mercoledì 6 luglio 2011

LA CHIESA: VOCE DI CRISTO


Come si è visto nei post precedenti, la riunione sincretica di Assisi non può essere accettata, dunque affinché possa darsi una base teologica a tale evento è necessario andare alla fonte di questo fondamento.
Questo argomento verrà sviscerato in altro post, ma vorrei che si ponga l’attenzione alla radice di molte aberrazioni attuate nella Chiesa post conciliare, questi errori hanno comunque una base ecclesiale che va individuata nel Concilio Vaticano II.
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Nella dichiarazione Nostra Aetate troviamo una frase netta, inequivocabile, nessuno, come qualcuno tempo fa tentò di fare, può cercare di farla cadere nell’interpretazione del testo, tanto risulta chiara: La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni.(NA 2)
A dire il vero ogni volta che leggo questa frase ho degli attimi di, come dire, infervoramento.
Tralasciando l’aspetto teologico del vero e santo, che se Dio me lo concederà, verrà affrontato in seguito, vorrei, invece, soffermarmi sul termine “rigetta”.
La Chiesa cattolica nulla rigetta….
La nostra Santa Chiesa Cattolica, come ben sappiamo, è il Corpo Mistico di Cristo di cui lo stesso Divin Redentore ne è il Capo.
Ora le membra di un corpo ricevono ogni cosa dal suo capo, il quale fa in modo che tutte quante contribuiscano all’intero corpo seguendo le direttive dello stesso.
In questo corpo, il pontefice, vicario di Cristo, è guida suprema ed insieme a lui la chiesa docente.
Questo soggetto (La Chiesa), sempre assistita dallo Spirito Santo (ben’inteso è la Chiesa ad essere assistita non l’uomo in sé) tramanda la volontà del suo Capo che si manifesta attraverso la sacra Scrittura e la Tradizione scritta ed orale le quali compongono l’oggetto della nostra fede:il depositum fidei.
Pertanto ciò che la Chiesa dice equivale alla volontà stessa del suo divin Capo, Cristo, attraverso la Chiesa prende voce la Scrittura e la Tradizione, espressione divina della Verità.
Non solo, ma in materia di fede e di costumi l’unanime consenso dei Padri è da considerarsi autorità irrefragabile, perché equivale alla dottrina stessa della Chiesa: questo è stato l'insegnamento dei Concili Tridentino (sess. IV) e Vaticano I (sess. III, 22), che proibirono di dare alla S. Scrittura un significato contrario alla dottrina concorde dei Padri della Chiesa.
Vediamo, al fine di capire se la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni, cosa dice il suo Capo nelle Sacre Scritture, nel nuovo testamento e nell’insegnamento dei Padri della Chiesa.


1)    Antico Testamento:
In quei giorni Dio pronunciò tutte queste parole: Io sono il Signore, tuo Dio, Non avrai altri dei di fronte a Me.  Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché Io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio forte, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelle che mi amano e osservano i miei comandi. (Esodo XX, 1-3, 5-6).  Immolarono ai demoni e non a Dio (Deuteronomio, XXXII, 17).  
Tu detesti, chi serve idoli falsi (Salmo XXX, 7)  
L’idolo è maledetto lui e chi l’ha fatto; Perché sono ugualmente in odio a Dio l'empio e la sua empietà; principio di fornicazione fu l’idea degli idoli e il loro concepimento rovina della vita ; dalla sciocca vanità degli uomini furono introdotti nel mondo, perciò è stabilita la loro rapida fine. (Sapienza, XIV, 8,9, 12, 14)
In quella stessa notte il Signore gli disse:….Demolisci l'altare di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. (Giudici 6;25)
Devasterò le vostre alture di culto, distruggerò i vostri altari per l'incenso, butterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli e io vi avrò in abominio. (Levitico 26:30)
Costoro trascurarono il tempio del Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa si scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme.  (2Cronache 24:18)
Tutte le genti che si trovano su tutta la terra si convertiranno e temeranno Dio nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare nella menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia. (Tobia 14:6)
Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli de (Sapienza 14:11)

