lunedì 5 maggio 2014

FSSPX, ADDIO.

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Numero CCCLV (355)
 
3 maggio 2014

FSSPX, ADDIO.
Brutte notizie dalla Francia: la quarantennale lotta per la Fede, condotta dalla Fraternità San Pio X contro i modernisti di Roma, è virtualmente finita. Oh, sì, i priorati della Fraternità, le scuole, i seminarii, i conventi e i monasteri associati, continueranno a funzionare, per fornire almeno per qualche tempo sacramenti validi e dottrina decente, mantenendo tutte le apparenze della Tradizione, ma la lotta essenziale per l’intera Fede sarà censurata, o auto-censurata. Sembra che ci sia solo un numero limitato di sacerdoti di più che manterrà la comprensione dell’opera di Mons. Lefebvre e il coraggio necessario per rompere i ranghi e salire in montagna.
La novità è che i modernisti di Roma stanno offrendo alla Fraternità un «riconoscimento di tolleranza», senza bisogno di alcun accordo formale o di un documento firmato, cosa questa che tra la primavera e l’estate del 2012 sollevò all’interno della FSSPX tanta opposizione. Ecco il succo di quanto espresso tre mesi fa, con entusiasmo, dal Secondo Assistente della Fraternità, Don Alain Nély, a due religiosi: «La soluzione per la Fraternità sarà un riconoscimento unilaterale da parte di Roma... non ci verrà chiesto di firmare alcunché... vediamo come si evolvono le cose... poi vedremo.»
Per evitare che tale rivelazione si diffondesse, il Superiore Generale della Fraternità ha scritto ai due Superiori interessati che avevano frainteso le parole di Don Nély, perché non c’è nessun tipo di «accordo» in vista. Certo che no. Sta qui l’astuzia del proposto «riconoscimento» senza firma. Esso consentirà ad un certo numero di sacerdoti della FSSPX di far finta che nulla sia cambiato e di poter continuare il loro ministero come prima. Come è stato riferito, lo stesso Mons. Fellay, parlando di recente ai seminaristi di Zaitkofen, ha detto: «Non si tratta di firmare un qualche accordo, ecc. ecc.». Tuttavia, dieci minuti più tardi, ha continuato: «Ma se Roma ci propone un riconoscimento di tolleranza per noi, la cosa è diversa e sarebbe una cosa molto buona.»
E così, ci sono tutte le probabilità che, piuttosto presto che tardi, un gran numero di sacerdoti della FSSPX seguirà docilmente i capi ufficiali nell’abbraccio amoroso dei modernisti di Roma, un abbraccio che col tempo diventerà tanto stretto, quanto basta per soffocare ogni residuo sforzo volto a combattere contro quel modernismo mortale che sta facendo fuori la Chiesa ufficiale e sta ponendo milioni di anime sulla strada per l’Inferno. Guardando in retrospettiva, si può intuire che Mons. Fellay, negli ultimi 15 anni, abbia lavorato abilmente con i Romani in vista di questo abbraccio. Mons. de Galarreta ha capito qual è la posta, ma ha accettato di condividere la cosa con Mons. Fellay. Mons. Tissier si avvede della minaccia mortale per l’opera di Monsignore, ma non vede la necessità di seguire l’esempio di Monsignore stesso e mettere la Fede prima delle ordinarie regole dell’obbedienza e dell’unità.
E così, cari amici, se vogliamo mantenere la pienezza della Fede e aiutare gli altri a farlo, dobbiamo per lo meno interiormente salire in montagna. Non abbiate paura. Mantenete il sangue freddo. Non c’è bisogno di perdersi d’animo o di disperare. Dio non cambia, e la battaglia per la Sua causa si fa sempre più gloriosa che mai. Sacerdoti, occhi aperti, e soprattutto non illudetevi che nulla sia cambiato nella Fraternità. Essa è già sostanzialmente cambiata. Laici, occhi aperti pure voi, e pregate, e Dio vi darà i capi e i sacerdoti delle vostre preghiere.
Fidiamo in Dio e nella Sua Santissima Madre.
Kyrie eleison.
Cattolici, quando vedete di Roma il consenso,
salire in montagna è l’unica cosa che ha senso

32 commenti:

  1. Pensare che una cosa del genere possa avvenire, cioè che Roma riconosca "gratis" la FSSPX, è una vera assurdità, prima ancora di essere una cosa buona o malvagia. Chi lo sperasse o lo temesse come possibile sarebbe da ricoverare, che si chiami Fellay o Williamson.
    Un argomento "minimo", senza parlare del resto: ma vi immaginate Papa Francesco, che non pronuncia nemmeno la parola "aborto" per non dispiacere al mondo e ai media, che disfa i FI, improvvisamente dire che ha accolto dei nazisti antisemiti (sic per i media) in modo unilaterale, senza chiedere niente? Vi immaginate che abbia silenziato la flebile opposizione al Concilio di un Padre Lanzetta per accogliere unilateralmente gente che dice che si devono rifiutare le canonizzazioni dei due Papi? E per quale contropartita? Roma non ha nulla da guadagnare a prendere la FSSPX, se pensate ancora che Roma la veda come una forza che soccorre nella crisi, quando ciò non era vero nemmeno sotto Ratzinger, siete fuori pista. Roma è impegnata nell'autodemolizione più aperta, non ha bisogno di forze che alzino dei numeri (e nemmeno quello sarebbe un granché, la FSSPX non è il Cammino NC con i suoi milioni di adepti, né l'Opus Dei con i suoi milioni di euro).
    Dai, che vi chiamiate Williamson, Fellay o Gennaro Esposito, se pensate che una cosa del genere possa accadere, avete una grande fantasia

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  2. Nulla è impossibile a Dio.........

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  3. infatti se parliamo di ciò che è nella potenza assoluta di Dio, è inutile fare congetture e anche scrivere articoli. Se si parla per cause seconde, le previsioni di Williamson sono fantasie

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  4. Non sarei così sicuro, anche con un accordo cosa ci avrebbe guadagnato roma?
    Eppure l'hanno proposto, l'intento è lo stesso se come dice l'anonimo 07.53 roma tende all'autodemolizione essendo la FSSPX cattolica, altrimenti lo si dica che non lo è, deve essere oggetto di demolizione proprio come i FI, la FSSP, l'IBP cioè tutti quelli che tentano o hanno tentato di opporsi all'autodistruzione.
    E' necessario fagocitare queste forze ed il miglior modo secondo me è proprio quello di lascirali fare e pian piano pastoralmente riavvicinarli per poi di volta in volta azzittirli come è stato fatto, il ripsetto umano farà il resto.
    Si può pensarla anche diversamente ma se le parole del virgolettatto sono vere mi sembra che non sia tanto fantasia.
    saluti
    CVCRCI

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  5. il virgolettato è una pia illusione equivalente ai timori williamsoniani, cose immaginate per giustificare il proprio liberalismo o la propria partenza. La realtà è ben diversa. L'accordo prevedeva l'accettazione esplicita del Concilio, in un riconoscimento unilaterale la Santa Sede si presenterebbe al mondo con un gruppo che ancora rifiuta libertà religiosa e Nostra Aetate. La differenza è questa, ed è enorme

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  6. I vizi originari dell'impostazione teologica della Fraternità portano logicamente al riavvicinamento : se la Fraternità asserisce che il Papa sia sempre e comunque tale, nonostante tutto, che quindi si possa essere Papa con ciò che si è fatto e si fa, ogni contestazione non può che cadere nel vuoto e ridursi ad avere tutt'al più una qualche portata nostalgica o atiquaria che tocca le sorti di una sola delle controparti, di quella che appunto contesta per avere per sé parte nel grande gioco imbastito dall'avversario. Quando si contesta senza aver chiare le CAUSE del problema si finisce per menare colpi a vuoto, come mons Williamson, o farlo, come nel caso di Mons. Fellay e company, solo per vedersi riconosciuta, paradossalmente, una qualche speciale titolarità alla contestazione. Di fatto la FSSPX insegna che quello sarebbe il Papa e che quindi abbia la piena autorità canonica spettante. Che, a prescindere qui dalle valutazioni, si sia attaccati a ciò che si reputa essere più o meno la Tradizione, viene in tal modo a ridursi ad una questione di meri gusti personali quando si decide di riconoscere che altri abbia comunque la piena autorità di decidere riguardo la comunione ecclesiale e ci si aspetti da costui addirittura un giudizio dirimente. Una volta che il "cattivo Papa", rimanendo tale anche dopo il Vaticano II, riconoscesse una qualche missio canonica ad una qualsiasi fraternità recalcitrante, si sa che lo farebbe senza cambiare di una virgola le proprie erronee convizioni, e cioè a semplice titolo ecumenico, o all'insegna della stessa libertà di coscienza, che motivò nel primo caso a Montini la pretesa remissione della scomunica ai "fratelli orientali" e nel secondo a GPII il raduno di Assisi. La FSSPX non ha e non ha mai avuti argomenti che intacchino il nocciolo della questione - se non le scelte compiute 'in pratica' da Mons. Lefebvre, a prescindere cioè dalla chiarezza teologica -, è quindi sempre stata solo una questione di tempo la sua fatale capitolazione. I fenomeni sociali - e quello della FSSPX si sta riducendo proprio ad uno di questi - assumono fiosionomia manifesta solo nel proprio decorso storico: oggi si contano solo cinquant'anni dal Concilio e, come riconosce Mons. Williamson, il riscontro dei fatti ce l'abbiamo davanti agli occhi. Non resta che tirare le somme e guardarsi intorno.

