martedì 4 dicembre 2012

CHIARIMENTI (BREVI) PER UN AMICO


Anzitutto volevo sottolineare che il mio era un semplice articolo e non una trattazione ma a seguito di alcune incomprensioni si rendono necessari dei chiarimenti e delle correzioni.
Quindi:
In primis avrei dovuto meglio chiarire lo scopo prossimo dell’articolo e forse esplicitare quello remoto che, l’amico, attento, ha colto nei commenti del P. Serafino Lanzetta.

Fine prossimo: opporre delle argomentazioni circostanziate alla frase del teologo, senza pretesa di ragione, che,  sic et simpliciter, afferma che col battesimo di desiderio non si è cattolici sconfessando il dogma extra ecclesia nulla salus.

Fine remoto: quello di sottolineare l’ambiguità delle affermazioni precedenti a quella riportata riguardanti l’inesistenza di un vuoto ecclesiologico1 fuori della Chiesa Cattolica: L'eventuale strumentalità salvifica delle Chiese o Comunità separate attinge comunque a piene mani dall'unicità della Chiesa di Cristo, che è la Chiesa cattolica, altrimenti non avrebbe ragion d'essere.

Dopo di ciò si potrà forse comprendere l’intento dell’articolo.
Riepiloghiamo le certezze:

1)      I sacramenti o il desiderio di essi sono necessari alla salvezza (Concilio di Trento Sess. VII can. 1

2)      Effetti del battesimo sacramentale: Giustificazione (D792), Remissione delle pene (D 792 e D696), carattere (Concilio di Trento Sess. VII can. 9)

3)      Battesimo di desiderio (sent. Fidei proxima): Giustificazione (D 796, Concilio di Trento Sess. VII can. 1)

4)      La grazia è necessaria alla salvezza (Concilio di Trento Sess. VI can. 2)

5)      Senza la fede la giustificazione dell’adulto non è possibile (D. 801, cfr.799 e D. 1793)

6)      Nello stato della natura decaduta è per l’uomo moralmente impossibile, senza rivelazione soprannaturale, conoscere con facilità, con ferma certezza e senza alcun errore tutte le verità naturali morali e religiose. (Concilio vaticano I, D. 1786)

7)      L’appartenenza alla Chiesa è necessaria a tutti per ottenere la salvezza (concilio di Firenze)

Dopo aver ricapitolato alcune certezze chiarisco:

Nell’articolo mai ho messo in discussione che il battesimo non  conferisca il carattere (vedasi nota 3 all’articolo) e che questo non conformi a Cristo (Come potrei?); infatti ho posto la domanda: che tipo di battesimo è quello di desiderio?

L’intenzione era mostrare come in altro modo si è aggregati alla Chiesa cercando di mantenere valido il dogma del nulla salus.

Chi riceve il battesimo sacramentale ottiene il carattere ed è incorporato a Cristo pienamente oltre che visibilmente come dice P. Lanzetta, non era questo il mio intento ma quello di affermare l’assolutezza e la via di principio del dogma nulla salus e non mettere in discussione il fatto che il carattere incorpori a Cristo, tantomeno che il battesimo sacramentale non sia di gran lunga necessario rispetto a quello di desiderio che è sostitutivo e che avviene, ripeto ancora una volta, in casi limite eccezionali, di necessità.

Ora alcuni teologi dicono che, di fatto, col battesimo di desiderio non si fa parte del corpo di Cristo, cioè della Chiesa, il mio articolo, appunto mirava, a provare che ci sono opinioni teologiche contrarie a ciò e del tutto reali.

Altra necessità è stabilire delle linee di principio su cui nessuno possa dissentire, ad esempio:

E’ necessario ammettere che l’ignoranza invincibile è in rapporto a noi, non certo in rapporto a Dio che tutto può e tutto vede, quindi si deve ammettere che Egli può in qualche modo, come detto nell’articolo, dissipare questa ignoranza.

Va sottolineato che il Concilio di Trento contro i protestanti sottolinea che non basta la fede fiduciale ma è necessaria quella teologica o dogmatica (D. 801).
Se ammettiamo questo, allora il punto 5 è salvo, mentre invece se l’ignorante invincibilmente si presenta come tale di fronte a Dio il punto 5 è falso!
Da ciò consegue che la legge naturale per quanto espresso al punto 6 non può bastare, perché in base al punto 4 è necessario, per ogni uomo, entrare nell’ordine soprannaturale per essere salvati, anche per via dello stesso punto 5, come si è spiegato nell’articolo nel secondo argomento.

Come?

Oltre alla mozione di Nostro signore, alle grazie attuali ed alla fede, per mezzo del battesimo di desiderio (in questo caso particolare).

Lo sventurato vissuto nell’ignoranza invincibile è giustificato per via del punto 3, infatti esso conferisce la grazia santificante ma non il carattere.

