venerdì 30 marzo 2012

CHIARIMENTI AD UN NEOCATECUMENALE

Confrontandomi sul blog di Annarita e Gianluca con alcuni anonimi esponenti del movimento neocatecumenale, è risultato evidente che quest’ultimi hanno delle nozioni approssimative se non del tutto sbagliate di alcune Verità fondamentali riguardanti la nostra Fede quali la Chiesa, la Grazia e la Carità.
Ora, senza la pretesa di insegnare, riporterò alcuni argomenti di teologia dogmatica, tratti da alcuni autori tra cui B. Bartmann, i padri della Chiesa ed il dottore Angelico, con la speranza che chi legga possa farsi una più chiara idea della nostra Fede Cattolica e possa iniziare ad uscire dall’errore modernista che ci attanaglia.


“Thomae doctrina Ecclesia suam propriam esse edixit” - Benedetto XV, Fausto appetente die 1921


LA CHIESA

Il famoso detto “nulla salus extra ecclesiam” non è un agio o un modo di dire ma è una Verità decretata da un concilio dogmatico (e non solo) ed è pertanto da credersi come necessario per la nostra salvezza cioè De Fide.1
E’ necessario dunque appartenere alla Chiesa, cioè al corpo Mistico di Cristo (Sent. Certa) per salvarsi.
Oggi si fa un gran parlare di persone buone; a sentir i mezzi di comunicazione tutti sono buoni, purtroppo però realisticamente parlando non è così.

Anche loro possono salvarsi
I progressisti, gli ecumenici, in particolare e  questi ultimi neocatecumenali anonimi mi chiedono:”Ma allora chi non appartiene alla Chiesa si danna anche se è buono in modo automatico?E allora cosa ne è di tutti quelli nati prima della Chiesa?Cosa ne è delle persone buone dell'umanità che non hanno conosciuto Cristo?Cosa ne è di chi non ha avuto mai la possibilità di conoscere il Vangelo.Chi può dire chi si salva con certezza e chi no?2

Nessuno,  quanto al sapere chi effettivamente faccia parte o abbia fatto parte del Corpo mistico di Cristo tra costoro, è una cosa che solo il Signore conosce, ma  quanto alla necessità di precetto e di mezzo è possibile saperlo.
“Nessuno, eccetto Dio, conosce chi è fuori della Chiesa incolpevolmente per ignoranza invincibile. La proposizione”fuori della Chiesa non c’è salvezza” va intesa come un principio e non come applicazione ai casi particolari. La proposizione significa che, secondo la volontà di Dio, chiunque riconosce la Chiesa come istituzione divina ha pure il dovere di entrarvi e non è possibile cercare la propria salvezza sia isolatamente sia in un’altra religione.”3
Che fine fanno tutti quelli che di fatto (actu) sono fuori della Chiesa? Il giudizio spetta solo a Dio altresì solo Dio sa chi ne fa effettivamente parte.
Poiché però è necessario appartenere al corpo mistico di Cristo diciamo che si appartiene ad esso in tre modi:

1)      Alla parte visibile, cioè quella giuridica, il corpo

2)      A quella invisibile cioè all’anima della Chiesa

3)      Completamente sia all’una che all’altra

Il 3 modo di appartenenza non lo tratteremo ci soffermeremo brevemente sul primo e sul secondo.
  

Appartenenza al corpo della Chiesa


Sono incorporati alla Chiesa tutti i battezzati, anche i peccatori, che mantengano l’unità di Fede e di comunione con la Chiesa (Sent certa).
Appartengono alla Chiesa, infatti, non solo i santi ma anche i peccatori (Sent. Certa) che saranno separati solo all’ultimo dal Signore (cfr Mt 13, 24-30).
San Tommaso dice che almeno mediante la Fede e la Speranza essi sono ancora incorporati a Cristo (S.T. III q8 a3 ad 2).
Si può notare che il dottore Angelico non cita la Carità che è la forma della Fede.
Causa efficiente dell’incorporamento è comunque il battesimo, ciò vale anche per i bambini validamente battezzati fuori dalla Chiesa fino al raggiungimento dell’età della ragione con cui volontariamente si staccano dall’unità di Fede.
Non si possono considerare membri della Chiesa:

Per questi? beh per questi c'è speranza ma dovranno dire mooolti rosari
a)      I non battezzati

b)      Gli apostati ed eretici pubblici

c)      Gli scismatici

d)     Gli scomunicati vitandi



Appartenenza all’anima della Chiesa


Nei casi citati delle prime tre categorie è necessario distinguere delle eccezioni quali il battesimo di sangue o di desiderio che non incorporano alla Chiesa ma alla sua anima, gli eretici segreti e quelli materiali così come gli scismatici materiali.
Dunque dobbiamo chiederci chi può appartenere all’anima della Chiesa oltre i cattolici?
In realtà nessuno benché potenzialmente chiunque, poiché il Signore vuole che tutti si salvino ma anzitutto che tutti entrino nella Chiesa cattolica.
Ciò che non si comprende è che i pagani, gli idolatri possono salvarsi solo appartenendo almeno all’anima della Chiesa, non saranno cattolici de facto ma lo saranno.
Da questo si deduce che anche inconsapevolmente essi debbono essere considerati Cattolici!
Quindi fuori della Chiesa cattolica non c’è salvezza per nessuno!
Appartenere all’anima della Chiesa significa essere cattolici!4
Ciò che mi si contestava nel discorso era proprio questo, ma è ben inteso che per appartenere  all’anima della Chiesa è necessaria la Grazia santificante.
“La salvezza è dunque possibile per i pagani, ma è d’altra parte certo che nessuno può essere giustificato senza una fede davvero divina: Senza la quale non è possibile alcuna giustificazione per nessuno”5
Come possono acquisire una conoscenza soprannaturale?
“La Provvidenza accorda ai pagani delle grazie attuali con le quali possono produrre atti salutari e, se approfittano di tali aiuti, ne ricevono altri e, attraverso un processo armonico, arrivano finalmente alla fede e alla salvezza” .
Pio XII nella sua grandissima enciclica Mystici Corporis insegna:In realtà, tra i membri della Chiesa bisogna annoverare esclusivamente quelli che ricevettero il lavacro della rigenerazione, e professando la vera Fede, né da se stessi disgraziatamente si separarono dalla compagine di questo Corpo, né per gravissime colpe commesse ne furono separati dalla legittima autorità.
Intravediamo qui l’assoggettamento ai poteri di magisterium, regimen et ministerium della Chiesa, questi offici costituiscono l’unità e la visibilità della Chiesa, unità che San Tommaso, a ragione, a mio modo di vedere, identifica con fede, speranza e Carità.
Unità di comunione che si esprime nel vincolo della Carità.
E’ necessario dunque appartenere realmente all’anima della Chiesa con la Grazia santificante per mezzo del battesimo di desiderio implicito od esplicito e ottenere la conoscenza soprannaturale della Fede nella Trinità e nell’Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo per mezzo dello Spirito Santo, quindi appartenere al corpo di Cristo almeno con il desiderio.6
Tutto ciò equivale a mantenere questo triplice vincolo ed essere uniti a Cristo nella sua unica Chiesa:Cattolica.


LA CARITA’