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  7. Allora aspettiamo anche la capitolazione di Mons. Williamson, visto che non è sedevacantista

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    1. La diagnosi sulla FSSPX l'ha fatta proprio Mons. Williamson. Se si è tirato fuori dal giudizio che ne ha espresso, vuol dire o che non ne fa più parte o che anch'egli sente di aver capitolato. Comunque se è vero che non ha capitolato (sempre che insegnare l'errore non sia una forma di capitolazione) , vedi bene che l'ordine di grandezza al quale s'è ridotto è dell'ordine, arrotondato per difetto, di quello dei cosiddetti "sedevacantisti". Cioè gli unici interlocutori significativi che gli sono restati intorno.

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  8. Sulla "questione di tempo", ricordo che nel 1985 quattro preti italiani lasciarono la FSSPX dicendo che Mons. Lefebvre stava facendo un accordo con i modernisti. Nel 2001 don Carandino fece altrettanto, e nel 2009 don Abrahamowicz.
    La FSSPX ha una posizione sufficientemente costruita, che riconosce la graviità degli errori ma non può spiegarli con la scomparsa della gerarchia nella sua interezza, cioè della Chiesa come fondata dal Cristo

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    1. Non sono solo italiani i sacerdoti che hanno lasciato la FSSPX, tra questi c'era anche uno degli ultimi grandi teologici romani, che ad Econe aveva solo riparato perché in un primo tempo accolto amichevolemente, e poi scaricato senza tanti scrupoli, nonostante l'età, sull'altare del riavvicinamento con GPII. Agli scritti di costui rinvierei coloro che desiderassero delle risposte chiare in merito ad "una posizione sufficientemente costruita". La risonanza della "posizione" della Fraternità, e la quantità degli emolumenti relativi, è invece immancabilmente proporzionale alla sua compatibilità di contenuto con gli orientamenti del mainstream vigente (che vive di spot e non di contenuti). Se fosse diversa, e non riuscisse ad accontentare più chi di dovere, vedrebbe le proprie azioni screditarsi in una mezza giornata e si troverebbe, l'altra metà, con la fila dei creditori alla porta. La secretazione delle manovre di vertice da parte della "intellighenzia" della Fraternità, il segreto che le avvolge e che ne preclude anche solo la messa in causa da parte dei "suoi" fedeli non ne è che il sintomo diretto ed eloquente. Ne è prova inconfutabile il fatto che al vertice delle strategie finanziarie della Fraternità vi sia, guarda un po', un uomo che cattolico non è neanche lontanamente e che nei ritagli di tempo fa la questua per le univerisità di Tel-Aviv. Quando dall'interno si è cercato di sollevare con indignazione la cosa, Mons. Fellay ha schiumato loro contro come un pit bull alla catena del proprio padrone. Ci vogliamo chiedere perché, ho stendiamo un velo pietoso?

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    2. ho stendiamo un velo pietoso? non so, io chiederei al grande teologo, però prima all'insegnante di italiano

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    3. ...ops, chiedo scusa per il refuso, "o stediamo un velo pietoso", non ha di certo bisogno dell' h. Spiace però che dopo la gentilezza domostrata dall'anonimo delle 08:35, rimasto così senza argomenti, resti solo di nascondercisi ben bene dietro, cioè dietro "il velo pietoso"... dell' "h" ! Auguri.

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    4. argomenti? io vedo solo la presunta autorità invocata di "uno degli ultimi grandi teologici (sic) romani" e il discredito gettato sulla FSSPX. Cose che, vere o false che siano, NON sono argomenti teologici. Se anche Mons. Fellay avesse fatto un patto con il diavolo durante un sacrificio umano, ciò non renderebbe la posizione sedevacantista più ricca di argomenti. Se la FSSPX fosse la sentina di tutti i vizi e un covo di affaristi drogati, la giurisidizione resterebbe un elemento costitutivo (anzi la causa formale) della società-Chiesa. Giurisdizione che il Cristo dà direttamente solo al Papa. Tolto lui e tutti quelli che hanno ricevuto il potere da lui contemporaneamente, non si ha più alcuna Chiesa cattolica.