i pagani, perché fra le creature di Dio son divenuti un abominio, e scandalo per le anime degli uomini, laccio per i piedi degli stolti.
In quel giorno ognuno rigetterà i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, lavoro delle vostre mani peccatrici. (Isaia 31:7)
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Innanzi tutto ripagherò due volte la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli e hanno riempito la mia eredità con i loro abomini». (Geremia 16:18)
2) Nuovo testamento:
Sì, gli attributi invisibili di lui [Dio], l’eterna sua potenza e la sua divinità, fin dalla creazione del mondo si possono intuire, con l’applicazione della mente, attraverso le sue opere. Costoro sono dunque senza scusa, perché, pur avendo conosciuto Iddio, né gli diedero gloria, come a Dio, né gli resero grazie, ma vaneggiarono nei loro ragionamenti e il loro cuore insensato s’offuscò. Essi che pretendevano d’essere sapienti, divennero stolti e sostituirono la gloria del Dio immortale con immagini di uomini mortali, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Disdegnarono di conservare la vera conoscenza di Dio: Iddio li diede allora in balìa della loro mentalità pervertita ed essi compirono cose indegne.
(Romani I, 20-23, 28).
E il Signore a me: Io sono Gesù che tu stai perseguitando. Ma alzati e sta’ ritto, giacché per questo ti sono apparso: per costituirti ministro e testimone , presso i quali [i pagani] io ti mando ad aprire i loro occhi, perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano così il perdono dei peccati. (Atti XXVI, 15-16,18). Ad Atene, nellattesa dei due [Sila e Timoteo], Paolo sentiva uno sdegno profondo all’osservare che la città era piena di idoli (Atti XVII, 16).
[Parla Paolo per convincere il popolo pagano di Listra a non immolare tori in onore suo e di Barnaba] Gente, perché fate questo? Anche noi siamo miserabili uomini come voi, che vi stiamo istruendo per convertirvi da codesti déi vani [falsi] al Dio vivente. 
(Atti XIV, 14).
Mentre Paolo li attendeva ad Atene, fremeva nel suo spirito al vedere la città piena di idoli. (Atti 17:16)
Quando non conoscevate Dio, eravate schiavi di dei, che in realtà non lo sono.
(Galati IV, 8).
Badate che qualcuno non vi faccia schiavi con la vana seduzione di una filosofia ispirata alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo
(Colossesi II, 8).
Figlioli, guardatevi dagli idoli! Amen 
(I Giovanni V, 21).
Che intendo dunque dire? Che la ca
(I Corinti X, 19-22).
rne immolata agli idoli abbia un qualche valore? ovvero che un idolo sia qualche cosa? No, ma che quanto sacrificano i pagani, lo sacrificano ai demoni e non a Dio.  Ora, non voglio che voi siate in comunione con i demoni. Non potete bere alla coppa del Signore e alla coppa dei demoni; non potete prendere parte alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni.  Oppure, vorremmo noi provocare ad ira il Signore?  Siamo forse più potenti di Lui? 
Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? (2Corinzi 6:15)
Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? (2Corinzi 6:16)
3)    Padri della Chiesa
Giustino martire «scrivendo nella metà del II secolo, sosteneva che i poeti pagani e i compositori di miti erano stati sviati in quanto avevano confuso i demòni malvagi con gli dèi ed avevano così cantato le loro azioni (1 Apol. 5, 4; 2 Apol. 5.)»
S. Ambrogio d Milano asseriva: vi è un solo vero Dio, il Dio di Abramo e dei Cristiani, è solo Lui che tutti gli uomini devono adorare, infatti gli dèi dei pagani sono demòni, o alterazioni rustiche e ignoranti della nozione dell’unico vero Dio che Adamo ha trasmesso ai suoi figli (Ep. 17) .
Firmico Materno scrisse attorno al 346 il De errore profanarum religionum con estrema intransigenza nei confronti del paganesimo e chiese agli imperatori di estirpare il paganesimo che per Firmico «era sbagliato in toto ed era opera del demonio»
Rufino di Aquileia - nel 402 - nella sua Historia ecclesiastica scrive che «il paganesimo è un errore mostruoso, opera del demonio, che è il “bugiardo” per antonomasia. Illusione, frode, inganno, menzogna sono presenti dappertutto: le credenze dei pagani sono solo errore e superstizione, il culto che vi si collega è solo magia, delitti e dissolutezze. L’insieme è un’enorme truffa ispirata dai demòni, i cui aiutanti umani - i sacerdoti pagani - si fanno beffe dei malcapitati fedeli, più vittime che colpevoli» (da il paganesimo- Don Curzio Nitoglia)
Abbiamo già letto nei post precedenti: gli uomini allontanando lo sguardo dai beni eterni e volgendolo alle cose corruttibili per suggerimento del diavolo, sono divenuti causa della propria corruzione…divenendo fin dall’inizio inventori del proprio male.(L’incarnazione del Verbo I,5)