Però non avendo ricevuto il carattere battesimale non può dirsi di fatto nella chiesa per via del punto 2, infatti il carattere essendo configurazione a Cristo sommo sacerdote e partecipazione al suo sacerdozio, incorpora il battezzato al Copro Mistico di Cristo, la Chiesa.(Ludovico Ott. Comp. T.D.)

Però qualcosa non torna perché per il punto 7 l’appartenenza alla Chiesa è necessaria di precetto e di mezzo, quest’ultima ipotetica e non assoluta.

Infatti, come detto, alcuni dicono che de facto cioè in “actu” non sono nella Chiesa.

Se questi, quindi, ottiene la giustificazione e la salvezza fuori della Chiesa cattolica poiché giustamente non ha impresso il carattere, il punto 7 è falso.

Dobbiamo dunque ammettere che in qualche modo deve appartenere alla Chiesa ed essere aggregato ad essa, come sostenuto dal concilio di Firenze e questo è un principio, se non è valido una volta non lo sarà che per accidens.

Questo è appunto lo scopo degli argomenti portati in opposizione alla frase di P. Lanzetta, sottolineando, sulla base dei teologi citati, che essi appartengono almeno all’anima della Chiesa.

Se così fosse il punto 7 sarebbe salvo e rimarrebbe un principio e rimarrebbe certamente valido il punto 2 che è richiesto ordinariamente per la salvezza, non come per il punto 3, in via eccezionale.

E’ sentenza certa, infatti, che è impossibile moralmente nello stato di natura decaduta poter seguire la legge naturale senza commettere alcun peccato mortale.
Ho citato Mons. De Segur: Può uno salvarsi fuori della Chiesa?
Si apparentemente, no in realtà…….
……Ciò nondimeno è egualmente vero il dire che non può salvarsi fuori della Chiesa. Infatti le anime di buona fede or dette, appartengono alla Chiesa vale a dire a Cristo Signore nostro che vive ed opera nella Chiesa. Costoro sono cattolici che si ignorano e che non sono responsabili dell'involontaria sventura che li separa esteriormente dalla gran famiglia di GESU’ CRISTO.
Dessi non si salvano se non perchè sono cattolici e quindi è sempre vero che fuori della Chiesa non vi è salvezza.   

Posso citare E. Hugon, di cui approvo personalmente la ragionevole posizione in materia nel suo libro Fuori della Chiesa non c’è salvezza:Tutti i giusti e solo i giusti, nell’antica come nella nuova …….che si siano santificati……..o in seno all’errore invincibilmente ignorato, si trovano precisamente , nell’anima della Chiesa.

Pio IX: A Noi ed a Voi è noto che coloro che versano in una invincibile ignoranza circa la nostra santissima religione, ma che osservano con cura la legge naturale ed i suoi precetti, da Dio scolpiti nei cuori di tutti; che sono disposti ad obbedire a Dio e che conducono una vita onesta e retta, possono, con l’aiuto della luce e della grazia divina, conseguire la vita eterna. Dio infatti vede perfettamente, scruta, conosce gli spiriti, le anime, i pensieri, le abitudini di tutti e nella sua suprema bontà, nella sua infinita clemenza non permette che qualcuno soffra i castighi eterni senza essere colpevole di qualche volontario peccato. Parimenti è notissimo il dogma cattolico secondo il quale fuori dalla Chiesa Cattolica nessuno può salvarsi e chi è ribelle all’autorità e alle decisioni della Chiesa, chi è ostinatamente separato dalla unità della Chiesa stessa e dal Romano Pontefice, Successore di Pietro, cui è stata affidata dal Salvatore la custodia della vigna , non può ottenere la salvezza eterna.(Quanto conficiamur)

Viene in aiuto a metà, solo per esempio, l’articolo di Corrado Gnerre su “Basta Bugie” n° 273 del 30 Novembre 2012, dove guarda caso si parla del Nulla Salus.

In questo caso Gnerre sostiene anche lui che in qualche modo essi appartengono alla Chiesa ma che non sono cattolici, cosa, che a mio modesto parere, è palesemente contraddittoria come dimostrato nel 7° argomento del mio articolo e avallato da Mons. De Segur.

L’opinione quindi che essi non siano cattolici mi sembra crei molti più danni alla Fede di quanto ne faccia la posizione contraria.

Infatti se diciamo che chi riceve il battesimo di desiderio non appartiene almeno all’anima della Chiesa, crolla tutta la nostra fede e molti altri passi del Vangelo sarebbero falsi.

Altri argomenti si potrebbero addurre sulla questione “dei non cattolici” e per quanto concerne il fine remoto rimando a prossimo articolo (forse).


NOTE:

1) Nella Chiesa cattolica c’è la garanzia, la pienezza, fuori di essa certamente non c’è un vuoto ecclesiale ma solo la possibilità di salvezza. (Articolo di P. Lanzetta http://catholicafides.blogspot.it/2012/10/un-ecumenismo-contro-lunita-e-lunicita.html#comment-form )