venerdì 22 luglio 2011

DEDICATO AGLI ERMENEUTICI DELLA CONTINUITA’

Alcuni articoli impiego mesi per prepararli.
Non avevo nulla in questi giorni da postare, poi navigando sul web tra tutte le porcherie postconciliari in cui mi sono imbattutto, su un sito leggo che, tra preti gay, donne preti ed altro, mi spunta fuori il Punk Priest.
Diciamo così è un post di alleggerimento, sebbene non so se ridere o se piangere.
Ma non è il solo, c’è anche l’heavy metal priest.
Uno di questi è un prete, quale?
Il sito http://www.thepunkpriest.com/ , è di proprietà di un prete punkeggiante che nelle sue omelie “has sung” persino “highway to hell” (autostrada per l’inferno) degli ac/dc l’altro invece lo si può ammirare Qui, in questo video.
Casi sporadici si dirà?


No, questa è ormai la normalità, ecco perché nessuno dice nulla e non mancano, comunque, gli artisti anche in Italia come l’Elvis priest (http://www.antoniupetrescu.com/ con tanto di benedizione vescovile del Vescovo Lucio Angelo Renna-almeno nel 2004)

Nonostante queste aberrazioni, gli ermeneutici della continuità continuano a sostenere che non c’è rottura tra il concilio ed il magistero precedente, ma che ci sono solo delle storture postconciliari.
Ma se è così il concilio non si è espresso in modo molto appropriato.

E’ incredibile come il ruolo del sacerdote sia ormai degradato alla stregua di un lavoratore che in sostanza può condurre la stessa vita di un laico ed in più moralmente dubbia.

Concerto Metal nella cattedrale di Tarragona

Anche io suonavo musica metal, andavo a concerti di band hard rock e punk, il mio gruppo preferito era The Ramones, di certo oggi non posso più accettare questo genere di cose, non solo amorali, ma di stampo satanico.
Non è assolutamente accettabile tutto ciò, specialmente da un sacerdotem (da sacer e dot) , poi ci chiedono, anzi ci obbligano (art. 19 U.E) di considerare valida la messa di questi nuovi preti conciliari.

Elvis Priest ad Avezzano 2004

Quale può essere la radice di questi mali, se non l’aver abbandonato la sana dottrina bi millenaria della Chiesa preconciliare per la quale Nostro Signore garantì la sua divina assistenza, quali possono essere i frutti dell’apertura allo spirito del mondo?
Continuano nella loro cecità quelli che dicono che è solo questione d’interpretazione del concilio.
Ogni effetto è proporzionato alla sua causa, dunque se l’effetto è questo, la causa efficiente, ma anche quella esemplare non può essere che malvagia!

Infine dedico questo vergognoso scenario a quelli che sine intellectu continuano, come automi, a ripetere: Ubi Petrus, ibi Ecclesia.
Io chiedo: Ubi Petrus?

                                                                                                          Stefano Gavazzi



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