mercoledì 26 marzo 2014

FOLLIA E RIDICOLO

FOLLIA  E  RIDICOLO

di L. P.





RICERCA E STUDIO – papa Bergoglio cerca di capire…

Il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di Nuova York [nella foto], ha rilasciato, tempo fa, un’intervista alla NBC sul deprimente e scandaloso tema delle unioni omosessuali, annunciando che papa Bergoglio “studia le unioni gay, cercando di capirne le ragioni”.
L’intera intervista è l’esempio di quel nefasto linguaggio che Romano Amerio definiva, con dotto termine, “circiterista” poggiante sul “circiter” latino, equivalente all’italico “circa”:  dire/ non dire, negare/ammettere, si/no, no/però, mai/tuttavia -
Noi, senza togliere valore semantico all’attribuzione ameriana, definiamo tale discorsività come vera, smaccata e propria ipocrisìa non priva di dissacrante e supponente superbia intellettuale. Il Papa, insomma, ancora non sa perché in taluni Stati del mondo si stia imponendo il tristo costume delle unioni omosessuali e vuol vederci chiaro. Vuole “studiare per capirne le ragioni”.

Ora, noi che da decenni fatichiamo su noi stessi, sulle carte e sulla storia, in continua ricerca dei perché, sappiamo per esperienza che ci son argomenti di cui è necessario tentare lo scavo per cavarne le ragioni interne che spesso  non appaiono, ed argomenti che si qualificano da sé medesimi per quanto lineari, chiari e indeclinabili sono. Studiare per capire le ragioni per cui le anguille sciamano, in tempo di riproduzione, verso il Mar dei Sargassi o cercare le ragioni per le quali il clima determina i tipi della flora, è cosa di ovvia impresa  dacché non tutti i meccanismi di natura sono evidenti, compresi i fenomeni e l’eziologìa delle patologie fisiche che affliggono l’uomo e di cui si occupa la medicina. Ma voler studiare i motivi costitutivi  di un fenomeno immorale, quale è l’infame unione sodomitica, e la sua giustificazione “de jure”, tema che già Qualcuno ha definito dall’eternità bollandolo come sacrilegio, atto contro natura e degno della perdizione eterna, pare debba essere inteso come:
1) ignoranza dottrinario/teologica  - 2) superbia intellettuale - 3) condiscendenza alle voglie del mondo.

Prima di ricordare all’ipocrito prelato, e allo smemorato pontefice, i luoghi della Scrittura in cui la voce stessa di Dio stabilisce il suo giudizio, riportiamo, quale esempio di contorsionismo logico il testo dell’intervista tratto da - Il Messaggero on line  - 09 marzo 2014.
«Papa Francesco vuole studiare le unioni gay (!) per capire come mai alcuni Stati hanno scelto di legalizzare le unioni civili delle coppie omosessuali. Lo ha detto alla NBC il cardinale di New York Timothy Dolan precisando che il papa non ha espresso nessun tipo di approvazione nei confronti di tali unioni. Il papa “non è arrivato e ha detto che è a favore”- ha precisato il cardinale Dolan, aggiungendo che ciò che Francesco ha affermato è che la Chiesa deve cercare e vedere “le ragioni” che hanno indotto alcuni Stati a legalizzare le unioni civili delle coppie gay, “piuttosto che condannare prontamente… poniamo domande sul perché questo ha fatto presa su alcune persone”. Il cardinale ha quindi affermato di ritenere che il matrimonio tra un  uomo e una donna “non è qualcosa che riguarda solo la religione, i sacramenti… è anche un elemento della costruzione e della cultura. Pertanto, appartiene alla cultura. E se in qualche modo annacquiamo il significato sacro del matrimonio, temo che non soffra solo la Chiesa, temo che ne soffrano anche la cultura e la società».  
    