Ma sotto l’ombra dei simulacri, è il diavolo a ricevere culto.(Ambrosiaster 1Cor.X,19)
Da quanto sopra esposto la frase la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni è falsa!
Non è vero, quindi, che la Chiesa guidata dal suo Capo  nulla rigetta delle altre false religioni.
Nulla si può accettare delle altre false religioni.
Purtroppo la gerarchia conciliare insiste, anche in questo caso, nel considerare i punti in comune, dimenticando quanto semplicemente diceva Sant’Agostino: In tutte queste cose essi erano con me; ma non erano e non sono con me in tutte le cose. Non sono con me nello scisma, non sono con me nell'eresia. In molte cose con me, in alcune poche non con me. Ma, a causa di queste poche cose in cui non sono con me, non giova loro l'essere con me in molte. Guardate infatti, fratelli, di quante cose buone parla l'apostolo Paolo; ma ne aggiunge una che, se manca, tutte le altre non servono a nulla. [la carità] (Enarrat. in ps. 54, 19)
Credo a maggior ragione possa dirsi delle false religioni, la Chiesa è la voce del suo Capo, Cristo ed in questo Mistico Corpo non abbiamo due capi, non ci sono due teste: «L’unico corpo della Chiesa una ed unica –scrive Bonifacio VIII nella bolla “Unam Sanctam”- ha una sola testa, non due teste, come un mostro, e cioè Cristo e il suo Vicario, avendo il Signore detto a Pietro: Pasci le mie pecore. Le “mie” Egli dice…».
Qual è la voce di Cristo?
Delle due una, tertium non datur!
Le false religioni non hanno nulla di vero e di santo, invece gli scritti conciliari cercano di far passare i punti in comune come qualche cosa di positivo e di divino: Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente (sic!) riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini. (doppio Sic!) (NA 2)
Non c’è nulla di più falso, la luce che illumina conduce ed attira l’uomo a Dio stesso mentre come abbiamo visto l’idolatria e l’incredulità lo allontanano.
Satana conosce bene la Verità, dovrebbero saperlo i nostri conciliari e quegli elementi di verità di cui parlano lo sono solo per accidens, se si tornasse al sano ragionamento ed alla filosofia perenne, guida sicura per la ricerca della Verità, si capirebbe facilmente che queste affermazioni sono stolte, contrarie a Dio e la vera Fede.
Il santo dottore universale della chiesa ci spiega che la falsità non poggia sul vero che è il suo contrario, come neppure il male poggia sul bene ad esso contrario, ma sul soggetto. E ciò accade, nell'un caso e nell'altro, perché il vero e il bene sono comuni, e coincidono con l'ente. Quindi, come ogni privazione si fonda sopra un soggetto che è un ente, così ogni male poggia su qualche bene, e ogni falsità poggia su qualche verità. (ST p I Q17 a4 ad2)
Ma è proprio l’arte del menzognero ingannare gli incauti con elementi di verità, come si può essere così insensati?
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Semplicemente l’opinione falsa è contraria alla Verità, non serve avere punti in comune, perché essa risulterà sempre una falsità.
I contrari e i termini che si oppongono escludendosi l'un l'altro si riferiscono sempre allo stesso soggetto. Quindi nulla vi può essere di contrario a Dio considerato in se stesso, né quanto alla sua bontà, né quanto alla sua verità, dato che nel suo intelletto non vi può essere errore. Nel nostro pensiero tuttavia Dio ha un suo contrario, poiché alla vera opinione su Dio si oppone la falsa opinione. E in questo senso gli idoli sono chiamati menzogne opposte alla verità divina, essendo la falsa opinione che si ha degli idoli contraria all'opinione vera riguardante l'unità di Dio (ib. ad 3).
Vorrei infine citare alcuni elementi di verità e santità del Voodoo: 

There are a number of points of similarity between Roman Catholicism and Vodun:
Both believe in a supreme being.
The Loa resemble Christian Saints, in that they were once people who led exceptional lives, and are usually given a single responsibility or special attribute
Both believe in an afterlife.
Both have, as the centerpiece of some of their ceremonies, a ritual sacrifice and
consumption of flesh and blood
Both believe in the existence of invisible evil spirits or demons
Followers of Vodun believe that each person has a met tet (master of the head) which corresponds to a Christian's patron saint. Fonte:Ht
tp://www.religioustolerance.org/voodoo.htm                                            
                                                                                                                          Stefano Gavazzi

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