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  9. Ho dato per scontato si fosse capito che mi riferissi al P. Guérard des Lauriers, già Professore alla Lateranense, al Saulchoir, membro della Società Internazionale Tommaso d’Aquino, etc. (e non divenuto Cardinale a causa del veto politico imposto all’epoca da de Gaulle); da parte mia mi sono permesso di rinviare alle cose scritte da lui, tra cui il celeberrimo “Breve esame critico del N.O.M” sottoscritto al tempo dai Cardinali Ottaviani e Bacci. Non si tratta poi di buttare discredito ma di restituire i fatti, onestamente visibili a tutti. La FSSPX non è un covo di “affaristi drogati”, ma di gallicani più o meno conseguenti. Il loro sacerdozio è in tutto e per tutto valido, così come i sacramenti da loro amministrati (fatti salvi i debiti distinguo), ma insegnano dottrine già condannate dalla Chiesa (si prenda un Denzinger). Che poi siano gallicani non lo dico io, ma sono loro i primi, presi da parte, a riconoscerlo negli effetti. Per il resto la “causa formale” della Chiesa Cattolica, Corpo Mistico di Cristo, è lo stesso N.S.G.C., di cui si rinnova il Sacrificio, quindi la Presenza, sugli altari cattolici per mezzo delle mani del Sacerdote. Già il CJC distingue tra una ratio ordinis (episcopale) ed una ratio iurisdictionis (papale), cosa che mons. Lefebvre sapeva bene quando conferì l’episcopato nell’88 senza alcuna missio canonica; ma immagino che lei ritenga che scippare il diritto all’esercizio della giurisdizione straordinaria ad un “Papa” suo malgrado, che per parte sua preferì comminare una scomunica, a nome del “Papa” stesso, e non di Dio e della salus animarum, significhi rendere il dovuto onore a Pietro, trattandolo così, se non come un povero demente, come una marionetta da appendersi al chiodo. Bella ecclesiologia cattolica, screditare il Papa da mane a sera, ripetendo che sbaglia nell’esercizio del proprio Magistero, per poi accreditarsi come mentori della Dottrina al posto suo - riducendolo agli occhi dei fedeli ad una specie di complemento d'arredo, o attribuendogli una sottospecie di "Primato d'Onore" (come gli Orientali).

    Fa però piuttosto male lei a far passare le problematiche argomentazioni di Don Mauro Tranquillo, senza citarlo, lette sull’ultimo nr. di quella bella e ricca rivista patinata della “Tradizione Cattolica” (che immagino lei creda essere finanziata coi soldi delle questue dei Priorati), per brillanti illuminazioni proprie (il che non può dirsi un refuso). Che si invochi la giurisdizione ordinaria per l’esercizio di quella straordinaria è una novità dell’ultim’ora in casa Fellay : Mons. Lefebvre chiariva che essa si potesse esercitare straordinariamente, limitativamente, in virtù della potestà d’ordine, perché supplita da N.S. (il che mi risultava essere Dottrina Cattolica). Si vada a rileggere l’articolo : Don Mauro non solo non distingue mai le due potestà, ma arriva ad equivocarle apertamente, come lei stesso ripete, parlando di un indeterminato “potere” che discende univocamente dal Papa – tra l’altro non quando il Papa lo vuole, ma quando è la FSSPX ha decidere di esserselo preso. Crederà mica che tolta la giurisdizione ordinaria venga meno anche il sacerdozio? Dica un po’, vorrà sostenere che le consacrazioni episcopali dell’88 siano nulle? Se però, per altro verso, avesse davvero ragione don Mauro, questa volta non vi sarebbero più motivi contrari per non avocare a sé anche l’esercizio della stessa giurisdizione ordinaria… ma dimenticavo! Forse non lo sa, ma la FSSPX sono già molti anni che esercita una tale giurisdizione ordinaria mediante dei veri e propri tribunali ecclesiastici “alternativi” istituiti in casa propria. Vogliamo chiederci perché “o” stendiamo un velo pietoso?

