No
purtroppo non è una delle gustose ricette riguardanti i piatti tipici tirolesi
ma si tratta di un libro, trovato però in un supermercato di Brunico, che
ha per titolo:Ma dove si nasconde Dio? Curato da Eugen Runggaldier edito nel 2011 da
Athesia.
Devo dire che ormai non mi scandalizzo più della fede di
tanti “teutonici”, per carità sarà il buon Dio a giudicarli, ma in fatto di
ortodossia, almeno nei pastori è rimasto ben poco.
In compenso le Chiese architettonicamente sono davvero belle
sebbene alcune sono state deturpate dalle tavole protestanti ormai installate
quasi ovunque dopo la riforma conciliare.
Dico quasi ovunque perché in alcune piccole cappelle lo
spazio ristretto non ha permesso la deturpazione delle stesse e i sacerdoti,
presumo, debbano ancora celebrare “coram Deo”.
Tornando al libro, incuriosito inizio a leggere.
Si tratta di una serie di risposte alle domande più
frequenti dei bambini sulla fede fatte alle insegnanti, a cui seguono alcune
risposte davvero sorprendenti dell’autore e dei suoi collaboratori.
Ora se fosse soltanto per il fatto che le risposte vengano
rivolte a dei bambini, cosa sulla quale
comunque non concordo, potrebbe anche andare, ma nella premessa si specifica
che l’intento è quello di rivolgersi “a quegli adulti che desiderano scoprire il tesoro della fede per
condividerlo (Sic!) poi con i bambini” usando, naturalmente, udite udite, “un
linguaggio comprensibile all’uomo di oggi, e per questo” hanno “per quanto
possibile, rinunciato all’impiego di quei concetti tecnico- disciplinari
specifici della teologia” (doppio Sic!).
In effetti oggi l’uomo ha bisogno di un linguaggio moderno
visto che non capisce più una mazza!
Il saluto è sottoscritto dal Vescovo Muser.
Alcune risposte sono poco abilmente glissate e spostate
sempre sui soliti argomenti l’amore di Dio, la benevolenza, l’esperienza,
l’incontro, risorto ecc. altre normalmente ambigue, come per lo strano concetto di presenza
di Dio.
Premetto che in tutto il libro non si parla di Chiesa
Cattolica e Grazia Santificante e non si ha mai l’impressione che si parli di
Gesù come della seconda persona della Trinità ed egli stesso Dio.
Non le riporterò tutte sarebbe davvero lunghissimo.
Iniziamo (in blu commento mio):
12) Chi è il vero Padre di Gesù: Dio o Giuseppe?
Gli evangelisti ci raccontano (?)
che tra i suoi concittadini Gesù era conosciuto come il figlio del falegname
Giuseppe.
Gesù stesso parla di Dio come suo Padre.
Gesù aveva una intensa relazione con Dio e lo chiamava
“abbà”: si tratta un modo molto personale e fiducioso di rivolgersi a qualcuno,
che corrisponde a dire papà o a espressioni simili. Noi cristiani riconosciamo
che Dio è il padre (scritto piccolo) di Gesù (ma Dio è anche Padre mio!), affermando così che in
Gesù Dio stesso è presente tra noi uomini. (in che
senso presente, infatti al punto 2, che non riporto, dice che “in Gesù
incontriamo Dio e per questo lo chiamiamo Figlio di Dio”. In Gesù incontriamo
Dio perché è Dio! Seconda persona della Santissima Trinità. Non come si
incontra un cattolico la cui presenza di Dio è data dalla Grazia Santificante.
Se questo è il concetto da esprimere ebbene è espresso male!
Ah già il linguaggio moderno! La
risposta comunque non è questa perché è: l’Eterno Padre, la prima persona della
Trinità consostanziale al Figlio. Troppo difficile consostanziale?
13) Gesù sa fare magie?
No, Gesù non ha mai potuto (ma che
significa) né voluto fare magie (Gesù non può
fare magie perché è arte demoniaca e ingannatoria ma sa fare i miracoli che
nessun uomo normale può fare). Ma ha voluto e potuto fare cose ancora
più grandi. Egli ha fatto incontrare gli uomini con Dio guarendo ammalati e
sofferenti. (glissato l’argomento miracoli, pure i
dottori curano malati e sofferenti) Nella Bibbia la narrazione dei
miracoli serve a comunicare agli uomini che Dio opera tra noi uomini. (No! La domanda è su Gesù! I miracoli erano segni visibile
della sua natura Divina e soprannaturale capace di dominare tutti gli eventi
naturali come la morte ed erano finalizzati alla conversione dei giudei e dei
pagani cercando di convincerli della sua origine Divina. E’ dunque la
narrazione che comunica e non il miracolo in sé, quindi anche se non fosse vero….
Eeeeeeh sei sempre lì ad
interpretare. Va bene leggete sotto)
Attraverso Gesù Dio si prende particolare cura delle persone
emarginate, umiliate, ammalate, sofferenti o in difficoltà. (Prima no, prima il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo
erano distratti, avevano altre cose da fare)
15) Gesù era davvero capace di camminare sull’acqua?
Dopo la Pasqua i quattro evangelisti scrissero i quattro
vangeli, (se erano 4 quanti vangeli dovevano Scrivere?
E poi che c’entra con la domanda?) raccontando (ari
Sic!) tra l’altro che Gesù raggiunse i suoi discepoli, soli ed impauriti
nella barca, camminando sulle acque del lago di Genezaret.
Non è fondamentale se Gesù ha camminato veramente sulle
acque (perché c’è possibilità che non sia vero? Ecco
perché gli evangelisti “raccontano”, perché forse non è parola di Dio? E non ha
camminato sulle acque per far vedere che lui domina la natura essendo, Lui,
Gesù, Dio?)
Ciò che gli evangelisti hanno voluto comunicare alle loro
comunità (? Anche qui sono gli evangelisti che
comunicano non il miracolo in sè) e anche a noi è questo: anche se siamo
oppressi da paure e preoccupazioni, non dobbiamo perderci d’animo. Gesù risorto
ci assiste e ci porta l’aiuto di Dio. (Domanda: ma se potrebbe non essere in grado di camminare
sulle acque come può risorgere? Perché allora dovrebbe essere così fondamentale
risorgere, si rammenta che uno dei motivi della risurrezione è proprio la prova
indiscutibile della sua Divinità, come per gli altri miracoli, vi rendete conto
che non si risponde alla domanda la quale richiederebbe un semplice: SI!)
Per oggi basta, ma il meglio deve
arrivare!
Stefano
Gavazzi
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