Capolavoro di dolo intellettuale e di manipolazione logica!
Il Papa studierà le unioni gay per scoprirne le ragioni, perché mai (!) taluni Stati le legalizzino. Bene: e quando le avrà trovate, che se ne farà?
Perché, è facilissimo trovarle: basta riflettere sul ruolo di Satana, sul suo disegno e sullo scopo delle sue azioni, perché le  ragioni sue e quelle del mondo appaiano evidenti: sfasciare la famiglia naturale a vantaggio di una promiscuità che nemmeno le bestie praticano, nella creazione di una società corrotta e degradata,  e tutto in nome del diritto individuale. 
La disonesta strategìa, che si mette in moto con queste folli dichiarazioni, fa forza sul manipolato concetto di misericordia e su quell’infausto “Chi sono io per giudicare un gay?” da cui ne deriva la accattivante, untuosa e slombata e codarda ritrosìa a condannare.  C’è, quindi, un nuovo stile: non condannare ma porre domande, così come non convertire ma camminare insieme; uno stile che sarà l’emblema nel prossimo Sinodo.

Amici lettori, attenzione: il Papa “sta cercando di capire”: siffatta dichiarazione, con l’uso del verbo “cercare”, dice  che, in questa fase di studio, il Papa trova difficoltà a scorgere, nel quadro, i motivi e i presupposti che lo giustificano.
Eh, sì! perché il verbo “cercare” sta a significare l’opera di chi non ha ancora trovato il bandolo della matassa, in questo caso, papa Bergoglio che non ha ancora ben compreso il sesto Comandamento, quello che proibisce l’atto impuro – e tale è la sodomia -  perciò  studia, e cerca, nell’intento di capire perché mai il Signore abbia voluto inserire tale ordine nel Decalogo e perché mai gli uomini tentino di scardinarlo. 
Ci si dirà che non è questa la visione di Sua Santità. Certo, ma cercando di capire perché mai alcune nazioni vogliono inserire nelle proprie norme giuridiche la sodomia è come se egli dubitasse dei Comandamenti.

Il cardinale, poi, ritiene, bontà sua, il matrimonio tra uomo e donna qualcosa di positivo che, disturbato, incide sulla cultura e sulla società.
Bravo! Ritenere, è verbo che aggetta nell’area del soggettivismo, del relativismo con tutte le debolezze e le insidie che, nei confronti del dogma, si generano. Sul dogma – cioè, sulla blasfema unione omosessuale e sulla santità del matrimonio sacramentale – non si esercita il predicato verbale del “ritenere” ma prevale il predicato nominale, la copula “è”: il matrimonio tra uomo e donna è l’unica forma di unione, così come la sodomia è peccato gravissimo contro Dio e contro la natura. Punto e basta. C’è niente da studiare.

Poiché sembra evidente che tanto il prelato che il pontefice difettino di buone basi dottrinarie, e di poca fede in Colui che è VIA/VERITA’/VITA, ci assumiamo, con umiltà e modestia oltre che con rispetto ma con franchezza, l’incarico di rammentare loro alcuni passi della Scrittura in cui la voce che parla non è la nostra o quella di Scalfari o quella di De Bortoli o quella di Maradiaga, ma quella del Signore degli Eserciti, del Legislatore che ha, senza circiterismi o perifrasi buoniste, ipocrite e untuose, scolpito sulla roccia delle montagne e nel cuore dell’uomo i suoi Comandamenti.

