Quando ad Aprile si parlò per la FSSPX di ultimatum e
sembrava già evidente che le cose fossero andate in questa maniera scrissi a
Don Pierpaolo facendo appello ad uno dei miei insegnanti (Agostino) non che
dottore della Chiesa Cattolica.
Molti di quelli di quelli che auspicano l’accordo, magari
anche in buona fede, mancando di sano realismo, inconsapevoli che il virus del
relativismo e dell’idealismo hegeliano è penetrato nel loro organismo,
soprattutto se hanno fatto i miei stessi studi ed hanno la mia età, non
riescono ad intravedere l’assoluta nocività di un contatto con questa gerarchia
modernista.
L’analogia, che è il giusto metodo di conoscenza delle cose,
anche nella fede, ci insegna che mai si sia visto un soggetto sano che abbia
“attaccato la sanità” ad uno influenzato, piuttosto accade il contrario.
Questa analogia, da una parte presenta una similitudine,
dall’altra anche una certa dissimilitudine, similitudine relativa, quanto al
contagio, ma essenzialmente diversa quanto alla natura.
Certamente essa ci può aiutare a comprendere quanto sia più
facile che la FSSPX si ammali di modernismo piuttosto che, in effetti, la
gerarchia romana modernista si converta e così guarisca.
Il grande dottore della Chiesa, Agostino, così diceva:
“Spesso la divina Provvidenza permette anche che, a causa di alcune
rivolte troppo turbolente dei carnali, gli uomini buoni
siano espulsi dalla comunità cristiana. Ora essi, se sopporteranno
pazientemente l'ingiusto affronto per la pace della Chiesa, senza
cercare di dar vita a qualche nuovo scisma o eresia, con ciò insegneranno a
tutti con quanta autentica disponibilità e con quanta sincera carità si deve
servire Dio. È loro
intenzione infatti ritornare, una volta cessata la tempesta; oppure - se ciò non è loro concesso
sia per il perdurare della tempesta sia per il timore che, con il loro ritorno,
ne sorga una simile o più furiosa - non abbandonano la volontà di aiutare
coloro che, con i loro fermenti e disordini, ne provocarono l'allontanamento,
difendendo fino alla morte, senza ricorrere a segrete conventicole e mediante
la loro testimonianza, quella fede che sanno proclamata dalla Chiesa
cattolica. Il Padre, che vede nel segreto, nel segreto li premia.
Questo caso sembra raro; gli esempi però non mancano, anzi sono più
numerosi di quanto si possa credere. Così la divina Provvidenza si serve di
ogni genere di uomini e di esempi per guarire le anime e formare spiritualmente
il popolo.”(Sant'Agostino- De Vera Rel. 6.11)
E’ straordinario come Agostino dipinga questa situazione,
egli infatti dice “cessata la Tempesta” e non “fatta cessare la
tempesta”,infatti come spesso la Divina Provvidenza permette la tempesta, alla
stessa maniera la Divina Provvidenza la farà cessare: in che modo?
Soltanto Dio lo sa, sebbene alcuni indizi li abbiamo.
Qui il Santo Dottore insegna come la cura ed il Medico sia
soltanto di Dio e non dei buoni ,suoi strumenti.
Gli uomini buoni devono continuare ad
aiutare e testimoniare senza però, è evidente, mischiarsi con i carnali,
infatti sono espulsi, non scismatici come specifica il santo1, cosa
che la FSSPX continua a fare e deve continuare a fare per testimoniare quella
fede che sanno proclamata dalla Chiesa cattolica.
Certo Agostino per nulla avrebbe immaginato che i carnali si
sarebbero trovati all’interno della gerarchia (2), sebbene il passo non lo escluda
del tutto, ma certamente vi sono tante persone, in realtà tantissime, che
vogliono allontanare i buoni, i quali non si accordano e non pensano “carnalmente”
come loro.
Incredibile come il Santo d’Ippona dica: “per la pace
della Chiesa”
Una pace, però, se si parla di turbolenti (la
turbolenza dice infatti disordine), apparente, come quella che regna oggi nella
Chiesa divisa tra sette ecclesiastiche che appartengono al corpo visibile solo
perché il capo non li espelle con la condanna dei loro errori, infatti se la
FSSPX “rientrasse” provocherebbe ulteriori disordini e tumulti da parte dei
carnalissimi cultori del conciliabolo secondo e soprattutto dei super
carnalissimi “cugini nella fede”, timorosi, forse, di riveder un giorno
nuovamente loro affibbiato il titolo, meritato, di deicidi.3
Con l’augurio di Sant’Agostino prego la Divina Provvidenza, chesi serve di ogni genere di uomini (anche i carnali), affinchè l’esempio sia preservato
e le anime dei turbolenti possano guarire, si possa formare spiritualmente il
popolo ed illuminare tutti quelli che vogliono erroneamente che la FSSPX giunga
a compromessi con la roma modernista contrariamente a quanto scritto da
Sant’Agostino che, è evidente, sta con la Fraternità.
NOTE
1 Infatti dice “senza creare” dopo l’espulsione che non è un atto volontario ma subito.
2 Forse anche nella stessa FSSPX, staremo a vedere.
3 Chiaramente si intende come la Chiesa ha sempre insegnato
in quanto causa efficiente e morale della morta di Cristo secondo la Dottrina
di San Tommaso (ST p. III q 47)
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