lunedì 7 maggio 2012

"NON DIPSREZZATE LE PROFEZIE ESAMINATE TUTTO TENETE CIÒ CHE È BUONO" (TESS. 5,20-21)


Si fa un gran parlare nel web del possibile riconoscimento canonico della Fraternità,  sebbene la maggior parte della gente non sappia neanche chi sia, cosa sia e cosa faccia la FSSPX.

Se ne parla in modo entusiastico, trepidante e si attende questo evento quasi come la principessa attende il suo principe azzurro sulla torre imprigionata dal malvagio.

Solo che nelle favole il principe sconfigge tutti i nemici mentre nella realtà viene annientato.

Qualcuno dirà, come peraltro letto su un blog, Se Dio vorrà che la FFSPX si espanda dappertutto, i modernisti e i massoni non potranno fare nulla per impedirlo.

Già è vero, ma se Dio volesse, tutti i malvagi potrebbero essere distrutti all’istante.

La storia invece ci insegna che il disegno divino è più complesso.

Il fatto è che, come disse il massone card. Lienart, "umanamente parlando la Chiesa è finita", pertanto pensare che il riconoscimento della FSSPX possa raddrizzare le cose è puerile, irreale e scusatemi se oso anche poco cattolico.

"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" dice Geremia in 17;5.

Una tale situazione la risolverà solo direttamente il Signore, è evidente che l’uomo oggi si è sostituito a Dio e vuole perseguire il suo fine secondo la sua volontà e non quella del suo Creatore ma più l’uomo abbandona Dio più la sua condizione diviene miserrima.

Quando Dio agisce lo fa in modo che nessuno possa essere tratto in inganno ecco perché spesso si serve dei più piccoli o di cose insignificanti per ottenere i risultati più grandi.

Come si può pensare che la FSSPX possa cambiare la Chiesa e così il mondo?

Come si può pensare che si possa cambiare la mentalità di quasi la totalità della gerarchia modernista e portare sulla retta via nazioni intere che praticano legalmente l’aborto, che celebrano matrimoni gay, dove la prostituzione è legale e la pornografia dilaga?

Si potrebbe dire:”la FSSPX è quel piccolo di cui si serve Dio come dicevi”

E’ evidente che la FSSPX è uno strumento ed un mezzo buono per mantenere la fede e rimanere cattolici, ma che sia piccolo non è esatto.1

Anche il Santo Padre Benedetto XVI si è mostrato sensibile ai “numeri” della Fraternità.

In risposta poi  a quelli che dicono “si espanda dappertutto” si deve sapere che la FSSPX è già dappertutto come parte della Chiesa Cattolica.

E’ comunque sempre più grande di una semplice preghiera di cinque minuti fatta dai vescovi con il Papa che porterebbe la pace, in questo modo tutti direbbero:” E’ bastata una preghiera di 5 minuti ed abbiamo ottenuto la pace. Oh Signore solo Tu sei così grande”.

"Non disprezzate le profezie" (Tess. 5,20-21)

Il Signore ci ha avvertiti, accettando certi accordi, la Fraternità, andrà incontro allo stesso destino dell’IBP del quale ho letto un commovente e tenero articolo di Don Stefano Carusi, che in modo puerile ed ingenuo pensa che la gerarchia ecclesiastica modernista non voglia fagocitarli imponendo dictat ma solo degli inviti:che tenerezza!

Poco prima San Paolo dice:Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, 2Tessalonicesi 2:3

"Non disprezzate le profezie esaminate tutto tenete ciò che è buono" (Tess. 5,20-21)

“Tenete ciò che è buono”:la FSSPX!

Non gettiamola in pasto agli avvoltoi, il Santo Padre avrà anche buone intenzioni, ma il resto della gerarchia?

Solo quest’ultima poi?

Guardate quanto odio c’è verso la Tradizione, basta leggere alcuni blog francesi. (leggasi il post precedente)2

Veramente oggi serve la carta bollata per essere cattolici?

Non basta più il simbolo, la devozione a Maria Santissima, non bastano più i sacramenti, serve una marca da bollo per essere in “piena comunione”?

Si potrà obiettare dicendo, come fanno alcuni, che una situazione simile si era verificata ai tempi di S. Atanasio.