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    1. Come ben sapete su questo blog non si censura nessuno però anche rispettando le vostre scelte sappiate che l'anonimato a me non piace.
      Firmare gli articoli ed il blog mi è costato anche tanto ed ho rischiato anche io.
      Detto ciò senza entrare nel merito, sapete anche che non approvo assolutamente, fermo restando il rispetto per GDL, la "tesi sedevacantista" che rimane peggiore del presunto gallicanismo, sebbene verificherò quanto sopra affermato dall'anonimo.
      Come ho potuto affermare più volte a filo sedevacantisti che frequentano le Sante Messe celebrate dalla FSSPX si tratta di due forme diverse di disobbedienza: la prima fondata sul fatto che il Papa, di cui ancora non si è mostrata l'illegittimità, non insegna la dottrina cattolica e come da Vangelo non obbliga in coscienza quindi faccio come voglio, l'altra elimina l'ostacolo: il Papa non c'è quindi faccio come mi pare, tutto basato su di un "tesi".
      Per quanto concerne alcuni aspetti non corretti sulla giurisdizione sono d'accordo ma che insegnano dottrine condannate dalla Chiesa mi sembra eccessivo.
      Però, sempre per amore di Verità, se prendo il Denzinger non ci faccio nulla se non lo posso confrontare con le affermazioni della FSSPX.
      Siccome ho imparato che i sedevacnatisti sono tutti moooolto preparati esperti teologi, liturgisti e canonisti bisognerebbe specificare alcune affermazioni, per esempio:
      La FSSPX insegna errori: significa che tutti i sacerdoti affermano questi errori diffondendo una dottrina non cattolica, oppure alcuni sacerdoti insegnano dottrine già condannate dalla Chiesa? Che è una cosa ben diversa.
      Le sarei molto grato se potesse confermare la prima ipotesi o specificare la seconda e quali sarebbero gli errori in questione al fine di confrontarli col Denzinger e sottoporli a chi di dovere, perchè sa, a me non interessa chi ha ragione o sbaglia tra di noi, interessa salvare la mia anima e quella della mia famiglia pensando anche alle altre.
      Suo in Cristo
      Stefano
      CVCRCI

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  10. Una al volo tra le tante, solo perché più a portata di mano. (Ma la questione è davvero così tanto annosa ed è stato scritto in merito già tanto, facilmente reperibile on-line, che il poco tempo disponibile ad un laico dovrebbe essere quello di confrontare il già scritto, non di riprodurne inutilmente dell'ulteriore ripetendo). Mons. Tissier de Mallerais - che, detto per inciso, in merito alla fonte della giurisdizione la pensa agli antipodi del don Mauro dell'ultimo nr. della "Tradizione cattolica" - in uno dei luoghi ha scritto : «È una giurisdizione [quella del clero e dei Vescovi tradizionalisti] che dipende essenzialmente dai fedeli e non dal sacerdote. [...] È nella misura in cui voi richiedete al sacerdote il suo ministero, o ancora nella misura in cui non rifiutate al sacerdote il ministero che vi propone, che si può dire che "date" al sacerdote la giurisdizione necessaria » (ciclostilato di 9 pag. su 2 colonne, citato dall'abbé Belmont. Notre-Dame de la Sainte-Esperance, suppl. n. 64 sett. 1991, p. 4). Chi ha frequentato o frequenta la FSSPX sa del resto che si tratta di uno dei tipici leitmotiv ruotanti intorno la questione della indeterminatissima giurisdizione che essa, non si sa bene come, puntualmente si attribuisce (per una storia della questione si veda qui : http://www.cattolicesimo.com/TesiCassiciacum/IMBC/AUTORIT%C3%80GIURISDIZIONE.htm) . Ebbene : “La proposizione che stabilisce : “la potestà è stata data da Dio alla chiesa affinché fosse comunicata ai pastori, che sono i suoi ministri per la salvezza della anime”; compresa nel senso che dalla comunità dei fedeli derivi ai pastori la potestà del ministero e del governo ecclesiastico: è eretica.” (Cost. “Auctorem fidei”: Propos. del Sinodo di Pistoia, Denz. 2602). Per non menarla troppo per le lunghe lasciamo poi perdere il Vaticano I e l'infallibilità del Magistero ordinario universale, che già seppellì una volta nel dimenticatoio il clero gallicano... prima cioè che il Vaticano II diede, per reazione, la stura a malaugurate reviviscenze.

