giovedì 2 febbraio 2012

LO SCUDO DELLA FEDE E LA SPADA DELLO SPIRITO


Alcuni credono che lo stare zitti, il non gridare la Verità ma essere sottomessi a certi pastori modernisti sia indice di Virtù ed attaccamento alla Tradizione.
Ma non v’è nessuna tradizione senza essere cattolici ed il cattolico che sta nel mezzo è paragonabile a quei fedeli della Chiesa di Laodicea, per questo motivo, a motivo della loro tiepidezza riporto le parole di Ambrogio a Santa Brigida, il quale illustra la situazione
dell’attuale gerarchia a cui si dovrebbe sottostare, con la quale  si dovrebbe patteggiare, con la quale si dovrebbe “dialogare” non curanti delle parole del Signore.
Chi ci potrà difendere nel giorno del giudizio? Quale scusa troveremo all’essere stati per così lungo tempo in silenzio.(S. Cirillo III lettera a Nestorio)
Prego, quindi, Gesù affinchè aumenti in tutti noi, in particolar modo nei più tiepidi, la fiamma della nostra Fede, che illumini la nostra mente per vedere ciò che è sotto i nostri occhi, davanti ai nostri sguardi, in maniera tale che, Egli, Signore e Padrone di ogni cosa che è in cielo e sulla terra, possa esclamare: “Così io vi voglio! Accesi di quel fuoco che sono venuto a portare sulla terra!” (cfr (Lc 12:49)

Sta scritto che gli amici di Dio un tempo, pregando Dio, imploravano di aprire il cielo
e scendere a liberare il popolo suo Israele. Ugualmente, in questi tempi, gli amici di Dio
pregavano dicendo: O benignissimo Dio, noi vediamo morire un popolo innumerevole in
pericolose tempeste, perche i Governatori sono esosi, tesi come sono soltanto e sempre alle cose terrene, dalle quali credono di poter ricavare i vantaggi maggiori. Perciò portando se stessi e il popolo la dove e più forte la violenza delle onde e poichè il popolo non conosce il porto sicuro, ne segue che e in pericolo un popolo numeroso, essendo troppo pochi quelli che arrivano a buon porto. Perciò, o Re d'ogni gloria, ti preghiamo che tu ti degni illuminare il porto, sicchè il popolo possa scampare i pericoli e non ascoltare gli iniqui Governanti, ma raggiungere col tuo lume benedetto il buon porto.
Per codesti Governanti intendo tutti quelli che hanno potere civile o spirituale nel
mondo. Molti di loro difatti sono tanto amanti della propria volontà, che non si curano del bene delle anime e dei loro sudditi, volontariamente impigliandosi tra le furiose tempeste del mondo, quali la superbia, la cupidigia, la corruttela – in queste cose imitati dalla povera comunità che crede di seguire la retta via. E cosi periranno essi, assieme ai loro sudditi, andando dietro a ogni loro appetito.
Con il porto, invece, io intendo l'accesso alla verità, la quale ora è per molti cosi
offuscata, che se uno dice che la via diretta al porto della patria celeste e il santissimo Vangelo di Cristo, essi affermano non essere vero, andando piuttosto dietro a quelli che commettono ogni peccato e non credendo a quelli che predicano l'evangelica verità.
Per la luce poi, chiesta a Dio dai suoi amici, intendo una tal quale rivelazione da fare nel
mondo, alla scopo di poter rinnovare la carità di Dio nei cuori degli uomini, per non
dimenticare e trascurare la sua giustizia. Perciò piacque a Dio, per la sua misericordia e
per le preghiere degli amici suoi, di chiamare te, nello Spirito Santo, a vedere, udire e
capire spiritualmente, affinchè quello che tu capisci nello spirito, lo riveli agli altri per
volontà di Dio.”

                                                                                                                      Stefano Gavazzi

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