“La carità è infusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo”. (Rm 5,5)
La Carità pertanto è una qualità che per mezzo dello Spirito santo si aggiunge alla nostra anima e ci eleva ad una amore soprannaturale.
Proprio perché soprannaturale non è connaturale alla nostra, incapace di amare sopra ogni cosa Dio e il prossimo che possiamo amare solo secondo le nostre capacità umane.
Ammettere di poter amare Dio con le sole forze naturali è un errore gravissimo senza rischiare di cadere nell’errore panteistico, Dio infatti trascende l’uomo ed è soprannaturale.
Perciò l'atto della carità richiede più di ogni altro che esista in noi una forma aggiunta alla potenza naturale che la pieghi all'atto della carità, e la faccia agire con prontezza e diletto. (ST II-II Q23 a2 r)
Mi si obbiettava da parte dell’anonimo neocatecumenale: Com può dire che anche un pagano non può amare nessuno in modo soprannaturale?Lei è nel cuore delle persone?Non ho nulla da tornare in me lei si sbaglia.Quello che dice non è fondato su nulla.
No, non sono nel cuore delle persone ma è chiaro che nessuno può amare  sopranaturalmente qualcuno tanto meno un pagano, altrimenti non sarebbe un uomo e ciò risulta anche dalla retta ragione.
E’ evidente in questo la carenza dottrinale del nostro NC.
In generale l’uomo può amare solo naturalmente cioè secondo il suo stato.
La carità, come insegna San Tommaso, è un'amicizia dell'uomo con Dio, fondata sulla compartecipazione della beatitudine eterna.
Ora, questa compartecipazione non è basata sui beni della natura, ma sui doni della grazia, poiché secondo la parola dell'Apostolo [Rm 6, 23] "è dono di Dio la vita eterna".
Per cui la carità supera le capacità della natura.
Ma ciò che sorpassa le capacità della natura non può essere di ordine naturale, né essere acquisito con le facoltà naturali: poiché un effetto naturale non può superare la propria causa.
Quindi la carità non può trovarsi in noi per natura, né essere acquisita con le forze naturali, ma è dovuta all'infusione dello Spirito Santo, che è l'amore del Padre e del Figlio, e la cui partecipazione in noi è precisamente la carità creata.

Ora per poter sostenere la tesi che il pagano ami sopranaturalmente Dio, è necessario che esso debba  avere quell’aggiunta riversata nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che definiamo Carità.
Sebbene, purtroppo, il concilio vaticano II insegni diversamente, lo Spirito Santo è l’anima del corpo mistico di Cristo (Sent. Communis) che congiunge ed unisce tutte le membra tra loro e con Cristo e vivifica e santifica solo la Chiesa Cattolica.
Quindi affermare che lo Spirito Santo infonda la Carità negli uomini al di fuori della Chiesa non solo è discorde all’insegnamento della Chiesa, alle scritture e alle proposizioni dei Padri e dottori della Chiesa, ma anche alla retta ragione, facciamo alcuni esempi:

1)      le scritture dicono: Tali sono quelli che provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito. Giuda 19. Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati, è cacciato al sopraggiungere dell'ingiustizia. (Sap. 1;5). E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo (1Cor. 12,13).

2)      Il Magistero della Chiesa insegna: Divinum Illud 6 di Leone XIII, Mystici Corporis 1 di Pio XII

3)      I Padri della Chiesa: Dove c’è la Chiesa ivi c’è lo Spirito di Dio e dove c’è lo Spirito di dio ivi è la Chiesa e ogni grazia (S. Ireneo Adv. Haer. III 24,1); E ciò che l'anima è per il corpo umano, lo Spirito Santo lo è per il corpo di Cristo che è la Chiesa . Lo Spirito Santo opera in tutta la Chiesa ciò che opera l'anima in tutte le membra di un unico corpo.(Agostino sermo 267 4,4); Che coloro, i quali sono separati dalla Chiesa, non posseggono lo Spirito Santo, lo dichiara con tutta evidenza l'apostolo Giuda dicendo: Coloro che seminano discordie, vivendo secondo gli istinti, sono privi dello Spirito.(Agostino sermo 71 18,30); uno ed identico per natura riempie ed unisce tutta la Chiesa (S. Tommaso – De Veritatae q29 a 24). Si può vedere anche ST III 8, 1 ad 3.Solo lo Spirito Santo santifica (Lo Spirito Santo – Basilio 16,38).