    Mi consenta infine di aggiungere, come già scritto altrove a commento in questo stesso blog, riguardo una quale che sia "duplice forma di disobbedienza" di cui dovrebbero sentirsi irrimediabilmente afflitti i cosiddetti "tradizionalisti", che il meno che possa dirsene in merito è che sia una tesi davvero "difficilmente condivisibile". Personalmente non mi ritengo né accetto in nessuna maniera che mi si dica di essere "disobbediente" in materia di Fede (e l'obbedienza alle leggi della Chiesa è materia di Fede). Se cioè voglio dirmi cattolico né potrei né vorrei mai considerarmi 'disobbediente' per nessun verso. Dirsi cattolico-dissobbediente è semplicemente un'espressione senza senso, una contraddizione pura e semplice o, al limite, una figura retorica (veda lei invece come riesce addirittura a conviverci). Ripeto, che lei lo possa dire di se stesso con tanto candore, segna evidentemente la vera irriducibile differenza tra la mia e la sua posizione.

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  11. Io non ho scritto che lei disobbedisce in materia di Fede, quindi o è mancanza di attenzione o mala fede, nel dubbio risolvo positivamente, se legge bene io mi riferisco agli insegnamenti del Pontefice, quindi non si stizzisca, anche io non disobbedisco in materia di Fede!
    La Fede della Chiesa non cambia è sempre la stessa chiunque sia il Papa, per lei il papa non esiste (cosa secondo lei di poco conto).
    Quindi non mi attruibuisca cose che non ho scritto, lei rimanga della sua posizione ma se la disobbedienza è un "non senso" dov'è il problema?
    Comunque grazie per la segnalazione, anche se la pregherei di segnalare altre eresie, non perchè io sia uno della FSSPX, ma per poter correggere chi sbaglia.
    Sempre suo in Cristo.
    CVCRCI

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  12. Non è per polemizzare, ma solo per scagionarmi da quella che lei ritiene, ingiustamente, essere da parte mia una manifestazione di “malafede” (che Dio me ne guardi! Se perdo tanto tempo a cercare di capirne qualcosa, è solo perché posso da parte mia avanzare i diritti della mia “buona fede” o di una “buona coscienza”, non certo quelli di una maligna ostinazione) o di disattenzione. Lei in un precedente post di risposta già asserì inequivocabilmente e testualmente : “Per dirla chiaro e tondo, poi, io e lei siamo due disobbedienti solo che lei pretende, grazie alla tesi, di essere il solo nel diritto di esserlo, a questo si riduce la “tesi”. Non credo che abbia da allora mutata opinione. Come vede, lei non si riferisce solo alle “posizioni” – non che faccia differenza a dire il vero, dato che nemmeno la cosiddetta “Tesi di C.” per parte sua avalla un quale che sia “dovere alla disobbedienza” (come invece viene da sempre dichiarato in FSSPX) – ma si riferisce indifferentemente tanto alle posizioni che alle persone. Ma ripeto, la cosa non fa realmente differenza, dato che quelle posizioni possono ogni volta essere fatte proprie, come nei fatti avviene, da ciascuno. Cordialmente.

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  13. Mi scusi allora non ho capito nulla, pensavo che i sedevacantisti e la "tesi" trattassero dell'obbedienza al Papa (oltra all'autorirà), in realtà alcuni sedevacantisti che frequentano la FSSPX, ai quali voglio molto bene e con cui parlo seneramente, non solo mi avevano confermato ciò che affermo, ma continuano a dirmi: tu devi obbedire al "Papa".
    Anche loro non ci hanno capito nulla e neppure quelli di unavox ad esempio nell'ultimo post che ho inserito.
    Per quanto sia duro e difficile il Papa è li e contra factum non est argomentum Dio solo un giorno chiarirà ogni cosa ed il perchè di questa crisi.
    Conviene pregare.
    Maria santissima prega per noi.
    CVCRCI

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  14. Guardi, quello lì non è formalmente Papa, se lo fosse non potrebbe non obbedirgli se intendesse dirsi cattolico. La gerarchia cattolica non si è estinta né la continuità apostolica si è materialmente interrotta, ma nei fatti attualmente non possiede, ne quindi può esercitare, il carisma della infallibilità. Se ritiene il contrario, non le resta che obbedire necessariamente a quello che lei ritiene il Papa della Chiesa Cattolica negli atti promulgati al governo universale dei cattolici, dato che prima con il Vaticano II, poi con il Nuovo Diritto Canonico, la riforma liturgia, con l'approvazione degli ordini religiosi post-conciliari, con le canonizzazioni, etc. ha posto in essere tutti atti che di norma non possono che essere INFALLIBILI, essendo di pertinenza (nel primo caso addirittura straordinariamente evocata) del M.O.U. (come stabilisce il Vaticano I). Veda lei.

