I frutti del Vaticano II in Brasile
La pubblicazione dei risultati del censimento del 2010 rivela lo stato del Cattolicesimo nel più grande paese cattolico al mondo. Non c’è da rallegrarsi.
Secondo questo rapporto, I cattolici erano il 99,7% della popolazione nel 1872. Nel 1970, la percentuale era calata al 91,8%. Questo declino graduale nell’arco di un secolo si è accelerato dopo il Concilio Vaticano II e l’introduzione della nuova Messa. Ecco le percentuali dei cattolici tra la popolazione totale del Brasile: 89% nel 1980, 83% nel 1991, 73,6% nel 2000 e 64,6% nel 2010.
I protestanti “evangelici” sono quelli che hanno guadagnato di più crescendo da 6,6% nel 1980 al 9% nel 1991, al 15,4% nel 2000, e al 22,2% nel 2010 – con un tasso di crescita che aumenta ogni dieci anni.
Lo Stato con la percentuale di cattolici più piccola è Rio de Janeiro dove solo il 48,5% è cattolico.
Il censimento del 2010 conferma ufficialmente ciò che i sondaggi prevedevano già nel 2007 cioè che i cattolici sarebbero calati al 64% della popolazione del Brasile nel 2010.
Se questa tendenza continua, il Brasile non sarà più un paese a maggioranza cattolica tra il 2020 e il 2025.
Fonte: Rorate Caeli
Nessun commento:
Posta un commento