Verissimo, confrontiamo le due situazioni:

1)      I vescovi da convertire erano meno rispetto a quelli di oggi3

2)      Non ci fu la Madonna che avvisò gli uomini di tale apostasia, segno evidente che la Provvidenza Divina stessa considera la  situazione ben più grave di quella di allora tanto da dover “scomodare” la Santissima Vergine Madre di Dio per riportarci sulla retta via e ravvederci, tutti.

3)     Non ci fu di mezzo un “concilio pastorale”, anzi, che formalizzò gli errori modernisti che minano alla base la nostra Fede, “di più, non pongono già la scure ai rami od ai germogli; ma alla radice medesima, cioè alla fede ed alle fibre di lei più profonde. Intaccata poi questa radice della immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l'albero in guisa, che niuna parte risparmiano della cattolica verità, niuna che non cerchino di contaminare”.(San Pio X , Pascendi DG)

“Le profezie private non sono dogma”!

Anche questo è vero, ma e altrettanto vero che San Paolo disse "Non disprezzate le profezie” e queste sono parole che vengono da Dio e quando una profezia è supportata da un miracolo testimoniato da 70000 persone, più o meno, non è più tanto privata!

Quindi non direttamente ma indirettamente disobbediamo a Dio nelle sue parole.

Io ci credo e chiunque creda che a Fatima la Madonna ci ha dato la nostra ultima possibilità, non deve disprezzarne la profezia e certamente non può credere che la situazione della Chiesa e la salvezza delle anime di tutto il mondo possano dipendere dal riconoscimento canonico della FSSPX.

Dopo il riconoscimento accorreranno flotte e flotte di fedeli, le cappelle traboccheranno, si avrà bisogno di chiese grandi e belle.

Questa è utopia non realtà, laddove non vi sia ipocrisia.

Cosa fare allora?

Sia chiaro io non do ordini a nessuno, cerco di attenermi a ciò che insegna il Signore Gesù e la Chiesa, nonché  alla realtà dei fatti e contra factum non est argumentum.

“Esaminate ogni cosa”.

Cosa della FSSPX non è cattolico!

La crisi della chiesa c’è, la Fede cattolica si dissolve, il mondo è pieno di guerre, la disparità sociale sempre più ampia, l’immoralità dilagante. (Ad esempio è interessante vedere come alcuni progressisti siano al redde rationem come Mons. Lanfranconi, si legga http://apostatisidiventa.blogspot.it/2012/05/un-vescovo-progressista.html )

Ma se, come si dice, non avvenisse la riconciliazione attraverso questa canonizzazione della FSSPX i danni sarebbero “incalcolabili”, perché non ci spiegano quali sono i danni per le anime di tutti gli infedeli, gli eretici e scismatici che veramente sono fuori della Chiesa?

Perché i fedeli che seguono le Messe dei sacerdoti della Fraternità dovrebbero subire, apparentemente, danni incalcolabili, e a quelli anglicani invece che volevano tornare4 non si è ritenuto doverne calcolare e ci si è affrettati a farli rimanere lì dove sono cioè senza “alcuna comunione” con Roma?

Non sarà che scopriremmo che Urs Von Balthasar aveva torto perché l’inferno lo riempiono solo Mons. Lefebvre, i sacerdoti della FSSPX ed i “seguaci” di quest’ultimi, io compreso?

A Noi sembra di dover dissentire da cotesti profeti di “ventura”, che annunziano eventi sempre gioiosi, quasi che mai incombesse la fine del mondo. (Luget Mater Ecclesia!)

Giovanni ma come si può essere ottimisti?

Parafrasando una pubblicità ormai datata.

Cosa fare allora?

Teniamo ciò che è buono laddove c’è la Fede cattolica.

Se nella FSSPX c’è la Fede cattolica chiunque può trovarla anche senza alcuna carta bollata, questo si come Sant’Atanasio, senza nessun riconoscimento canonico.

Chi vuole la fede sa dove trovarla e, per ora, nella FSSPX c'è ancora la Fede della Chiesa Cattolica tra breve chissà!

Continuiamo la buona battaglia verso amici, parenti, sul lavoro, testimoniando la sana dottrina Cattolica al resto ci penserà il buon Dio, Lui sa che ne abbiamo bisogno.



CVCRCI

NOTE:




2)      E’ interessante sapere che uno degli ultimi padri conciliari Giovanni Franzoni, leader dei comitati di base (ho detto tutto) incolpa del “fallimento” del concilio i conservatori che non hanno lasciato libertà, addirittura, questo eretico, la menta il fatto che Paolo VI è la conseguenza delle sofferenze di oggi per aver pubblicato la sua enciclica sul celibato sacerdotale. (leggete http://apostatisidiventa.blogspot.it/2012/05/lermeneutica-della-discontinuita.html )

3)      A puro titolo esemplificativo a Nicea c’erano 318 Padri al Concilio Vaticano II si dice circa 2400, una bella differenza!

