Ci sono molti prelati che sostengono
l’inutilità anzi la nocività di alcuni blog e ciò può essere vero se riportano
notizie false o se omettono le fonti di certi argomenti ma dove invece si cerca
di servire la Verità i buoni frutti li porta la Verità stessa.
Nel post che potete leggere qui,
nella diatriba tra “menti eletti” (la mia naturalmente era esclusa), sollevavo
il dubbio che Mons. Brandmuller e don Nicol Bux (non pinco pallino come me)
dirimano in queste poche frasi sotto riportate. (sottolineate in rosso)
Naturalmente il Card. Brandmuller non ha
bisogno di leggere Militia Christi però questo prova che il Signore ha creato
la ragione dell’uomo per conoscerlo e ha donato la fede per approfondirne,
verso di Lui, l’amore e la conoscenza stessa anche senza essere “menti
ellette”, teologi o professoroni ma semplicemente Cattolici e nel proprio
piccolo fare la propria parte nella difesa dell’unica vera religione in cui
pochi ormai credono.
Certo interpretare il Concilio alla luce
dell’ermeneutica della continuità rimane il pericolo numero 1, come sostenevo
nel post sopra citato, ma è molto importante che una, anzi più voci affermino
che “non tutto il Vaticano II è vincolante”.
Di questi tempi non è davvero poco!
sabato 26 maggio 2012
Non tutto il Vaticano II è vincolante.
Distinguere per capire meglio

In una recente
intervista ha parlato della giusta ermeneutica da applicare ai documenti del Concilio:
altro è
una costituzione dogmatica altro una semplice dichiarazione.
Per quanto riguarda i documenti conciliari sul dialogo
interreligioso e la libertà religiosa, le rispettive dichiarazioni del Concilio
non contengono un “contenuto dogmatico vincolante”, (evviva sono ancora
cattolico!) dice.
I documenti Nostra Aetate
e Dignitatis Humanae sono
dichiarazioni. Queste si dovrebbero “prendere seriamente” come espressione del
Magistero vivo (Eh vabbè mica si può
pretendere che dall’oggi al domani si torni alla vera fede) senza “voler vincolare l’intera Chiesa, perché accetti questa
forma”.
Si può discutere su questi documenti.
Questo è il punto di partenza per un “fruttuoso dialogo” con la
Fraternità S. Pio X, poiché ogni concilio deve essere visto nel contesto
storico (abbiate pazienza bastano le poche righe sopra
citate), dice Brandmüller.
Deve essere messo in conto il diverso carattere giuridico dei
documenti del Concilio Vaticano II. Si tratta di considerare la grande
differenza tra il documento conciliare sulla Chiesa, il quale ha la forma di
una “Costituzione” e la semplice Dichiarazione sui mass-media.
Brandmüller ha stima per il canonista di Monaco Klaus Mörsdorf
(1909-1989).
Il Cardinale spera così anche in una felice conclusione dello
sforzo vaticano per l’unità con la FSSPX.
Fonte: Kath.net
Traduzione approfondimenti fides cattolica
EVVIVA SONO ANCORA
CATTOLICO!
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