Ma se osserviamo cosa avviene con il corpo umano ciò che si può predicare di esso per analogia può esserlo per la Chiesa quale corpo di Cristo.
L’anima di una persona è unica ed incomunicabile, quindi anche quella della Chiesa, se tagliamo un membro del nostro corpo esso perde l’anima e muore, altrettanto dicasi degli uomini che si separano dal Copro Mistico di Cristo o non ne hanno mai fatto parte, lo Spirito Santo non può seguirlo, lo Spirito non segue il membro amputato. (Agostino discorso 267)
Se avvenisse ciò, lasciando il giudizio finale a Dio, quell’uomo non può essere vivificato dallo Spirito Santo, dunque non avrà mai la Carità per amare sopranaturalmente Dio.
Nel momento in cui l’avrà per i motivi sopra esposti sarà incorporato a Cristo ed alla Chiesa.
Al contrario se non fosse così lo Spirito sarebbe divisibile e sicuramente discorde in se stesso viste le differenti, false, professioni religiose.
Forse che lo Spirito insegni una cosa ad uno e il suo contrario ad un altro?
Se lo Spirito illuminasse la mente di un pagano lo guiderebbe alla Verità tutta intera ed egli convertendosi entrerebbe nella Chiesa.
Aiuta molto ricordare ciò che dice Sant’ Agostino: Essa - La Chiesa - infatti è adunata per mezzo dello Spirito Santo, il quale non è diviso contro se stesso come invece lo è lo spirito immondo. Per questo motivo tutte le altre riunioni o meglio dispersioni di fedeli, le quali si proclamano chiese di Cristo, mentre sono tra loro divise e contrarie e nemiche dell'assemblea dell'unità che è la sua vera Chiesa, pur avendo l'apparenza d'avere il nome di lui, non per questo appartengono alla comunità dei suoi fedeli. Vi apparterrebbero invece se lo Spirito Santo, per mezzo del quale viene riunita questa Chiesa, fosse discorde contro se stesso”.(Discorso 71 23,27)

Quindi chi è fuori della Chiesa non ha la Carità né lo Spirito Santo!


LA GRAZIA

Se l’uomo fosse capace col solo amore naturale (buono in modo  automatico7) di compiere atti meritori è evidente che potrebbe salvarsi da solo e non per Grazia e ciò è contro la nostra Fede, per  grazia infatti siete stati salvati… (Efesini 2;5) mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio (Efesini 2;8) sed per gratiam Domini Iesu credimus salvari quemadmodum et illi (Atti 15,11).
La Carità non è mai separata dalla Grazia santificante, questa rende l’anima pura, chiara e “gradita”, amabile agli occhi di Dio, come quando uno si dice entra nelle grazie del Re.
Mentre la Carità è una qualità che inerisce le potenze dell’anima, la Grazia santificante inerisce l’essenza stessa dell’anima e la precede.
Trattare della dottrina della Grazia è cosa difficile e lunga, ci limiteremo a dire le cose più importanti.
La Chiesa insegna che la Grazia santificante è necessaria alla salvezza e che solo attraverso essa è possibile compiere gli atti soprannaturali meritori.
La nostra fede infatti ci impone di credere che l’uomo nello stato di natura decaduta senza la Grazia Santificante non può8:

1)      Amare Dio sopra tutte le cose

2)      Essere risanato nella sua natura corrotta

3)      Che compiere solo alcuni atti buoni naturalmente, come un malato non riesce a mettere a frutto tutte le sue capacità

4)      Compiere il bene di ordine soprannaturale

      5)      Perseverare nel bene

Ma se la Grazia Santificante risana, è evidente che c’è un malato da risanare ed è malato colui che è nel peccato, pertanto non possono essere in grazia coloro che sono nel peccato.
Ma sono senz’altro nel peccato gli infedeli, gli eretici e gli scismatici perché se avessero la Grazia, la cui conseguenza principale è la giustificazione del peccatore9, apparterrebbero senz’altro alla Chiesa per i motivi sopra esposti.
Con il peccato infatti si perde la Grazia ma non la fede, nei casi degli eretici e degli scismatici e non si ha la Grazia nei casi degli infedeli, chi non è stato rigenerato nel battesimo che conferisce la Grazia e che rende Figli di Dio è chiaro che rimane schiavo del peccato e del principe del mondo ed è, ancora, fuori dalla Chiesa.
Quindi chiunque è fuori della Chiesa non ha la Grazia santificante!