Ecco alcuni esempi:
1   -   “Disse dunque il Signore: - Il clamore delle colpe che giunge a Me da Sodoma e da Gomorra  è grande, e il loro peccato è molto grave” (Gen. 18, 20);
2    -   “Fa’ uscire da questo luogo generi, figli e figlie e chiunque de’ tuoi si trovi in questa città [Sodoma] perché noi siamo qui per distruggere questo luogo: grande è il clamore dei peccati che da loro si è innalzato al Signore, e il Signore ci ha mandato a distruggerlo” (Gen. 19, 12/13);
3    -   “Io sono il Signore: non giacere con un maschio come si fa con una donna. È cosa abominevole” (Lev. 17, 22);
4    -   “Chiunque commetterà una di tali azioni abominevoli [sodomia], tutti quelli che le commettono, saranno sterminati di mezzo al popolo” (Lev. 17, 29);
5    -   “Se un uomo giace con un altro uomo come si fa con la donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole: siano messi a morte. Il loro sangue ricada sopra di loro” (Lev. 20,13);
6    -    “Per questo, Iddio li ha abbandonati a delle turpi passioni. Le loro donne infatti hanno cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura; e gli uomini pure, abbandonato l’uso naturale della donna, si sono accesi di perversi desiderii gli uni per gli altri, commettendo turpitudini maschi con maschi, ricevendo in se stessi la mercede meritata dal loro pervertimento” (Rom. 1, 26/27);
 7    -   “Quello che ho inteso dirvi ora è di non aver relazione con chiunque, anche se ha nome di fratello, sia fornicatore, avaro, idolatra, maldicente, ubriacone, ladro: con gente simile non dovete neppure prendere cibo insieme.” (I Cor. 5, 11);
 8    -    “Non sapete voi che gli ingiusti non possederanno il regno di Dio? Attenti a non illudervi: né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapitori saranno eredi del regno di Dio” (I Cor. 6, 9/10);
 9    -   “Sappiatelo bene: nessun fornicatore, nessun impudico, nessun avaro… partecipa al regno di Cristo Dio” (Ef. 5, 7),
 10    -    “Bisogna tener presente che la Legge non è fatta per il giusto, bensì per i cattivi e i ribelli, gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, i parricidi e i matricidi, gli omicidi, gli impudichi, i sodomiti, i commercianti di uomini…” (I Tim. 1, 9/10).

Se tanta è la volontà di cercare le ragioni, ecco approntato il repertorio dal cui contenuto ne segue che, nei confronti della sodomia e del peccato impuro:
1 – Dio condanna e non compatisce né tanto meno, come intende papa Bergoglio, pone domande;
2 – La Parola di Dio è indiscutibile e priva di retro pensieri.

Ed allora, se papa Francesco, come dice il cardinal Dolan, non si dichiara a favore dell’empietà, non ha necessità di cercare le ragioni che inducono taluni Stati a legittimare la sconcezza della sodomia. Le ragioni delle nazioni corrotte sono le ragioni di Satana, le ragioni di Dio sono Dio stesso. E ciò basti al pontefice e al suo portavoce.
Pertanto, alla luce di ciò che abbiamo letto, sarebbe opportuno che entrambi rileggessero la Scrittura  evitando di dispensare moine e vezzi al mondo col mostrarsi, per una forma di captatio benevolentiae, come ansiosi di capirne le oscene problematiche.
Dice il profeta: “Chi di noi può restare presso un fuoco divoratore? Chi di noi può restare presso un braciere continuo? Chi cammina santamente e parla di giustizia… chi si tura gli orecchi per non sentire propositi di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male” (Is. 33, 14/16).
Ecco la vera strategìa: evitare di indagare il male per conoscerne le ragioni perché, presumendo di vincerlo attraverso un duello, il rischio di esserne catturati è notevole. E questo avviene quando l’uomo fa sicuro, pieno e totale affidamento sulla propria capacità persuasiva e sul proprio bagaglio culturale. Come ben dimostra il lacrimevole esempio di quel tale don Mario Mazzoleni il quale, recatosi nel 1992 in India col santo e ardente proposito di convertire, confidando esclusivamente sul bagaglio della propria scienza teologica, quel satanista di Sai Baba, ne venne rapito diventando un fervente discepolo (R. Grillo, Attenti al lupo – Ed. Ares 2006  pag. 61), parimenti a quanto successo all’ex vescovo  Milingo. “Nisi Dominus aedificaverit domum, in  vanun laboraverunt qui aedificant eam” (Ps. 126, 1). 
Satana, Santità, è scaltro, lusinghevole e sottile e, tra l’altro, come testimonia Dante, è anche “loico” (Inf. XXVII, 123).

Un’ultima chiosa: se, per il cardinal Dolan, mescolare coppie gay e coppie naturali è “annacquare il matrimonio sacramentale”, ci sia permesso dubitare della sua capacità di scegliere i termini adatti e consentanei perché, in detta contingenza, più che annacquare tràttasi di “avvelenare”. A meno che, siffatta distrazione terminologica non nasconda, sotto le forme retoriche della litote, uno scopo che, per il  momento non si vuole  indicare ma i cui segni indiziarii ce lo fanno immaginare. Similmente al fil di fumo che ci testimonia l’esistenza di un fuoco.

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