lunedì 2 dicembre 2013

DON RIOULT -- I

Numero CCCXXXIII (333)
30 novembre 2013

DON RIOULT -- I
Perché non c’è stata una sollevazione tra i sacerdoti della Fraternità San Pio X, quando la perdita di aderenza alla dottrina cattolica dei loro capi e il conseguente tradimento dell’opera di Mons. Lefebvre, divennero assolutamente chiari a partire dal marzo dell’anno scorso? Don Olivier Rioult, capofila della “Resistenza” in Francia, ha elencato il mese scorso diverse buone ragioni, in un’intervista accessibile in francese sul sito pelagiusasturiensis.wordpress.com. Il seguente sommario è liberamente adattato dal testo originale: -


Innanzi tutto, il peccato d’origine: Una volta che la battaglia originaria per la Tradizione, degli anni ’70 e ’80, riuscì a garantire la sopravvivenza dell’essenziale della Fede, i tradizionalisti si adagiarono sugli allori godendo dei loro ambiti accoglienti e stabilendo una confortevole routine che oggi sono riluttanti ad abbandonare. Hanno perso lo spirito di lotta per la Fede.
In secondo luogo, quella particolare forma di peccato d’origine che è il liberalismo: Negli ultimi dieci anni i capi della Fraternità hanno condotto all’indebolimento della lotta contro il liberalismo, gli errori e l’immodestia. Ma cessare di nuotare controcorrente significa lasciarsi portare alla deriva, e un certo numero di sacerdoti della FSSPX – non tutti – sono cresciuti più deboli nelle loro convinzioni e nella loro predicazione.
In terzo luogo, l’attivismo: Alcuni colleghi hanno anche permesso che fossero distolti dai loro impegni sacerdotali, con la perdita del tempo o della propensione alla lettura o allo studio. Trasformatisi in meri amministratori e comunicatori, hanno indebolito le loro convinzioni e la loro predicazione.
In quarto luogo, l’inganno di Mons. Fellay: Per anni, la sua doppiezza di linguaggio ha ingannato tutti, tranne una piccola minoranza di persone lungimiranti che non potevano assolutamente essere ascoltate. Solo l’anno scorso egli ha gettato la maschera col “Cor Unum” di marzo e con la sua risposta del 14 aprile ai tre vescovi. Egli aveva addormentato la grande maggioranza dei tradizionalisti (come adesso sta facendo di nuovo).
In quinto luogo, la paura dell’ignoto: quando tutto intorno il mondo sta impazzendo e si trova un angolo dove c’è sanità mentale, e quando anche quest’angolo incomincia a impazzire, è necessaria una forza di carattere straordinaria per affrontare la realtà e non lasciarsi irretire da un’illusione o da un’altra, e le illusioni abbondano oggi! Ecco allora che molti sacerdoti si rendono conto che stanno vivendo un dramma che li chiama a decisioni crocifiggenti, ma essi mancano della forza necessaria per lanciarsi nell’ignoto.
In ultimo, ma non minimo, i cattivi capi: Ovviamente, nella Fraternità vi sono sempre stati dei liberali, come nella Chiesa ufficiale, ma fintanto che i capi tengono duro, essi possono essere tenuti a bada. Ora, quando all’interno della Chiesa, Giovanni XXIII e Paolo VI favorirono il liberalismo, il risultato fu un maremoto. Così, adesso che i capi della FSSPX sono diventati liberali, il liberalismo si sta diffondendo nella Fraternità come non sarebbe stato possibile sotto dei buoni capi, dei veri capi.
Le ragioni addotte da Don Rioult sono tutte vere, ma nessuna di esse è più forte di quella Fede che è “la nostra vittoria sul mondo” (I Gv. V, 4). Anzi, si potrebbe dire che tutte queste ragioni discendono dalla mancanza nei sacerdoti di una Fede sufficientemente forte, perché essi vivono in un mondo nel quale la presa della Verità sulle anime viventi è diminuita, e se la Verità non è vera, come può essere vera la fede?
Allora, qual è il modo più semplice per rafforzare la propria presa sulla Verità, com’è assolutamente necessario fare nelle attuali folli circostanze? A mio parere:-
“Vegliare e pregare, vegliare e pregare,
Ogni giorno quindici Misteri”.
Kyrie eleison.

3 commenti:

  1. preti viziosi manterranno la fede, e preti integerrimi come Mannelli saranno complici involontari dell'apostasia. Trovare ragioni morali nella perdita della fede (vera o presunta) del prossimo è una perdita di tempo. Si può mantenere la fede anche per puro orgoglio. Quanto a Rioult, ha imparato troppo bene la moda della FSSPX di denigrare chi lascia per motivi dottrinali con pretesti spiritual-morali. Solo che la applica all'inverso, Mi stupisce moltissimo che Mons. Williamson caschi in queste analisi del menga così lontane dalla sua personalità

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