mercoledì 18 maggio 2011

LETTERA AL VESCOVO DELLA MIA DIOCESI

Lettera inviata per posta ordinaria in data 13/05/2011 sulla necessità di ripristinare l'antico uso di ricevere la comunione sulla lingua e non sulla mano.

Eccellenza,
mi permetto in tutta umiltà di scriverle, quale semplice fedele Cattolico, ringraziandola anzitutto per la tempestiva messa di riparazione susseguente il gravissimo e sacrilego episodio avvenuto presso una Chiesa di Fabrica di Roma il giorno 08/05/11 nella quale gente perduta nelle mani di satana ha potuto mettere, indisturbata, le mani sul corpo ed il sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.
Per questo, ardisco chiederle umilmente di non tenere in poco conto (so che non lo farà) questo episodio, poiché la lotta contro il nemico si fa sempre più ardua, aspra ed accesa e, mentre il nemico si rafforza sempre più, le risorse umane della parte visibile dell’indefettibile Sposa di Cristo divengono sempre più deboli in questi nostri tempi tiepidi, bui e di smarrimento.
Paradossale infatti è il fatto che il demonio creda alla presenza reale del corpo di Cristo sotto le specie del pane e del vino più di quanto facciano i cattolici che ogni domenica si accostano al santo sacrificio della messa, alla stessa maniera con cui quegli stessi satanisti toccarono con mani empie, in quell’infausta serata, il corpo Santo del Redentore sebbene con sentimenti differenti.
Voglia pertanto sua eccellenza prendere in considerazione per amore di Gesù Cristo, della sua Santa Chiesa Cattolica e per il gregge impaurito a lei affidato quanto riportato nel canone 2320 del CIC, sebbene il canone 1367 riformato sia più morbido, prendendo i necessari provvedimenti verso il sacerdote responsabile dell’accaduto, secondo quanto espresso dalla normativa vigente.
Inoltre mi appello alla sua virtù affinché venga ripristinato, il più in fretta possibile, in tutta la diocesi l’uso millenario di conferire le sacre specie sulla lingua dei fedeli, come peraltro stabilito dalla Chiesa docente in AAS “Memoriale Domini” p. 541 e nell’”Istitutio generalis” del 1970 agli artt. 80 e 117, evitando prudentemente che altri lupi, travestiti da agnelli, mescolandosi ipocritamente nel gregge del Signore, possano ancor più indisturbati profanare e gettare nello scandalo il corpo di Cristo e tutta la sua Santa Chiesa, dai suoi ministri rappresentata.
Se la presente missiva risultasse tardiva per le decisioni intraprese da sua eccellenza, la prego vivamente di non tenerne conto.
                                                                                                          Sempre vostro in Cristo
                                                                                                          Stefano Gavazzi
CVCRCI

4 commenti:

  1. cavolo! qualcuno sà, poi, come andò a finire questa triste storia?

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  2. Tutto è rimasto al suo posto!
    Ho fatto un tentativo!
    CVCRCI

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  3. Per fortuna tutto è rimasto come prima, Gavazzi. Non sarà certo lei con il suo fanatismo e la sua ottusità mentale a dettar legge a vescovi e papi. A leggere quello che scrive nei suoi blog, lei è un orrendo figuro, nient'altro.

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  4. In realtà lei fa degli errori cos' grandi che non riesce neanche a vederli tanto le occupano il campo visivo, perché prima la comunione si prendeva in ginocchio e sulla lingua, cioè come fanno i veri cattolici anche oggi.....
    de ore tuo te iudico serve nequam

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