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  15. Ma come fa a dire che quello che dico è sbagliato, lei rigira la frittata e sostiene che i sofisti siano gli altri.
    Siccome lei non ritiene formalmente Papa, Francesco, allora non obbedisce mentre io che ritengo Papa Francesco devo obbedire altrimenti non sarei più cattolico cosa anzitutto elementarmente assurda e che inoltre avalla quello che ho detto: Lei a tutti gli insegnamenti da lei indicati non obbedisce e non va all'inferno perchè tanto il Papa non esiste, io invece che ritengo che sia il Papa ma non obbedisco perchè anche un bambino cattolico ne capirebbe il motivo, sono un disobbediente condannato.
    Ah si davvero una bella soluzione!
    Probabilmente anche San Paolo era gallicano e pure sant' Attanasio.
    Quindi in definitiva nulla salus exrtra Cassiciacum!
    Lei li ritiene infallibili perchè altri ritengono il contrario di quello che sostiene e la tesi non è nè provata nè un dogma e di sicuro non impegna nessun fedele a seguirla, perchè la Fede è una, sempre e solo quella Cattolica e non prevede la tesi di GDL.
    Concludo parafrasando Sant'Agostino:"Che cosa posso rispondere a queste vostre contestazioni: se esibiscono documenti scritti, li esibiamo pure noi";
    Sancta Dei Genitrix ora pro nobis
    Saluti

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  16. Eh si, proprio una bella soluzione, può dirlo forte. Oltretutto di una semplicità e linearità esemplare, irrefragabile. Sinceramente non vedo la difficoltà. Abbia pazienza, ma lei aggiunge : "Lei li ritiene infallibili perchè altri ritengono il contrario di quello che sostiene" ... ma sta scherzando, vero? Starà mica dicendo sul serio? Guardi che l'infallibilità del M.O.U., e di tutto quello ho sopra riportato, la sostiene il Vaticano I e la Dottrina tradizionale della Chiesa mica la Tesi di C.!! (Se vuole le riporto delle citazioni...). Lei, se vuole avere in nome della Fede il diritto di disobbedire a quello che ritiene essere il Papa - e il M.O.U. è infallibile proprio perché il Papa lo rende tale - dovrebbe cambiare nientemeno che la Dottrina Cattolica, senza bisogno di prendersela con nessuna Tesi di C. Comunque, se può farle piacere, non ritengo che San Paolo e Sant'Atanasio fossero gallicani, anzi. Pensi che di san Paolo si dicono tradizionalmente "pastorali" proprio le Lettere da lui scritte ed entrate nel Canone della Bibbia. Come si trova invece lei ad attribuire l'aggettivo "pastorale" ad un "Concilio ecumenico" che ritiene essere addirittura non vincolante? Quindi, in base alla presunta non vincolarità di tutto ciò ch'è "pastorale", si dovrebbero a rigore considerare non vicolanti anche le Lettere di S. Paolo! Le ricordo infine che è stato direttamente lei, in più occasioni, a definirsi un "disobbediente", non io. Mi permettai per ciò a questo punto di darle un consiglio : smetta di disobbedire come dice di fare, se vuole dirsi cattolico... e non gallicano. Tertium non datur.

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  17. Ma chi ha detto che il MOU non sia infallibile, quando mai è stata scritta questa cosa, che il MOU lo so benissimo ma il MOU deve sempre e comuque rispettare le condizioni dell'infallibilità ma se voi siete ancora più bravi di vescovi e teologi eleggetelo voi il Papa visto che gli unici ad essere rimasti "cattolici" in una Chiesa senza Papa siete voi.
    Non giri la frittata lei non obbedisce e si dice cattolico solo perchè per lei non esiste il Papa e detto francamente, poi mi lasci stare, mi sembra davvero "la più grossa stronzata mai sentita da quanno l'omo inventò il cavallo".
    Per favore lei rimanga sedevacantista io rimango cattolico e per fortuna per me ma anche per lei sarà Gesù a giudicare.
    Io sarò anche gallicano, cosa davvero insulsa, ma quelli che non hanno Papa si chiamano:ERETICI!
    Eh basta poi co sta storia del CVII non fate i furbetti ma chi pensate di abbindolare con la vostra saccenza voi non lo ritenete vincolante ugualmente ma ritenete di essere cattolici solo perchè, secondo voi, chi lo ha promulgato non è la Chiesa Cattolica.
    Bella soluzione.
    Eliminando la causa svanisce l'effetto, così voi non siete obbligati a quel magistero che poi, nella mia ignoranza, non è MO ma magistero straordinario e se Paolo VI ha detto una cosa del genere, inoltre voi evitate di citare anche le parole di coloro che hanno detto di non voler impegnare l'infallibilità, mi sembra che allora ne capisse poco oppure tutti i teologi devono correggere i manuali di teologia dogmatica visto che un concilio ecumenico, che non si fa tutti i giorni, ma la logica non è più di questo mondo, mi sembra Magistero straordinario!!
    Saluti
    PS ci sono tanti blogghini sedevacantisti da questo insulso blog non ha nulla da imparare lo lasci stare.
    Grazie...anonimo.

