venerdì 21 settembre 2012

CATECHISMO ALLA BOLZANESE (PARTE II)


Propongo in questo breve articolo l’ultima parte delle aberranti affermazioni del libro: Ma dove si nasconde Dio? Libro Curato da Eugen Runggaldier edito nel 2011 da Athesia e approvato, a quanto pare, dalla diocesi di Bolzano.
In queste righe verranno trattati i temi riguardanti la presenza di Gesù, il male e, non poteva mancare l’ecumenismo.
Alcune risposte non verranno commentate, a che servirebbe?
24) Il diavolo abita all’inferno?
Risposta anche questa facile facile:SI!
Certo si potrebbe aggiungere qualche cosa su di esso, magari spiegare perché “abita”, anche per il termine usato che di per sé errato e comunque da correggere.
Invece:Esistono nel nostro mondo cose oscure e cattive. Di alcune e lo sappiamo, siamo noi i diretti responsabili. Ma facciamo anche esperienza che ciò che minaccia e distrugge la nostra vita è un potere fuori di noi al quale siamo esposti. (strabiliante, semplice e chiara risposta da somministrare ad un bambino, certo è più difficile dirgli che è all’inferno perché si è ribellato a Dio)
Nella Bibbia tale potere viene denominato “diavolo”. Cosa?????
Un potere??? Il diavolo è una persona (in base alla definizione boeziana) esiste ed è reale come me e quelli che hanno scritto questa eresia!
Il diavolo è il nemico giurato dell’uomo!
Ma non è finita qui: Quando diciamo (chi? Voi eretici) che il diavolo abita all’inferno, intendiamo dire: là dove l’uomo è separato da Dio, dove la sua vita è minacciata nel più profondo e diviene un “inferno”, là sta male. Che spettacolo il linguaggio aperto alla modernità, ma che possono imparare i bambini con questi discorsi, poi, la sua vita è minacciata? All’inferno ci si sta per l’eternità, la minaccia è finita rimane solo la pena dopo la condanna.
Oltre tutto l'inferno è un luogo fisico!
Possiamo però avere fiducia che nelle mani di Dio stiamo al sicuro. La fede nutre e incoraggia la nostra certezza che Dio vincerà il male e che ci aiuterà ad essere aperti al bene. Anche questa una risposta glissata non inerente la domanda.
33) In chiesa tutti parlano con Gesù. Ma lui dov’è?
Oggi non possiamo più vedere Gesù così come lo vedevano i suoi discepoli. Tuttavia noi crediamo: Dio non abbandonato Gesù dopo la sua morte (ma che c’entra questo), gli donò invece una nuova vita (? Ricordo che Gesù è Dio ed ha il potere di riprendersi la sua vita come scritto in Gv 10:18, sembra davvero si parli solo di un semplice uomo). Gesù è presente e ci accompagna, anche se non lo possiamo vedere.
Egli è tra noi quando ci riuniamo per celebrare la Santa Messa. Egli è con noi quando ci perdoniamo reciprocamente e ci scambiamo la pace. Egli è presente quando ascoltiamo la parola di Dio e ci domandiamo: cosa vuole dirci Dio con queste parole? Egli è presente, quando siamo riuniti nel suo nome.
INCREDIBILE L’UNICO MODO IN CUI REALMENTE, FISICAMENTE E’ PRESENTE NON VIENE NOMINATO.
Appendice al punto 33.
17) Come fa Gesù ad entrare nel pane?
…….Gesù sapeva che egli non sarebbe rimasto visibile per sempre in mezzo agli uomini.
Per questo preparò una cena d’addio e diede poi l’incarico di continuare, anche in futuro, a celebrare questa cena…….Per questo noi cristiani continuiamo a celebrare “l’eucarestia”, soprattutto la domenica, e crediamo che il Risorto, nei doni del pane e del vino, è presente tra di noi.
Che dire?
Ultimi tre dolorosi punti.
Nel mezzo la citazione eretica di Nostra Aetate.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
36) Dio è triste, se la domenica non vado a messa?
La messa domenicale rappresenta per la comunità cristiana la celebrazione più imposrtante. Insieme celebriamo la resurrezione di Gesù (ERESIA approvata dal Vescovo) e durante la celebrazione della messa ci infondiamo vicendevolmente coraggio (Niente più sacramento né grazia santificante, ma noi ci infondiamo coraggio, l’uomo che fortifica l’uomo. ERESIA approvata dal vescovo), poiché siamo convinti che Dio è parte della nostra vita. ( a me non sembra!)
Egli ci libera da ogni pericolo.
Ci riuniamo intorno all’altare, ascoltiamo la sua parola, e nella comunione sperimentiamo che Gesù Cristo è presente tra di noi (affermazione sospetta di ERESIA).
Se io non ci sono, non è che manchi qualcosa a Dio. (Concezione neocatecumenale del peccato)
E’ a me, che piuttosto viene meno qualcosa, per cui dovrei essere io a sentirmi triste ( più che triste addolorato visto che con il peccato mortale, perché si tratta della violazione del 3° comandamento, si perde la grazia santificante e l’amicizia con Dio e si ha la morte dell’anima colpa per la quale si va all’inferno, anzi scusate si“abita”.
Dulcis in fundo.
49) Anche gli animali vanno in cielo?
Quando un animale a cui vogliamo bene muore, siamo tristi. Ci chiediamo perché abbia dovuto morire, nessuno sa dare una risposta che ci consoli.
Come gli animali tutto ciò che vive deve morire. E’ per noi consolante (allora c’è una risposta consolante) credere che Dio desidera sempre la vita. Così egli porterà a compimento tutto ciò che vive – uomini, animali, piante e il mondo intero – cioè lo renderà meraviglioso sempre.
Che vuol dire che pure gli animali e le piante vanno in paradiso?
Che strano modo di parlare, comunque il bambino che legge crede che gli animali andranno in paradiso altrimenti non ci sarebbe bisogno di fare queste affermazione, alla domanda basterebbe anche qui rispondere con un semplice: NO!
Ora questo linguaggio ambiguo non ci consente di affermare con chiarezza che questi tizi abbiano scritto eresie (salvo il caso precedente), se interrogati direbbero:”le nostre parole sono state fraintese” o roba del genere, visto che tutto il loro parlare fluttua tra la Verità e l’eresia a loro piacimento ma non a quello di Nostro Signore Gesù che legge anche nei loro cuori.
SANTA DEI GENITRIX ORA PRO NOBIS!
Stefano Gavazzi

Nessun commento:

Posta un commento