madre di Dio  e Nostra Madre Maria Santissima?

Io sono il Creatore di tutte le cose. Io il re della gloria e il Signore degli Angeli. Io ho costruito per me un nobile Castello e vi ho posto i miei eletti. Ne scavarono le fondamenta i miei nemici e intanto prevalsero contro i miei amici, in quanto dai loro piedi legati al palo, verrà fuori il midollo. La loro bocca è percossa con i sassi e soffre fame e sete. E, di più, perseguitano il loro Signore. Già gli amici miei chiedono aiuto gemendo, la giustizia chiede vendetta, la misericordia dice di perdonare. Allora Dio stesso dice al celeste esercito presente: Che ve ne pare di questi, che hanno occupato il mio Castello? E tutti, quasi a una voce sola, rispondono: Signore, in te è ogni giustizia e tutte le cose in Te vediamo. Tu esisti, senza principio e senza fine, Figlio di Dio, a te è stato dato ogni giudizio, tu sei il loro Giudice. Ed egli dice: Sebbene tutto sapete in me e vedete, tuttavia per questa sposa presente dite un giusto giudizio. E quelli affermano: la giustizia è questa, che quelli che hanno scavato il muro, siano puniti come ladri. E quelli che persistono nella malizia, siano puniti come invasori. E quelli che son prigionieri siano liberati e gli affamati siano saziati.
Quindi parla la Madre di Dio Maria, tacendo della voce di prima e dice: Signor mio e Figlio carissimo, tu fosti nel mio grembo, vero Dio e uomo. Tu, per tua degnazione, santificasti me, vaso di terra. Ti supplico, abbi pietà ancora una volta di loro.

Allora risponde il Signore alla Madre: Benedetta la Parola della tua bocca. Essa sale davanti a Dio, come odore soavissimo. Tu sei la gloria degli Angeli e di tutti i Santi, perché da te è stato consolato Dio e sono rallegrati i Santi. E poiché la volontà tua fin dalla giovinezza era come la mia, così farò ancora una volta come vuoi tu.

E dice all'esercito: Perché voi combatteste virilmente, perciò, per la carità vostra ancora mi placherò. Ecco, per le vostre preghiere ricostruirò il mio muro. Salverò e sanerò quelli che sono stati sopraffatti dalla violenza e li ricompenserò cento volte tanto dell'offesa patita. E anche ai violenti darò pace e misericordia, se la chiederanno. Quelli che l'avranno disprezzata, proveranno la mia giustizia.
E ora ti spiegherò cosa significano queste cose. Il Castello, di cui ti ho detto, è la stessa santa Chiesa, costruita con il Sangue mio e dei miei Santi, cementata con il cemento della mia carità; in essa posi i miei eletti ed amici. Suo fondamento è la fede, e cioè il credere che io sono Giudice giusto e misericordioso. Ma ora è scavato il fondamento, perché tutti mi credono e predicano misericordioso, però quasi nessuno predica e crede che io sono giusto Giudice1. Essi mi ritengono quasi un giudice iniquo. Iniquo infatti sarebbe il giudice, che per misericordia mandasse impuniti gli iniqui, sicché opprimano ancora più i giusti. Ma io sono Giudice giusto e misericordioso, sicché non lascerò impunito neppure il minimo dei peccati, né senza ricompensa il minimo bene. Attraverso il muro scavato sono entrati nella santa Chiesa quelli che peccano senza timore, che negano la mia giustizia, tormentano gli amici miei come quelli che sono legati ai ceppi. Per gli amici miei stessi non c'è infatti gaudio e consolazione. Ma ogni obbrobrio e ogni dolore è dato a loro, come se fossero demoni. Se di me dicono il vero, sono confutati e accusati di menzogna. Desiderano ardentemente ascoltare e dire cose rette, ma non c'è chi li ascolti o chi le dica loro.

Io stesso, Signore e Creatore, sono bestemmiato. Dicono infatti: Non sappiamo se c'è Dio. E se c'è, non ce ne importa. Abbattono e conculcano il mio vessillo, dicendo: Perché ha patito? A che ci giova? Che dia a noi la nostra volontà e ci basta ed egli si tenga pure il suo regno e il suo cielo. Io voglio pur essere in loro, ma essi dicono: piuttosto moriamo, prima di lasciare la nostra volontà.

Ecco, mia sposa, chi sono. Io li ho creati e con una sola parola potrei distruggerli. Come si inorgogliscono contro di me! Ma ora per le preghiere della Madre mia e di tutti i Santi, sono ancora così misericordioso e paziente che voglio far arrivare a loro le parole, che uscirono dalla mia bocca e offrir loro la mia misericordia. Se la vorranno avere, mi placherò; altrimenti sperimenteranno la mia giustizia, in modo che saranno, come ladri, confusi pubblicamente davanti agli Angeli e agli uomini e saranno giudicati dagli uomini. Infatti come coloro che sono appesi alla forca sono divorati dai corvi, così costoro saranno divorati dai demoni e non consumati. Come coloro che, costretti al palo, non trovano pace, così questi soffriranno dovunque dolori e amarezze. Un fiume ardentissimo scorrerà nella loro bocca, né si sazierà il ventre, ma di giorno in giorno si rinnoverà il loro supplizio.

Ma gli amici miei saranno salvati e saranno consolati con le parole che escono dalla mia bocca. Vedranno la mia giustizia con la misericordia. Li rivestirò delle armi della mia carità e li farò così forti, che i nemici cadranno come argilla. E vedendo arrossiranno di vergogna perpetua, avendo abusato della mia pazienza.