CONCLUSIONI


Abbiamo dimostrato al NC che le argomentazioni sono fondate sul magistero della Chiesa e sull’autorità dei dottori e Padri della Chiesa, è stato dimostrato che gli uomini e quindi anche i pagani non sono in grado di amare sopranaturalmente.
Si è mostrato poi in quale modo sia necessario appartenere alla Chiesa per ottenere la salute eterna da parte di coloro che non hanno conosciuto il Vangelo.
L’errore dei modernisti, in questo caso dell’anonimo NC, è dovuto alla perversa nozione di relazione tra potenza ed atto e la loro non distinzione.
In potenza chiunque può e finalmente deve entrare nella Chiesa Cattolica per salvarsi, ma solo quando lo sarà in atto potrà usufruire di questo nuovo stato.
Finchè non lo è in atto non può essere detto cattolico.
E’ in questo senso che per il battesimo di desiderio implicito o per tutti gli altri casi sopra citati, che rendono in atto cattolici anche se non visibilmente, possiamo  parlare di  incertezza.
Tutto questo a noi non è visibile, ma per poter proporre la cura deve essere visibile la malattia che in questi casi è la  non appartenenza visibile alla Chiesa, cosa che è propriamente più connaturale a noi rispetto a quella invisibile connaturale solo a Dio.
Posso pensare infatti che un pagano sia fuori della Chiesa ma se quello stesso uomo in quell’istante per illuminazione divina, ferma restando l’ignoranza invincibile, dovesse convertirsi mantenendo i vincoli di cui sopra entrando nella Chiesa, solo gli occhi di Dio possono saperlo.
Come cattolico io posso valutare lo stato visibile e la carità mi obbliga a mettere a conoscenza l’ignaro del pericolo che corre.
Per essere cattolico in atto è necessario che Dio, attraverso la continua mozione, solleciti il libero arbitrio dell’uomo che finalmente cedendo alla grazia acconsente al piano salvifico.
Dire che il pagano si salva sic et simpliciter  anche se buono automaticamente (?) è un errore e non è conforme alla dottrina cattolica ed è stato dimostrato.
C’è infine da ricordare che lo scopo della Chiesa è proprio quello di continuare la missione di Cristo portando il vangelo ed i mezzi di salvezza ovunque, al giorno d’oggi sembra difficile poter affermare che gli uomini ignorino invincibilmente Cristo e la sua Chiesa.
Prendiamo ad esempio gli ebrei o i musulmani, anch’essi in potenza possono diventare cattolici ma non si può dire che allo stato attuale lo siano, Dio “visita davvero le nazioni idolatre non solo con grazie naturali, che sono troppo insufficienti, ma con influssi sovrannaturali e divini, capaci di strappare, l’uomo alle sue miserie e di orientarlo efficacemente verso il suo destino supremo, giacchè crediamo che la Provvidenza non faccia le cose a metà”10


Stefano Gavazzi


NOTE:

1 IV Concilio Lateranense (D. 430), Concilio di Firenze (D. 714), Innocenzo III (D. 423), Bonifacio VIII-Bolla Una sanctam (D. 468), Clemente VI (D. 570 b), Benedetto XIV (D. 1473), Pio IX (D. 1647), Leone XIII (D. 1955), Pio XII (D. 2286,2288)
2 http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.com/2012/03/bisogna-tenere-assolutamente-tenere.html#comment-form
3 Bartmann- Manuale di teologia dogmatica
4 Nulla chiaramente a che vedere con la teoria dei cristiani anonimi dell’eretico Ranher
5 E. Hugon- Fuori della Chiesa non c’è salvezza
6 Nello stesso libro vengono esposte anche altre opinioni teologiche, questa a mio parere sembra la più credibile ed anche logica, per essere cristiani si deve credere in Cristo il che implica la Trinità e l’incarnazione, vedasi anche S. Agostino de corr. Et gratia cap. 7 e ss, San Tommaso Comm. Sent. ed altri teologi.
7 Anche in questo caso non si riesce a comprendere cosa significhi “buono in modo automatico”, ora sappiamo che la natura dell’uomo è buona per partecipazione al Vero Bene, ma sono gli atti di volontà che determinano se un individuo è buono o meno, ma anche in questo caso può essere definito buono colui che ha la Volontà Buona secondo quanto espresso nel Vangelo e la volontà buona è quella conforme alla volontà di Dio cioè quella della Grazia, poiché quella derivante dalla legge naturale è del tutto insufficiente a salvare.
E’ buono dunque chi fa il bene ed evita il male, ma al di fuori della Grazia il bene compiuto dall’uomo è minimo e non meritevole di giustificazione.
8 ST  I-II Q 109
9 Concilio di Trento Sess. VI- Decreto sulla giustificazione
10 4 E. Hugon- ibidem pag. 68


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