mercoledì 12 settembre 2012

CATECHISMO ALLA BOLZANESE (prima parte)


     No purtroppo non è una delle gustose ricette riguardanti i piatti tipici tirolesi ma si tratta di un libro, trovato però in un supermercato di Brunico, che ha per titolo:Ma dove si nasconde Dio? Curato da Eugen Runggaldier edito nel 2011 da Athesia.

Devo dire che ormai non mi scandalizzo più della fede di tanti “teutonici”, per carità sarà il buon Dio a giudicarli, ma in fatto di ortodossia, almeno nei pastori è rimasto ben poco.

In compenso le Chiese architettonicamente sono davvero belle sebbene alcune sono state deturpate dalle tavole protestanti ormai installate quasi ovunque dopo la riforma conciliare.

Dico quasi ovunque perché in alcune piccole cappelle lo spazio ristretto non ha permesso la deturpazione delle stesse e i sacerdoti, presumo, debbano ancora celebrare “coram Deo”.

Tornando al libro, incuriosito inizio a leggere.

Si tratta di una serie di risposte alle domande più frequenti dei bambini sulla fede fatte alle insegnanti, a cui seguono alcune risposte davvero sorprendenti dell’autore e dei suoi collaboratori.

Ora se fosse soltanto per il fatto che le risposte vengano rivolte  a dei bambini, cosa sulla quale comunque non concordo, potrebbe anche andare, ma nella premessa si specifica che l’intento è quello di rivolgersi “a quegli adulti che desiderano  scoprire il tesoro della fede per condividerlo (Sic!) poi con i bambini” usando, naturalmente, udite udite, “un linguaggio comprensibile all’uomo di oggi, e per questo” hanno “per quanto possibile, rinunciato all’impiego di quei concetti tecnico- disciplinari specifici della teologia” (doppio Sic!).

In effetti oggi l’uomo ha bisogno di un linguaggio moderno visto che non capisce più una mazza!

Il saluto è sottoscritto dal Vescovo Muser.

Alcune risposte sono poco abilmente glissate e spostate sempre sui soliti argomenti l’amore di Dio, la benevolenza, l’esperienza, l’incontro, risorto ecc. altre normalmente ambigue, come per lo strano concetto di presenza di Dio.

Premetto che in tutto il libro non si parla di Chiesa Cattolica e Grazia Santificante e non si ha mai l’impressione che si parli di Gesù come della seconda persona della Trinità ed egli stesso Dio.

Non le riporterò tutte sarebbe davvero lunghissimo.

Iniziamo (in blu commento mio):

12) Chi è il vero Padre di Gesù: Dio o Giuseppe?

Gli evangelisti ci raccontano (?) che tra i suoi concittadini Gesù era conosciuto come il figlio del falegname Giuseppe.

Gesù stesso parla di Dio come suo Padre.

Gesù aveva una intensa relazione con Dio e lo chiamava “abbà”: si tratta un modo molto personale e fiducioso di rivolgersi a qualcuno, che corrisponde a dire papà o a espressioni simili. Noi cristiani riconosciamo che Dio è il padre (scritto piccolo) di Gesù (ma Dio è anche Padre mio!), affermando così che in Gesù Dio stesso è presente tra noi uomini. (in che senso presente, infatti al punto 2, che non riporto, dice che “in Gesù incontriamo Dio e per questo lo chiamiamo Figlio di Dio”. In Gesù incontriamo Dio perché è Dio! Seconda persona della Santissima Trinità. Non come si incontra un cattolico la cui presenza di Dio è data dalla Grazia Santificante. Se questo è il concetto da esprimere ebbene è espresso male!

Ah già il linguaggio moderno! La risposta comunque non è questa perché è: l’Eterno Padre, la prima persona della Trinità consostanziale al Figlio. Troppo difficile consostanziale?

 

13) Gesù sa fare magie?

No, Gesù non ha mai potuto (ma che significa) né voluto fare magie (Gesù non può fare magie perché è arte demoniaca e ingannatoria ma sa fare i miracoli che nessun uomo normale può fare). Ma ha voluto e potuto fare cose ancora più grandi. Egli ha fatto incontrare gli uomini con Dio guarendo ammalati e sofferenti. (glissato l’argomento miracoli, pure i dottori curano malati e sofferenti) Nella Bibbia la narrazione dei miracoli serve a comunicare agli uomini che Dio opera tra noi uomini. (No! La domanda è su Gesù! I miracoli erano segni visibile della sua natura Divina e soprannaturale capace di dominare tutti gli eventi naturali come la morte ed erano finalizzati alla conversione dei giudei e dei pagani cercando di convincerli della sua origine Divina. E’ dunque la narrazione che comunica e non il miracolo in sé, quindi anche  se non fosse vero….

Eeeeeeh sei sempre lì ad interpretare. Va bene leggete sotto)

Attraverso Gesù Dio si prende particolare cura delle persone emarginate, umiliate, ammalate, sofferenti o in difficoltà. (Prima no, prima il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo erano distratti, avevano altre cose da fare)

 

15) Gesù era davvero capace di camminare  sull’acqua?

Dopo la Pasqua i quattro evangelisti scrissero i quattro vangeli, (se erano 4 quanti vangeli dovevano Scrivere? E poi che c’entra con la domanda?) raccontando (ari Sic!) tra l’altro che Gesù raggiunse i suoi discepoli, soli ed impauriti nella barca, camminando sulle acque del lago di Genezaret.

Non è fondamentale se Gesù ha camminato veramente sulle acque (perché c’è possibilità che non sia vero? Ecco perché gli evangelisti “raccontano”, perché forse non è parola di Dio? E non ha camminato sulle acque per far vedere che lui domina la natura essendo, Lui, Gesù, Dio?)

Ciò che gli evangelisti hanno voluto comunicare alle loro comunità (? Anche qui sono gli evangelisti che comunicano non il miracolo in sè) e anche a noi è questo: anche se siamo oppressi da paure e preoccupazioni, non dobbiamo perderci d’animo. Gesù risorto ci assiste e ci porta l’aiuto di Dio.  (Domanda: ma se potrebbe non essere in grado di camminare sulle acque come può risorgere? Perché allora dovrebbe essere così fondamentale risorgere, si rammenta che uno dei motivi della risurrezione è proprio la prova indiscutibile della sua Divinità, come per gli altri miracoli, vi rendete conto che non si risponde alla domanda la quale  richiederebbe un semplice: SI!)
 
 

 

Per oggi basta, ma il meglio deve arrivare!

 

                                                                                                                      Stefano Gavazzi

 

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