4)      Due anni prima del fatto degli anglicani che volevano rientrare nel Novembre 2009, il Card. Kasper aveva bloccato una richiesta come quella del 2009.

11 commenti:

  1. sebbene la maggior parte della gente non sappia neanche chi sia, cosa sia e cosa faccia la FSSPX.

    Molto buona l'analisi che condivido. Il problema che nessuno sa nulla di ciò che è stato fatto, se deve alla decisione di Roma di trattare segretamente con i tradizionalisti. A questo proposito, trasmetto il commento che ho fatto nei non possumus:

    Faccio un'osservazione interessante: da un lato se parla chiaramente con il Cammino Neocatecumenale, Focolari, luterani, anglicani, ecc e, dall'altro, se parla in segreto con tutti i tradizionalisti. Incredibilmente, l'ambiguità e la soluzione stessa ermeneutica di Benedetto XVI, se può vedere in questa forma di trattare non-cattolici e cattolici, cioè il magistero ha assorbito l'ambiguità dei testi conciliari e per questa forma di trattamento lui stesso testimonia qualcosa che ha possibilitato la ermeneutica della rottura. Voglio dire che, mentre gli ortodossi sono stati trattati in segrete, gli eterodossi ed eretici hanno la completa libertà, come la ermeneutica della rottura. Di questo si può solo concludere che o Roma non ha avuto il coraggio di difendere la vera interpretazione del Concilio (che dice esistere), come non ce il coraggio di trattare con i tradizionalisti nel chiaro, o favorisce l'ermeneutica della rottura, come è chiaramente favorevole agli movimento eretici e ai eterodossi. Una cosa è certa, Roma afferma l'ermeneutica della continuità e nega l'ermeneutica della rottura in teoria, ma in pratica, riffiutta il primo e sceglie la seconda, perché questo è ciò che si vede nella decisione di trattare con i tradizionalisti in segretto e trattare con eretici e eterodosse nel chiaro!

    Ancora dico, la forma di trattamento della Roma attuale, è la stessa forma di tratamento che S. Pietro ha dato ai gentile e gli ebrei: con i Gentili, Pietro mangiava carne, per non offendere gli ebrei e in loro presenza, non mangiava carne in modo da non offendere gli ebrei e finiva per offendere i gentili. La procedura di San Pietro era reprobabile, per questo S. Paolo gli ha fatto la famosa correzione che tanti santi hanno commento. Ma chi farà la correzione di Benedetto XVI, che si occupa al chiaro con gli eretici e eterodosse, e con gli ortodossi rimane nel buio?

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    1. Si esatto concordo e confermo già in un post precedente questa tesi:

      Roma afferma l'ermeneutica della continuità e nega l'ermeneutica della rottura in teoria, ma in pratica, riffiutta il primo e sceglie la seconda

      CVCRCI

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    2. Caro Stefano,

      É il cattolicesimo liberale afferma o nega la teoria e fa un'altra cosa nella pratica.

      Dio ci aiuti

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  2. bravo Stefano condivido la tua analisi; letto l'ultima dichiarazione di MOns Fellay ad un giornale datata 12\05\2012 ? Parla già la lingua modernista.
    Purtroppo troppi segnali fanno capire che l'accordo già c'è e chi di noi e dei sacerdoti ( la maggioranza ) non l'accetterà verrà cacciato fuori; tira già una strana aria persino dove andiamo noi per la Santa Messa ( per lo meno quando c'è un Sacerdote fedele all'accordo...)

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    1. Scusa anonimo,
      potresti mettere il link di questa dichiarazione di Fellay del 12 maggio? Grazie in anticipo...

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  3. Nel frattempo la Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", dopo aver tentato di imporre INUTILMENTE il "nuovo corso ecclesiale" all'Istituto del Buon Pastore, cerca di tappare la bocca anche alla sua rivista ufficiosa "Disputationes Theologicae": http://disputationes-theologicae.blogspot.it/2012/05/disputationes-non-si-lascia.html

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  4. Già!
    Ho letto, cosa dire?
    La FSSPX è più grande dell'IBP forse impiegheranno più anni ma il metodo, lo stile ma soprattutto il progetto è lo stesso per tutti.