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    1. Argomenti qui non ne ho trovati, insulti e turpiloquio invece fin troppi. Non tema, ho cura della mia salubrità mentale. Adieu.

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    2. Nessun turpiloquio il suo livello si è qualificato, quale turpiloquio, le ho già ripsosto con Sant'Agostino, ma so che nella sua saccenza lo avrà studiato tutto, quindi se io sono gallicano perchè lei non dovrebbe essere eretico?
      Perchè mai darmi del gallicano per lei non è turpiloquio mentre il mio esprimermi è turpiloquio.
      Anche i suoi di qrgomenti valgono quanto i miei sempre per lo stesso motivo.
      De ore tuo te judico serve nequam!
      CVCRCI

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  18. "Don Mauro non solo non distingue mai le due potestà, ma arriva ad equivocarle apertamente, come lei stesso ripete, parlando di un indeterminato “potere” che discende univocamente dal Papa" veramente in quell'articolo si parla unicamente del potere di giurisdizione, su cui verte tutta la questione, quindi non c'è possibilità di equivoco. Proprio la giurisdizione discende univocamente dal Papa, per i cattolici almeno.

    Se poi lei ritiene che la potestà di giurisdizione possa essere supplita dal Cristo tramite l'Ordine, Ratzinger sarà fiero di lei (e non credo abbia capito molto dell'articolo che cita)

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    1. Quando si pretende di intervenire in una discussione - ammesso che andarsene in giro a fare il troll possa voler dire intervenire - occorrerebbe almeno avere un'idea di quello di cui si discute. Lei evidentemente non sa di che parla e improvvisare con villania, millantandole, conoscenze che non possiede non può servirle proprio a niente. Tanti auguri.

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  19. non ho capito qual è il problema per i sedevacantisti. Hanno scoperto che la Chiesa può funzionare senza Papa per sempre, a posto così allora. Arrivederci e grazie

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    1. In certe materie è almeno la buona fede e la serietà a fare la differenza, mentre lei si guarda bene dal vantarsi sia dell'una che dell'altra. Ma dato che certuni preferiscono procacciari da se stessi il cattivo buon umore di cui vanno in cerca, continui pure a fare la sua parte battendosi le mani per conto proprio. (Ogni corte ha bisogno del suo buffone). Au revoir.

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    2. E fortuna che il turpiloquio vien da noi!

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  20. Troppi anonimi non sono abituato, io, a confrontarmi con i fantasmi, il coraggio non è cosa di tutti e non ho vergogna della mia ignoranza, se Dio è questo che mi ha dato io mi accontento, però non mi celo dietro all'anonimo, dimmi chi sei, confrintiamoci faccia a faccia.
    Se voi siete più di Don Mauro, più di mins. W., più del Papa che non esiste, eleggete il papa non fate i cacasotto ed i piagnisdei venite fuori ed eleggette il papa visto che avete ragione e non dite che gli altri fannop turpiloquio, sa la gente serenamente puo stancarsi di sentire le vostre cose.
    Una volta che voi sarete in paradiso non avrete da preoccupervi di loro.
    Anzi visto che già c'è offra lei il Santo Sacrificio a posto dei sacerdoti modernistio gallicani, peruviani, venusiani e quant'altro.
    MI perdoni ma il mio livello è questo.

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  21. Ah inoltre mi scuso per la frase tratta da febbre da cavallo ( film con proietti, montesano e adolfo cieli per il sedevacantista che non guarda film di questo genere, ma assicuro che ora non li guardo più, però ormai l'ho visto), lo so il livello culturale che possiedo è questm, se questo è tupiloquio me ne scuso.
    hihihihihiihihihihihi cicabumcicabumcicabun ah.

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