                                                                             Stefano Gavazzi

Fonte: Rivelazione di Nostro Signore Gesù  a Santa Brigida di Svezia. LibroI, Capitolo V  

Note:
1.E’ veramente incredibile il modo con cui già a metà del 1300 descrisse gli attentati alla Chiesa ma soprattutto il modo con cui ormai è considerata la misericordia di Dio, cioè una sorta di “volemose bene” messa in atto da un bonaccione al quale tutto si può con la scusa che Egli è buono, pur essendo, di fatto, la egli la Bontà per essenza.
L’ecumenismo, quello falso modernista, assieme a tutti movimenti ecclesiastici, non fanno altro che parlare della resurrezione e della sua misericordia, dimenticando, oltre modo, che Egli è,  lo si voglia o no, giusto Giudice.
Di fatto questo modo di pensare si risolve in un atto di superbia dell’essere umano, il quale pensa, credendo che Dio salvi tutti indistintamente, malvagi e non, credenti e non, di essere più buono di Lui stesso, trattandolo di fatto come iniquo.
Si evince dalle medesime parole di Nostro Signore Gesù.

mercoledì 19 ottobre 2011

LE RAGIONI DI QUELO

Anche io in ottobre mi recherò pellegrino ad Assisi per portare ancora tra le genti le ragioni di Quèlo.
Quèlo nella precedente riunione interreligiosa del 2006

In questi tempi c’è grossa crisi, qua non sappiamo più quanto stiamo antanto su questa tera, non sappiamo quando stiamo facendo su questa tera, miagoliamo nel buio, stiamo antanto a dentoni, su questa tera ma la risposta non si deve cercare al di fuori ma dentro di noi però purtroppo è …..sbagliata.
C’è crisi c’è grossa crisi ma per adesso c’è Quèlo.
Non vedo quale possa essere il motivo che impedisca a chiunque di recarsi ad Assisi per pregare insieme alle altre religioni, non vedo la differenza tra Quèlo e Budda entrambi insegnano la pace e l’amore soprattutto, la seconda che hai detto.
Quale dunque la differenza tra Quèlo e allah entrambe sono invenzioni umane, quale la differenza? 
Forse il numero di adepti?
Abbiate pazienza dopo Assisi, dopo aver portato le ragioni di Quèlo numerosissimi accorreranno per apprendere la sua dottrina pregna di pace e amore.
Adesso non so bene se  andare per pregare insieme o insieme per pregare, ancora non l’ho capito ma per adesso c’è Quèlo.
Se qualcuno di voi vuol unirsi a me e partecipare, l’appuntamento è al baretto sul raccordo Perugia-Assisi all’altezza di Capodacqua di Assisi, mi si riconoscerà dall’accappatoio e, naturalmente, da……Quèlo!

                                                                                                          Stefano Gavazzi

sabato 15 ottobre 2011

Dei Verbum o "Dei verbum"?

Ci possono essere errori nel magistero della Chiesa?
Giudicatelo voi!
Si parla sempre dell’infallibilità del Concilio Vaticano II e siccome io non sono molto preparato, imparo dagli altri.
In questo caso possiamo essere certi che nel magistero del concilio vaticano II c’è almeno un errore. (in realtà di più)
Non mi risulta però che, i teologi allineati, quelle “menti elette” che si adoperano tanto dietro ai gradi dell’assenso dovuto agli insegnamenti (Sic!) del Concilio Vaticano II si siano prodigati per correggere tale gravissimo errore anzi bestemmia.
Spero che a nessuno venga in mente un’ermeneutica della continuità, in questo caso l’apostasia non sarebbe più silenziosa ma dichiarata.
Ecco cosa riporta la costituzione dogmatica (doppio Sic!) Dei Verbum o forse sarebbe il caso  “Dei verbum”, al punto 21:


La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli.
Insieme con la sacra Tradizione, ha sempre considerato e considera le divine Scritture come la regola suprema della propria fede”.
La bestemmia è chiaramente evidenziata dalla sottolineature. Infatti il Corpo di Cristo si adora, mentre la Sacra Scrittura si venera solamente!
Incredibile!
Vorrei chiedere a quelle “menti elette” a quale grado di dottrina si riferisce questa bestemmia?
Che tipo di assenso si deve a questo insegnamento?
In latino, nel testo originale, la bestemmia è ugualmente presente:
“Divinas Scripturas sicut et ipsum Corpus dominicum semper venerata est Ecclesia, cum, maxime in sacra Liturgia, non desinat ex mensa tam verbi Dei quam Corporis Christi panem vitae sumere atque fidelibus porrigere”.
Sicuramente questo è un errore indifendibile perché dimostra la malafede di chi stilò i documenti e la totale assenza di ispirazione da parte dello Spirito Santo. Non c’è da sorprendersi che oggi in alcuni seminari sia praticata l’adorazione della Sacra Scrittura e non quella dell’Eucaristia.

Non ci si stupisce, dunque, vedendo come pian piano si stia protestantizzando la dottrina cattolica, soprattutto con lo strumento dei movimenti ecclesiali, che nessuno abbia preso provvedimenti!
Evidente per loro è cosi!
Di fatto è ciò che fanno i protestanti con l'Eucarestia.
Il testo sopra riportato non è mio (sono mie le parti in blu) è apparso su sisinono del  15/03/2009 a firma di un attento e vero  lettore cattolico.
                                                                                              Stefano Gavazzi