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  5. Ciao Stefano! Credo che finché la FSSPX continuerà a celebrare esclusivamente con il Tridentino “una cum” rifiutando il NOM, i fedeli che l’hanno fin qui seguita e che decideranno di seguirla manterranno con sicurezza la propria fedeltà all’unica Chiesa di Cristo, qualunque cosa accada. Certo, nell’attuale situazione rimane quanto mai difficile dire cosa accadrà, anche perché occorrerebbe all’uopo la tempra morale di un altro “mons. Lefebvre”, che purtroppo sembra ancora non esserci (ma il mio è forse un giudizio fin troppo ingeneroso). Certamente però se la Fraternità potrà continuare sulla strada finora intrapresa sarà solo continuando a contare sull’aiuto e l’approvazione di Dio, che così preghiamo voglia riconoscerle, confermandola, un autentico valore apostolico inspirandovi nuovi eroi della fede, capaci ancora di condurre nel sacrificio di se stessi “un resto” gradito a Dio.

    Riguardo l'incondizionata dedizione dovuta a Pietro, penso sia ancora dovere ultimo dei figli compatire la demenza dei genitori e custodirne l'onore dovuto nonostante tutto (alla maniera della Cordelia shakespeariana...). Si badi quindi: non assecondandone la pazzia, bensì proteggendolo da essa, usando di inflessibilità nell'accudirlo contro il male e dissociandosene quanto alle cause della sciagura che lo affligge. Accudirne la salute e il decoro per quanto possibile, vegliandone i passi da vicino, certamente, giacché le promesse di Dio riposano nella sua santa persona! Senza però divenirne conniventi quanto alle intenzioni di rovina, mai e poi mai ratificandone l’errore, in attesa che si “ricreda” e torni a “confermare” i suoi fratelli. “Cum autem venisset Cephas Antiochiam, IN FACIEM EI RESTITI, QUIA REPREHENSIBILIS ERAT”. Al resto poi provvederà Iddio Santissimo, se ci concerà la grazia di una degna oblazione delle nostre povere vite, fatte speriamo con ciò meritevoli della salvezza nostra e di apportare frutti di conversione per i nostri cari. Medito e mi consolo intanto con ciò che ebbe a dire l’allora card. Siri: «se la Chiesa non fosse divina questo Concilio l’avrebbe seppellita». Sursum corda!

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    1. Carissimo Gianni,
      condivido in tutto il tuo pensiero, anche sull'atteggiamento cattolicissimo che indichi da avere nei confronti del Santo Padre. Grazie per averlo espresso con simili parole, che mi hanno illuminata e profondamente confortata.

      Posso solo aggiungere che a mio modesto avviso, leggendo gli eventi recenti e le ultime testimonianze, la tempra morale di Mons. Lefebvre, il suo autentico valore apostolico e la sua capacità di condurre un resto dei fedeli, anche a costo del sacrificio di se stessi, ecco...queste caratteristiche nella FSSPX ci sono ancora ed io le ravviso tutte in Mons. Williamson.

      Non ha badato alle conseguenze su se stesso, quando c'era da proclamare la verità, ha continuato a proclamarla con zelo apostolico nonostante lo si volesse zittire, perchè le sue riflessioni paiono a molti impopolari e non "politicamente corrette", infine lo fa con una tale luminosità e chiarezza dottrinale che quando leggo i suoi scritti ricevo la stesso senso di pienezza teologica che avverto quando leggo le parole di Lefebvre. Sono certa che se anche la Chiesa di Roma volesse prendere contro di lui i provvedimenti più severi in risposta alla sua posizione circa l'accordo, Monsignore sopporterebbe tutto con la pace e la grazia che il suo stato di vero cattolico e di Uomo tutto di Dio gli concedono. Abbiamo bisogno di vescovi così.

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    2. Confesso di avere un debole per big double "u".
      CVCRCI

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  6. bEH CHE DIRE MI TROVI completamente d'accordo, l'unicoa cosa è che cedere ai compromessi pian piano si va alla deriva la Chiesa non è in queste condizione per il passaggio dalla notte al giorno ci sono voluti secoli ma il cedimento inizia sempre da qualche cosa e questo potrebbe succedere anche alla FSSPX, avremo, forse, la messa, ma la dottrina?
    Ciao ci vediamo domenica.Spero!
    CVCRCI

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